Quest'oggi
festeggiamo San Domenico Savio allievo di San Giovanni Bosco. Oltre a chiedere
intercessioni, presso Gesù, per la richiesta di determinate grazie, sia spirituali che materiali, la vita dei santi ci è di esempio per vivere
meglio la nostra vita in grazia di Dio. La
vita dei santi è fatta appunto anche per essere imitata. Io personalmente cerco
di educare la mia coscienza attraverso la lettura della vita dei santi,
utilizzando l'intelletto, che è una componente del cuore e governa la volontà,
che mi porta a Gesù, a capire meglio chi era e come si comportava, perché ogni
santo è un piccolo Gesù.
San Domenico Savio è nato il 2
aprile 1842 ed è morto il 9 marzo 1857. Fu un allievo di San Giovanni Bosco e
morì quattordicenne. E' stato proclamato
santo nel 1954 da papa Pio XII.
Secondo dei dieci figli del fabbro
Carlo e di Brigida Gaiato, una sarta, nacque in una frazione agricola di Riva
presso Chieri ( San Giovanni di Riva) nel 1842, ma solo un anno dopo si
trasferì a Morialdo, frazione di Castelnuovo d'Asti. Nel 1853 la sua famiglia,
molto numerosa con 10 bimbi per lo più morti in tenera età, si spostò a Mondonio,
sempre nel comune di Castelnuovo d'Asti: Domenico, per l'intervento del suo
professore don Cagliero, parroco di Mondonio, incontrò Don Bosco a Morialdo il
2 ottobre 1854. Dopo un breve dialogo, mostra l'intenzione di diventare
sacerdote, se avesse avuto la possibilità di studiare; Don Bosco decise di
farne un suo allievo nell'oratorio, di
Valdocco a Torino.
Domenico si distinse per l'assiduità
ai sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia e per la devozione all'Immacolata Concezione( il cui dogma fu
proclamato da papa Pio IX nel 1854). Nell'estate del 1856 scoppia un'epidemia
di colera, e Don Bosco radunò quarantaquattro giovani per soccorrere gli
ammalati. Domenico si distinse fra i volontari, ma, ammalatosi a sua volta,
morì, non ancora quindicenne, il 9 marzo 1857 tra le braccia dei genitori.
Domenico Savio scrisse a Don Bosco un
biglietto: " Mi aiuti a farmi santo?". il sacerdote gli rispose con i
così detti "segreti della santità" :
1. Allegria
2. Impegno
nei doveri di studio e di preghiera
3. Fare del
bene
A 7 anni ricevette la Prima Comunione,
per la quale scrisse alcune righe nelle quali riassumeva il suo progetto di
vita:
- Mi
confesserò molto sovente e farò la comunione tutte le volte che il confessore me lo permetterà.
- Voglio santificare i giorni festivi.
- I miei amici saranno Gesù e Maria.
- La morte ma non peccati.
Nel mondo esiste una sola chiesa
dedicata al santo: si trova a Lecce. C'è
anche una chiesa a Nuoro, in Sardegna, dell'Opera Salesiana della città, che è
dedicata a San Domenico Savio.
San Domenico Savio viene invocato
come protettore delle gestanti, in particolare nel caso di gravidanze a
rischio. Un'altra forma di devozione legata alla gravidanza è quella di portare nella cappella del Santuario di Maria
Ausiliatrice, che ospita le spoglie di San Domenico Savio, il fiocco con il
nome del neonato o della neonata.
Il primo marzo 1936, a Barcellona,
la sedicenne Maria Consuelo Adelantado
Morgas, allieva dell'oratorio delle Figlie di Maria Ausiliatrice, giocando a
palla cadde in malo modo, infortunandosi gravemente al braccio sinistro. Interpellato
successivamente un medico - il dottor Pamarola
- fu sottoposta a radiografia, che evidenziò una duplice frattura del gomito
con dislocazione di frammenti ossei e ulcerazione dei tessuti. Il 23 marzo la
ragazza, inizialmente scettica essendo cresciuta in una famiglia lontana dalla
religione, spinta dalla sofferenza
inizia la novena: alle quattro di notte, dell'atteso venerdì, improvvisamente
non provò più alcun dolore, e si accorse che il braccio era sgonfio e privo di
ulcerazioni, e poteva usarlo normalmente.
Il processo canonico confermò l'improvvisa
e completa guarigione, scientificamente inspiegabile, che papa Pio XII dichiarò
miracolosa l'11 dicembre 1949, insieme a quella di Albano Sabatino, un bambino
di sette anni, di Siano in provincia di Salerno, guarito in modo
improvviso, completo e duraturo da una
gravissima setticemia con broncopolmonite bilaterale, accompagnata da nefrite
acuta emorragica e meningite settica, la cui guarigione era stata attribuita
all'intercessione di Domenico Savio.
La Canonizzazione
di Domenico avvenne il 12 giugno 1954 con papa Pio XII.
Ed ecco i due miracoli riconosciuti
per la Canonizzazione: il primo è avvenuto nella persona della signora Maria
Porcelli Gianfreda, guarita istantaneamente da mortale anemia, conseguente a gravissima emorragia
interna; il secondo è avvenuto nella persona della signora Antonia Micelli
Miglietta, residente a Lecce, risanata da sinusite mascellare purulenta
riacutizzata ed aggravata dalla presenza di una massa di concrezioni occludenti
la fossa nasale destra.
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