venerdì 13 maggio 2016

LA VITA AI TEMPI DI GESU'



La vera storia di Gesù. I tempi di Gesù. Parte 18

            La lettura di questi paragrafetti può aiutarci a capire meglio la vita al tempo di Gesù, un grande tempio di Grazia, ma con le sue molteplici contraddizioni, anche se poi i romani garantivano un tempo di pace e prosperità anche con importanti scambi commerciali.

Il Gesù di Benedetto XVI
            La figura di Gesù di Nazaret suscita attenzione e interesse, come dimostra il successo del libro di Ratzinger-Benedetto XVI. <<L'incontro con Gesù>> scrive il Papa: <<il suo nome, la sua dottrina, la sua vita, le sue promesse ... vi permetteranno di gustare interiormente la gioia della sua presenza viva e vivificante>>.

Lampada ai miei passi
            Il versetto del Salmo 118 - <<Lampada ai miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino>> - evoca il Vangelo come bussola per la vita di ogni credente.

Incontro con la parola
            Al centro del Sinodo dei vescovi - dal 5 al 26 ottobre 2008 - è "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa". L'accento posto su Gesù ha un significato speciale, essendo lui il filo luminoso per permettere di interpretare in pienezza tutte le Scritture.

La due moschee
            Sul colle di Sion, dove sorgeva il Tempio di Erode, si levano ora due moschee che ricordano la venerazione di Maometto per la città e la rendono sacra anche ai musulmani.
            La spianata delle due moschee di Gerusalemme, luogo sacro anche per i musulmani. La città in arabo si chiama appunto "Al Quds" ("la sacra"). Per i seguaci di Maometto essa è il punto in cui la terra si avvicina al cielo: è il luogo dove gli uomini, alla fine della storia, hanno appuntamento con Dio.

Le rovine del Tempio
            Erode il Grande, nel 20 a.C., volle sostituire il medesimo Tempio costruito da Zorobabel con un edificio più sontuoso, ma occorsero ben ottant'anni prima che fosse completato e appena sette anni dopo venne distrutto dai romani.

Il Tempio di Gerusalemme
            Quando le legioni di Tito distrussero il Tempio di Gerusalemme, il muro di cinta occidentale del cortile esterno rimase in piedi. Secondo la leggenda Tito lo lasciò intatto come monito imperituro per gli ebrei. E' quello che oggi è chiamato Muro del Pianto, dove ogni giorno migliaia di ebrei si recano a pregare.

La terra degli ulivi
            Gli uliveti sono un elemento costante del panorama di Gerusalemme, oggi come ai tempi di Gesù. La sera in cui fu arrestato, la folla arrivata a Gerusalemme per la Pasqua si era accampata in gran parte sul monte detto degli Ulivi. E lì andò anche Gesù.

Le tre religioni
            Gerusalemme Vecchia è geograficamente un piccolo territorio, con una consistenza demografica molto ridotta: appena 40.000 abitanti, appartenenti alle tre religioni (cristiana, ebraica, musulmana), ma il suo significato religioso e simbolico è enorme.

La capitale romana
            Scavi archeologici a Cesarea Marittima. La città di Cesarea fu sempre considerata un importante porto. Già i Fenici (IV secolo a.C.) vi posero una base commerciale, ma l'epoca di grande splendore si inaugurò con la costituzione della provincia romana della quale Cesare Marittima venne eletta a capitale amministrativa e sede dei procuratori. Risale a quel periodo l'opera di fastoso abbellimento compiuta da Erode e della quale si possono tuttora ammirare le vestigia.

Al confine con i Parti
            In Siria i resti di Palmira, capitale del regno che divideva l'impero romano dai suoi maggiori nemici, i Parti. Roma, occupando Palmira, venne a trovarsi a diretto contatto con i terribili avversari.

Il denaro più sicuro
            La moneta dell'imperatore Tiberio, morto nel 37 d.C., che circolava ai tempi di Gesù in Palestina. Le monete romane erano le più rispettate. Ogni Città-Stato dell'era mediterranea coniava le proprie monete, garantendo con un timbro la presenza di una certa quantità d'argento, ma c'era anche chi mescolava nel conio metalli meno preziosi.

FONTE: Titolo: La vera storia di Gesù; Editore: San Paolo; a cura di Gianfranco Ravasi

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