Le sentinelle in piedi
Le Sentinelle
in piedi sono ritornate in piazza sabato scorso a Brescia e a Bergamo,
mentre si preparano le veglie di sabato prossimo a Genova, a Trieste e di
domenica a Milano.
Contemporaneamente il ddl
Scalfarotto sull'omofobia ha iniziato il suo nuovo iter al Senato, in
Commissione giustizia, che arriverà in aula a fine gennaio.
Ma in piazza ci vanno anche i
violenti, come gli appartenenti all'area antagonista di un centro sociale di
Bergamo che hanno provocato le Sentinelle durante la loro veglia e cercato di
aggredirle al termine dell'ora di veglia, fermate dal provvidenziale intervento
della polizia.
Ma ci domandiamo: i nemici della
famiglia stanno cercando di elevare il livello dello scontro facendo
intervenire gli antagonisti per creare paura attorno alle Sentinelle e impedire
la loro testimonianza e sostenendo oggi che chi propone la famiglia è un
omofobo e non ha diritto di parola? Vedremo.
Quello che è importante è capire che
non sono questi pochi violenti i più pericolosi nemici della famiglia. I nemici
si trovano soprattutto nella cultura dominante, quella che è penetrata in tutti
i mezzi di comunicazione, in alcuni di più e in altri di meno.
Bisogna anche pregare e dopo la
preghiera bisogna operare, osservando con realismo che esiste tanta gente
desiderosa di fare del bene. Questa gente va aiutata a organizzarsi e vanno
loro indicati i pochi che nel Palazzo e nei media cantano fuori dal
coro, affinché possano essere riconosciuti, apprezzati e aiutati.
Bisogna fare i nomi di questi pochi,
chiedendo scusa a quelli che dimenticherò.
Pagano, Roccella e Molteni che alla
Camera dei deputati si sono opposti al ddl Scalfarotto portando alla luce del
sole il tentativo di farlo passare inosservato. Sacconi, Malan, la Bianconi e
Giovanardi che stanno facendo lo stesso in Senato. E poi i pochi giornali
online, La Nuova Bussola quotidiana, il settimanale online e cartaceo Tempi
e Radio Maria, che permettono di leggere e ascoltare quelle voci
pro-family che altrimenti rimarrebbero senza audience.
Andiamo avanti con fiducia e con
realismo. Non possiamo promettere successi a breve, ma cercheremo di costruire
una rete di singoli e famiglie (le Sentinelle in piedi) e di
associazioni (vedi Sì alla famiglia di Torino) per prepararci alle
prossime battaglie, che non mancheranno, e soprattutto per tenere sveglio il
Paese, ricordando che senza la famiglia e senza il rispetto della vita non si
potrà mai costruire qualcosa di buono.
EMMANUELE
Fonte: Marco
Invernizzi di Alleanza Cattolica
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