La Rivoluzione Francese
In Francia i re venivano consacrati
con il sacramentale dall'arcivescovo di Reins, come segno di appartenenza alla
Nazione. La monarchia in Francia, aveva una caratteristica marcata di stato
politicamente organizzato in modo sacrale, dove l'autorità veniva da Dio e non
dal basso. Nel sacramento è Cristo che agisce attraverso la persona del
sacerdote. Il sacramentale (cioè la consacrazione dell'arcivescovo, del re) è
un segno importante. Perciò il Re governava la nazione, era il padre del popolo,
ma lo era perché la Chiesa riconosceva questo rapporto sacramentale tra
l'autorità e il suo popolo.
La Rivoluzione Francese volle
colpire questo. Saint Just, che era il braccio destro di Robespierre, diceva :<<bisogna
ucciderlo perché è il Re, non per quello che ha fatto, ma perché in lui
dobbiamo colpire il simbolo, cioè quello che lui rappresenta>>. La
volontà della Rivoluzione era di fare una rivoluzione di tipo politico, cioè di
desacralizzazione del rapporto politico che era rappresentato dalla monarchia,
cioè una politica completamente slegata, non solo dalla morale, ma anche a
questa appartenenza alla cristianità che in Francia, in modo particolare era
molto visibile.
Cosa succede nel Regno
Cristianissimo? Sono successe tante cose. La prima delle quali è il dispotismo
illuminato; cioè quella fase politica che avviene a cominciare dalle guerre di
religione, che sono una delle conseguenze più nefaste della riforma protestante,
che divide l'Europa in una Europa del Nord, sotto il controllo dei prìncipi
protestanti e in una Europa meridionale, che invece rimane fedele alla Chiesa
Cattolica; e scoppiano così, in Europa, delle guerre fratricide fra i popoli,
dove ci sono motivazioni religiose, in protestanti contro cattolici e poi tutte
le motivazioni a seguire, umane, politiche, economiche, nazionalistiche.
Di fatto così si spezza quella che era l'unità
della cristianità europea. Si spezza non perché comincino a litigare e non di
separazione definitiva. In seguito alla riforma protestante gli stati tendono a
diventare stati nazionali e a legittimarsi in nome della religione, per cui
nascono le guerre di religione, la guerra dei trent'anni, la guerra dei
cent'anni, che hanno motivazioni anche religiose.
Una delle tante paci con cui si
cerca di rimediare a queste guerre, la pace di Augusta, sancisce un principio
che si chiama Uius Regio Eius Religio, cioè un principio secondo il quale il
popolo deve seguire la religione professata dal suo Re, dal suo Principe, dal
suo capo, che è la negazione del principio della libertà religiosa così come
oggi il Magistero della Chiesa lo descrive.
Queste guerre di religione indeboliscono
tantissimo l'Europa, la cristianità; la dividono come mai era stata divisa.
Questo principio sbagliato, che nega
la libertà religiosa, dice che se vuoi essere cattolico in uno stato
protestante te ne devi andare, devi emigrare in un altro stato cattolico e
viceversa. Questo creò il principio secondo cui la religione non veniva scelta
perché era la religione vera, ma veniva scelta perché era la religione di
Svezia, Norvegia, ecc... perché era la confessione religiosa di quelle regioni.
Questo provocò un reciproco
intervento abusivo dello stato nella vita religiosa e della Chiesa nella vita
politica. C' era un'ingerenza dello stato nella vita religiosa del popolo con,
per esempio, la scelta dei vescovi da parte dello stato, da parte degli
imperatori.
L'obiettivo della Rivoluzione
Francese era quello di scristianizzare il paese. Il pretesto che usa la
rivoluzione e che convinse molti cattolici a collaborare con essa (la
rivoluzione) era reale. Cioè l'abuso del dispotismo illuminato, che era reale.
In Francia il primo gesto della
rivoluzione era un gesto contro-rivoluzionario cioè la convocazione degli stati
generali, che era un parlamento dove si riunivano periodicamente i
rappresentanti della nobiltà, del clero e del popolo, per coadiuvare il Re
nella gestione politica del paese. Siccome il Re era diventato assoluto,
depotenziando le altre forme di partecipazione alla sua autorità, erano circa
100 anni che gli stati generali non venivano convocati. Gli stati nazionali
sono l'inizio del processo rivoluzionario nel campo della politica. Questa è
una delle premesse negative che prepara la Rivoluzione Francese.
EMMANUELE
FONTE:
Conferenza
di Marco Invernizzi di Alleanza Cattolica tratta dal libro:
Titolo:
Rivoluzione e Contro-Rivoluzione
Autore:
Plinio Correa de Oliveira
Editore:
Sugarco edizioni
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