Abbiamo visto,
nei giorni scorsi, che Putin ha fatto visita a Papa Francesco, in Vaticano,
durante la quale, lo statista russo, fa dono, a Papa Francesco, dell'icona
della Madonna della tenerezza e consegnandola da un bacio all'icona stessa.
Riallacciandoci a questo avvenimento
possiamo dire che la Russia ha cessato di diffondere gli errori del comunismo
nel mondo ormai da più di vent'anni, ma non si è ancora convertita. La promessa
di Fatima ha ancora molta strada da percorrere perché si avveri compiutamente,
ma questo gesto (cioè il bacio dell'icona) va certamente, in qualche modo, in
quella direzione. E questo deve riempirci di speranza, della speranza
cristiana, seconda virtù teologale, quella speranza che nasce dalla Fede e che
anima la carità.
Non è difficile capire quali
potrebbero essere le conseguenze in tutto il mondo quando questa conversione
cominciasse ad avverarsi in modo visibile e significativo. I segni non mancano
se è vero che la Russia è l'unico Paese industrializzato, con Israele, in cui
negli ultimi anni sono aumentate le persone che professano una religione, come
sostiene Rodolfo Casadei nel numero di Tempi del 4 dicembre 2013.
Certamente quest'opera di conversione non sarà facile e incontrerà tante
resistenze da parte del demonio e di chi si oppone più o meno consapevolmente
al trionfo del bene. Ma le preghiere e i sacrifici dei devoti di Maria non
andranno perdute e non saranno inutili, così come è avvenuto per i tre bambini
del piccolo paese del Portogallo.
A tutti i devoti di Fatima l'invito
a non mollare, a pregare ancora di più e meglio, affinché infine il Cuore
Immacolato della Madre possa trionfare nel mondo, secondo le promesse del 1917.
EMMANUELE
FONTE: Tratto
da una nota di Marco Invernizzi di Alleanza Cattolica
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