martedì 3 dicembre 2013

FATIMA E LA RUSSIA



                Abbiamo visto, nei giorni scorsi, che Putin ha fatto visita a Papa Francesco, in Vaticano, durante la quale, lo statista russo, fa dono, a Papa Francesco, dell'icona della Madonna della tenerezza e consegnandola da un bacio all'icona stessa.

            Riallacciandoci a questo avvenimento possiamo dire che la Russia ha cessato di diffondere gli errori del comunismo nel mondo ormai da più di vent'anni, ma non si è ancora convertita. La promessa di Fatima ha ancora molta strada da percorrere perché si avveri compiutamente, ma questo gesto (cioè il bacio dell'icona) va certamente, in qualche modo, in quella direzione. E questo deve riempirci di speranza, della speranza cristiana, seconda virtù teologale, quella speranza che nasce dalla Fede e che anima la carità.

            Non è difficile capire quali potrebbero essere le conseguenze in tutto il mondo quando questa conversione cominciasse ad avverarsi in modo visibile e significativo. I segni non mancano se è vero che la Russia è l'unico Paese industrializzato, con Israele, in cui negli ultimi anni sono aumentate le persone che professano una religione, come sostiene Rodolfo Casadei nel numero di Tempi del 4 dicembre 2013. Certamente quest'opera di conversione non sarà facile e incontrerà tante resistenze da parte del demonio e di chi si oppone più o meno consapevolmente al trionfo del bene. Ma le preghiere e i sacrifici dei devoti di Maria non andranno perdute e non saranno inutili, così come è avvenuto per i tre bambini del piccolo paese del Portogallo.

            A tutti i devoti di Fatima l'invito a non mollare, a pregare ancora di più e meglio, affinché infine il Cuore Immacolato della Madre possa trionfare nel mondo, secondo le promesse del 1917.

EMMANUELE

FONTE: Tratto da una nota di Marco Invernizzi di Alleanza Cattolica

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