Mi piace ricordare una frase molto
bella di Rosario Livatino, il cosiddetto “giudice ragazzino”, frase trovata su
un biglietto che portava nel portafoglio: “Quando moriremo non ci chiederanno
se siamo stati credenti…. ma credibili!”.
Mi domando quante volte dovremmo
porci questa domanda durante la giornata… Facile è essere cristiani durante la
Messa, durante un’incontro di preghiera dove tutti la pensano come noi, o
scrivendo su un blog come questo.
Ma durante il resto della nostra
vita come siamo? Chi siamo?
Non si è credenti solo nelle parole
e il nostro credere non deve fermarsi al nostro pensiero. Credibili! Questa si
è la vera mossa da compiere. La nostra fede deve essere riconosciuta dai nostri
gesti, in ciò che compiamo. C’è un bel po’ di differenza tra l’essere
riconosciuti e il farci riconoscere.
La sfida che vi propongo per il
vostro cammino è proprio questa.
Buon cammino….
TOBIA
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