Fino a pochi
anni fa, la famiglia veniva data per scontata, quasi come l'acqua o l'aria.
C'era, semplicemente. Da li si passava, inevitabilmente, lamentandosi magari,
ma senza metterla troppo in discussione, anzi.
E la stessa cosa valeva per il
matrimonio che è all'origine della famiglia. Certo, le basi teoriche per
spiegare il grave pericolo che sta attraversando la famiglia oggi esistevano da
molto tempo: dal testo del padre del marxismo Friedrich Engels (1820-1859) dove
viene teorizzato il superamento della famiglia, al femminismo radicale di
Margaret Sanger (1879-1966). Mancava l'occasione perché queste idee sostenute
da piccole minoranze diventassero di massa.
Ci voleva una rivoluzione culturale
e venne il Sessantotto, con i suoi miti e le sue icone ostili alla famiglia,
con Simone Beauvoir (1905-1986) e il "suo" Sartre, con la rivoluzione
sessuale, il divorzio e l'aborto. Da quell'anno la malattia entrò dentro le
famiglie, colpendo i rapporti fra i genitori e fra questi e i figli. Non si
trattava più soltanto di un'ideologia professata da alcuni, ma di un virus che
tutti cominciarono a respirare, anche coloro che credevano nel valore della
famiglia fondata sul matrimonio indissolubile, e anche coloro che amavano
profondamente la loro famiglia. Anche costoro sentirono quel virus penetrare
nei rapporti di coppia, nelle relazioni con i figli, perché la coppia e i figli
vivono in quella società infettata da questo virus. Infine, quest'ultimo ha
trovato nel 1994 e nel 1995 il sostegno dell'Onu, come ha denunciato in modo
drammatico san Giovanni Paolo II nell'Angelus del 29 maggio 1994, quando ha
messo in campo il vangelo della sofferenza di fronte ai <<potenti del
mondo>>, la "sua sofferenza" (era reduce da un nuovo ricovero
di quattro settimane all'ospedale Gemelli): <<Perché la famiglia è
minacciata, la famiglia è aggredita. Deve essere aggredito il Papa, deve
soffrire il Papa, perché ogni famiglia e il mondo vedano che c'è un vangelo,
direi, superiore: il Vangelo della sofferenza, con cui si deve preparare il
futuro, il terzo millennio delle famiglie, di ogni famiglia e di tutte le
famiglie>>.
Ma contemporaneamente, in gran parte
proprio dall'esperienza della fede cristiana nascevano realtà associative che
si piegavano sulle ferite della famiglia, facendosene carico come il buon
Samaritano. Ognuna con la propria specificità, queste associazioni hanno
prevalentemente lo scopo di prevenire la crisi e di curarla appena si presenta.
EMMANUELE
FONTE:
Rivista "IL TIMONE"
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