venerdì 27 maggio 2016

CADUTA DI GERUSALEMME IN PALESTINA



La vera storia di Gesù. I tempi di Gesù. Parte 19

Che cosa accadde quarant'anni dopo

            Gesù aveva annunciato la caduta di Gerusalemme e la sua rovina. Nell'anno 70 l'evento si avverò per opera delle truppe romane. Ecco come andarono i fatti.

            Nel maggio dell'anno 66 dopo Cristo, il procuratore romano in carica, Gessio Floro, è alle prese con difficoltà di tesoreria. Mancano i fondi, insomma. Ed egli decide allora di prelevare denaro dal tesoro del Tempio. Scoppia la sommossa in tutta la Palestina: il Sommo Sacerdote, sospettato di complicità col procuratore, viene sgozzato e le scarse truppe romane sono costrette a evacuare il territorio. Ci vorranno quattro anni per riconquistarlo.

            Dirige dapprima l'operazione Vespasiano, con 60 mila uomini, e nell'anno 69 ha già ripreso il controllo della Galilea e della Giudea. Ma in quell'anno egli viene proclamato imperatore (dopo la morte di Vitellio) e lascia perciò il comando delle truppe a suo figlio Tito: c'è ancora da riconquistare Gerusalemme, dove si sono riuniti centinaia di migliaia di ebrei.

            Fallito il tentativo di prendere la città d'assalto, Tito comincia un lungo assedio che dura fino al 25 maggio 70. Quel giorno, un duro attacco permette ai romani di impadronirsi della prima cinta. Cinque giorno dopo cade la torre mediana (vicina al luogo del Sepolcro). Restano in mano ebraica il Tempio e la fortezza Antonia: il 24 luglio vi si introduce un "commando" di una ventina di soldati romani e con grandi suoni di tromba dà l'impressione di un attacco in forze, seminando il panico tra i difensori, che si rifugiano nel Tempio, ultimo baluardo.

            Tito tenta un negoziato con i difensori, ma il loro capo, Giovanni di Gischala, gli risponde con disprezzo. Il 21 agosto i romani lanciano l'assalto finale: si combatte ai piedi del Tempio e un soldato getta una torcia accesa nell'interno, attraverso una finestra, suscitando un incendio nel luogo sacro. Quelli che riescono a sfuggire alle fiamme e ai legionari corrono a creare in città altri nuclei di resistenza, annientati via via dai romani che si abbandonano al massacro e al saccheggio. 

            Un ultimo gruppo ridotto continua a resistere: nel palazzo di Erode: i suoi difensori si battono ancora per un mese, poi tutto sarà schiacciato dall'inesorabile "bulldozer" delle legioni. La resistenza ebraica è definitivamente infranta. Del Tempio non resta più in piedi che un muro: sarà chiamato "Muro delle Lamentazioni" o "Muro del Pianto".

FONTE: Titolo: La vera storia di Gesù; Editore: San Paolo; a cura di Gianfranco Ravasi

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