venerdì 6 maggio 2016

SAN DOMENICO SAVIO



          Quest'oggi festeggiamo San Domenico Savio allievo di San Giovanni Bosco. Oltre a chiedere intercessioni, presso Gesù, per la richiesta di determinate grazie,  sia spirituali che materiali,  la vita dei santi ci è di esempio per vivere meglio la nostra vita in grazia di Dio.  La vita dei santi è fatta appunto anche per essere imitata. Io personalmente cerco di educare la mia coscienza attraverso la lettura della vita dei santi, utilizzando l'intelletto, che è una componente del cuore e governa la volontà, che mi porta a Gesù, a capire meglio chi era e come si comportava, perché ogni santo è un piccolo Gesù.

            San Domenico Savio è nato il 2 aprile 1842 ed è morto il 9 marzo 1857. Fu un allievo di San Giovanni Bosco e morì quattordicenne.  E' stato proclamato santo nel 1954 da papa Pio XII.

            Secondo dei dieci figli del fabbro Carlo e di Brigida Gaiato,  una sarta,  nacque in una frazione agricola di  Riva  presso Chieri ( San Giovanni di Riva) nel 1842, ma solo un anno dopo si trasferì a Morialdo, frazione di Castelnuovo d'Asti. Nel 1853 la sua famiglia, molto numerosa con 10 bimbi per lo più morti in tenera età, si spostò a Mondonio, sempre nel comune di Castelnuovo d'Asti: Domenico, per l'intervento del suo professore don Cagliero, parroco di Mondonio, incontrò Don Bosco a Morialdo il 2 ottobre 1854. Dopo un breve dialogo, mostra l'intenzione di diventare sacerdote, se avesse avuto la possibilità di studiare; Don Bosco decise di farne un suo allievo  nell'oratorio, di Valdocco a Torino.

            Domenico si distinse per l'assiduità ai sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia e per la devozione  all'Immacolata Concezione( il cui dogma fu proclamato da papa Pio IX nel 1854). Nell'estate del 1856 scoppia un'epidemia di colera, e Don Bosco radunò quarantaquattro giovani per soccorrere gli ammalati. Domenico si distinse fra i volontari, ma, ammalatosi a sua volta, morì, non ancora quindicenne, il 9 marzo 1857 tra le braccia dei genitori.

            Domenico Savio scrisse a Don Bosco un biglietto: " Mi aiuti a farmi santo?". il sacerdote gli rispose con i così detti "segreti della santità" :

1. Allegria
2. Impegno nei doveri di studio e di preghiera
3. Fare del bene

            A 7 anni ricevette la Prima Comunione, per la quale scrisse alcune righe nelle quali riassumeva il suo progetto di vita:

- Mi confesserò molto sovente e farò la comunione tutte le volte che il confessore       me lo permetterà.
-  Voglio santificare i giorni festivi.
-  I miei amici saranno Gesù e Maria.
-  La morte ma non peccati.

            Nel mondo esiste una sola chiesa dedicata al santo:  si trova a Lecce. C'è anche una chiesa a Nuoro, in Sardegna, dell'Opera Salesiana della città, che è dedicata a San Domenico Savio.

            San Domenico Savio viene invocato come protettore delle gestanti, in particolare nel caso di gravidanze a rischio. Un'altra forma di devozione legata alla gravidanza è quella di  portare nella cappella del Santuario di Maria Ausiliatrice, che ospita le spoglie di San Domenico Savio, il fiocco con il nome del neonato o della neonata.

            Il primo marzo 1936, a Barcellona, la sedicenne Maria Consuelo  Adelantado Morgas, allieva dell'oratorio delle Figlie di Maria Ausiliatrice, giocando a palla cadde in malo modo, infortunandosi gravemente al braccio sinistro. Interpellato successivamente  un medico - il dottor Pamarola - fu sottoposta a radiografia, che evidenziò una duplice frattura del gomito con dislocazione di frammenti ossei e ulcerazione dei tessuti. Il 23 marzo la ragazza, inizialmente scettica essendo cresciuta in una famiglia lontana dalla religione,  spinta dalla sofferenza inizia la novena: alle quattro di notte, dell'atteso venerdì, improvvisamente non provò più alcun dolore, e si accorse che il braccio era sgonfio e privo di ulcerazioni, e poteva usarlo normalmente.

            Il processo canonico confermò l'improvvisa e completa guarigione, scientificamente inspiegabile, che papa Pio XII dichiarò miracolosa l'11 dicembre 1949, insieme a quella di Albano Sabatino, un bambino di sette anni, di Siano in provincia di Salerno, guarito in modo improvviso,  completo e duraturo da una gravissima setticemia con broncopolmonite bilaterale, accompagnata da nefrite acuta emorragica e meningite settica, la cui guarigione era stata attribuita all'intercessione di Domenico Savio.

La Canonizzazione di Domenico avvenne il 12 giugno 1954 con papa Pio XII.

            Ed ecco i due miracoli riconosciuti per la Canonizzazione: il primo è avvenuto nella persona della signora Maria Porcelli Gianfreda, guarita istantaneamente da mortale  anemia, conseguente a gravissima emorragia interna; il secondo è avvenuto nella persona della signora Antonia Micelli Miglietta, residente a Lecce, risanata da sinusite mascellare purulenta riacutizzata ed aggravata dalla presenza di una massa di concrezioni occludenti la fossa nasale destra.

FONTE: Wikipedia

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