martedì 22 settembre 2015

L'OPERA DI SALVEZZA CHE GESU' HA COMPIUTO



Introduzione al nuovo testamento. Parte 2

            Ogni evangelista, che respira la fede della Chiesa e che si rivolge alla Chiesa (anzi, a una precisa comunità ecclesiale), rivela un suo personale approccio alla figura di Cristo. Ogni testo ha una sua struttura, cioè un piano redazionale sul quale l'autore ordina secondo il suo progetto, e una sua visione teologica, cioè un  modo specifico per interpretare il volto e l'opera di Gesù.

        Profili diversi, quindi, dell'unico Gesù Cristo, proprio perché ciò che gli evangelisti - e prima di loro i predicatori cristiani delle origini della Chiesa - vogliono rivelare non è solo la vicenda storica del Nazareno, ma l'opera di salvezza che egli ha compiuto, deponendo un seme di eternità e di vita divina nell'umanità.

            Da questa radice fondamentale dell'annuncio di <<Gesù Cristo, Figlio di Dio>> (Mc 1,1), che si cristallizza nelle pagine dei vangeli, si dirama la riflessione di Paolo e della Chiesa. Giungiamo, così, alla seconda area del Nuovo Testamento, quella delle Lettere. Essa è occupata da due generi particolari di scritti che rivelano un aspetto epistolare: si hanno, infatti, indirizzo e saluti iniziali, dichiarazioni rivolte a destinatari e raccomandazioni e saluti vari in finale. Dapprima incontriamo il complesso delle lettere di Paolo, ordinate secondo una sequenza tradizionale che, però, non corrisponde a quella cronologica. Si tratta di tredici scritti contrassegnati in modo esplicito dal nome dell'Apostolo e di un quattordicesimo che è a se stante, la lettera agli Ebrei. Questa è stata attribuita a Paolo fin dal II secolo, ma in modo esitante, e ora è considerata nettamente distinta dal resto dell'epistolario paolino.

FONTE: Titolo: Nuova guida alla Bibbia; Autore: Gianfranco Ravasi; Editore: San Paolo

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