lunedì 16 dicembre 2013

RIVOLUZIONE E CONTRO-RIVOLUZIONE 6b



La Rivoluzione francese.

            La Rivoluzione Francese è essenzialmente una rivoluzione nel nome di due ideologie, il Liberalismo e il Razionalismo. Il Liberalismo è contro il dispotismo della monarchia assoluta e il Razionalismo esaspera i motivi nazionalistici dei popoli contro gli imperi.
         L'Impero viene concepito dalle persone, come il massimo del dispotismo, come una cosa brutta (come per es. l'Unione Sovietica). In realtà la concezione politica dell'Impero è il luogo delle libertà, delle differenze, dove le diversità possono coesistere come, per esempio, nell'Impero Romano cristianizzato. Negli imperi sono convissuti religioni, popoli, culture, nazioni diverse, uniti dall'amore e dalla sopportazione benevola di una famiglia. L'Impero per eccellenza in occidente è L'Impero degli Asburgo. La famigli degli Asburgo ha governato quasi per 700 anni, una serie di popoli diversi tra loro, anche se i problemi c'erano. Hanno tenuto insieme popoli senza guerre se non qualche piccolo evento sanguinario. Le guerre peggiori sono le due guerre mondiali del '900. La prima guerra mondiale segna la fine di quattro imperi, l'Impero asburgico, l'Impero germanico, l'Impero russo e l'Impero ottomano. Infatti il genocidio armeno avviene nel momento in cui finisce l'Impero ottomano e viene sostituito dal nazionalismo turco.

            Lo stato nazionale non concepisce le diversità, non le accetta. L'Italia si concepisce come stato nazionale per esempio. Chi non fa parte della nazione viene considerato cittadino di serie B. La Rivoluzione Francese in nome del Liberalismo e del Nazionalismo ha come caratteristica, nei confronti della religione, due atteggiamenti. Un atteggiamento estremo, che avviene durante il periodo del terrore, quando governarono i giacobini, è l'atteggiamento della eliminazione della religione e della sostituzione col deismo. C'è poi una fazione ancora più estrema, che è quella dei comunisti, che sono la congiura degli uguali, il cui capo è Babouf, che è il maestro di Buonarrotti, rivoluzionario del nostro Rinascimento. L'altro capo comunista, anche lui incarcerato con Babouf è Ebert. La fazione che vince è quella moderata, quella di Danton, secondo il quale la religione, cioè la Chiesa cattolica, va bene, purché non abbia la pretesa di diventare l'anima di una civiltà, cioè che non abbia la pretesa di costruire una società cristiana, diffondendo la Dottrina Sociale della Chiesa. Che cosa aveva indebolito la Chiesa nel '700? L'eresia del Giansenismo, che è una forma eretica di concepire e applicare la dottrina della grazia di S. Agostino. Questa concezione di Dio, come una realtà lontana, giudice e crudele, ha comportato delle forme eretiche che hanno costituito delle sette, (società) più o meno segrete. Giansenio, olandese, era considerato il capo di questa società segreta. E' l'epoca in cui il cristianesimo si rende conto che,  non essendo più così diffuso come era stato nel Medioevo, e comincia ad essere messo in discussione, sente il bisogno di mettere per iscritto la propria dottrina. I giansenisti frequentano le corti delle monarchie illuminate. Dopo la Rivoluzione Francese, i giansenisti, sposano i movimenti giacobini. I principali nuclei giansenisti in Italia sono a Pavia, dove c'è un canonico, Tamburini, e in Toscana. I giansenisti vanno a messa ma non fanno la comunione, ma il catechismo di S. Pio X diceva che la comunione andava fatta spesso per santificarsi.

            La Chiesa costituzionale è tipica della Rivoluzione, la fa sempre; la fanno i comunisti, cioè con la chiesa nazionale, perché per lo sviluppo della Rivoluzione è fondamentale staccare le chiese nazionali da Roma e dal Papa, il quale è il capo visibile della cristianità, ma è anche la garanzia, per i cattolici, di una nazione che finisce sotto un potere ostile, di avere un punto di riferimento di aiuto esterno e quindi non controllabile dall'autorità politica nazionale. 

            Quando vincono i moderati, dentro la Rivoluzione Francese, Napoleone fa un concordato con Pio VII. Un personaggio legato alla Rivoluzione Francese è Napoleone Bonaparte. Napoleone è quello che riesce a stabilizzare e proteggere, il processo rivoluzionario all'interno della Francia, dagli estremismi esagerati. Bonaparte riesce a istituzionalizzare la concezione individualistica, che sta alla base dell'assetto sociale, previsto dalla Rivoluzione Francese, lo fa diventare legge di stato. Poi porta la Rivoluzione in tutta Europa. Nella guerra delle Alpi occidentali, di Napoleone contro il regno di Piemonte e Sardegna, per la prima volta partecipano gli insorgenti, che insorgeranno contro l'esercito Napoleonico, durante il suo dominio di vent'anni in Italia. Napoleone è un grande rivoluzionario, cioè uno che porta la Rivoluzione in tutta Europa, facendo un grande danno all'Italia, per quello che ha rubato, e perché ha costruito la classe dirigente che ha fatto il risorgimento anche da un punto di vista militare, aprendo le scuole militari nel nostro paese. Anche perché ha favorito la costituzione di almeno di 250 logge massoniche in tutto il territorio nazionale. E poi perché permise ai principi della Rivoluzione Francese di penetrare nel corpo sociale della nazione.

EMMANUELE

FONTE:
Conferenza di Marco Invernizzi di Alleanza Cattolica tratta dal libro:
Titolo: Rivoluzione e Contro-Rivoluzione
Autore: Plinio Correa de Oliveira
Editore: Sugarco edizioni

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