martedì 10 maggio 2016

ANTICO TESTAMENTO



           I Numeri riprendono il tema del cammino nel deserto. La partenza dal Sinai si prepara con il censimento del popolo e le grandi offerte fatte per la dedicazione della tenda.

            Il censimento delle tribù d'Israele accampate ai piedi del Sinai, descritto nei primi quattro capitoli, ha contribuito a dare a questo libro il titolo di <<Numeri>>. Così almeno ha fatto l'antica versione greca della Bibbia, perché nella tradizione ebraica il titolo è più significativo ed è desunto dalla prima parola del testo: <<Nel deserto>>. Lo sfondo entro cui sono collocate le leggi e le narrazioni di questo libro biblico è, infatti, quello del deserto del Sinai. Nei primi dieci capitoli è il monte Sinai, ove Israele è accampato, a dominare le pagine; poi inizia la grande marcia di avvicinamento alla terra promessa attraverso varie regioni desertiche e soste  come quelle a Kades e nelle steppe di Moab.

            Tre sono i grandi attori che entrano in scena. Anzitutto il Signore che campeggia con la sua parola fin dalla prima riga: <<Il Signore parlò a Mosè>>. Le sue norme e i suoi comandi tendono a organizzare Israele in una comunità unita e sanata, sulla quale aleggia sempre la sua presenza, legata all'arca dell'alleanza. Accanto a Dio emerge Mosè, <<servo del Signore ...l'uomo più umile di tutti gli uomini che sono sulla faccia della terra>> (12,3.8). E' lui il mediatore tra il Signore e Israele , profondamente unito a Dio ma anche intensamente legato al suo popolo. Da ultimo, ecco il popolo. Descritto nella sua struttura tribale, militare e religiosa attraverso i censimenti, Israele è spesso ribelle e ostinato ma è anche costantemente sotto la premura e l'amore di Dio.

            E' il Signore a vincere la resistenza delle forze della natura che sembrano opporsi al cammino verso la terra promessa (la mancanza d'acqua e di cibo, la comparsa dei serpenti velenosi); è lui a piegare le resistenze ostili delle tribù beduine del deserto che combattono contro Israele; è lui a spezzare gli incantesimi di un mago, Balaam. Ma Dio deve reagire alla resistenza più dura, quella del popolo stesso che si lascia catturare dalla tentazione dello scoraggiamento, della ribellione e dell'idolatria: <<Fino a quando mi tratterà senza rispetto questo popolo?, fino a quando non crederanno in me dopo tutti i segni che ho compiuto in mezzo a loro?>> (14,11). Scatta, così, la giustizia divina. Ma alla fine l'amore di Dio vincerà e Israele raggiungerà la terra promessa.

FONTE: Titolo: Nuova guida alla Bibbia; Autore: Gianfranco Ravasi; Editore: San Paolo

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari