lunedì 22 settembre 2014

VITA DI S. AGOSTINO 1



            Nacque nella provincia d'Africa, nella città di Tagaste, da genitori dell'ordine dei curiali, di onesta condizione e cristiani. Fu da loro allevato ed educato con ogni cura e anche con notevole spesa, e fu inizialmente istruito nelle lettere profane, cioè in tutte quelle discipline, che chiamano liberali.


            Così insegnò prima grammatica nella sua città e poi retorica a Cartagine, capitale dell'Africa. Successivamente insegnò anche al di là del mare, a Roma e a Milano, dove allora risiedeva la corte dell'imperatore Valentiniano II.

              In questa città era allora vescovo Ambrogio, uomo eccellente fra i migliori e sommamente gradito a Dio. Questi predicava molto frequentemente la parola di Dio nella chiesa, e Agostino seduto in mezzo alla gente lo stava a sentire con la massima attenzione.

            Subito nel più intimo del cuore abbandonò ogni speranza che aveva riposto nel mondo, senza più ricercare moglie né figli della carne né ricchezza, né onori mondani, ma deliberò di servire Dio

            Quel santo uomo desiderava fare anche quanto dice ancora il Signore: Se vuoi essere perfetto, vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli, e vieni, seguimi (Mt. 19, 21).

            Aveva allora più di 30 anni e gli restava solo la madre: essa stava sempre con lui e gioiva del proposito che egli aveva intrapreso di servire Dio più che se avesse avuto nipoti carnali. Suo padre infatti era morto.

            Comunicò perciò agli scolari, cui faceva lezione di retorica, che si provvedessero un altro maestro, poiché egli aveva stabilito di servire a Dio.

            Ricevuta la grazia, insieme con altri concittadini e amici che ugualmente servivano a Dio, volle tornare in Africa, alla sua casa e ai suoi campi. Tornato, vi rimase circa tre anni; e dopo aver ceduto quei beni, insieme con quelli che gli erano vicini viveva per Dio, con digiuni preghiere buone opere, meditando notte e giorno la legge del Signore. E tutto ciò che Dio faceva comprendere a lui che meditava e pregava, egli faceva conoscere a presenti e assenti con discorsi e libri.

            In quel tempo esercitava l'ufficio di vescovo nella comunità cattolica di Ippona il santo Valerio. Frammisto in mezzo al popolo assisteva Agostino, sicuro e ignaro di ciò che stava per succedere.

            Allora alcune persone, che conoscevano la dottrina di Agostino e i suoi propositi, gettategli le mani addosso, lo tennero fermo e, come suole accadere in casi del genere, lo presentarono al vescovo perché fosse ordinato, mentre tutti unanimi in quel proposito chiedevano che così si facesse. Fatto prete, subito istituì un monastero accanto alla chiesa e cominciò a vivere con i servi di Dio secondo il modo e la norma stabiliti al tempo degli apostoli.

            Il santo Valerio affidò al suo prete l'incarico di spiegare in chiesa il Vangelo alla sua presenza e di predicare frequentemente, contro quella che è la consuetudine delle chiese d'Africa. Agostino insegnava e predicava, in privato e in pubblico, in casa e in chiesa, la parola di salvezza (Atti, 13, 26) con piena fiducia contro le eresie che erano fiorenti in Africa, specialmente contro i donatisti, i manichei e i pagani. Faceva ciò sia scrivendo libri sia improvvisando discorsi, circondato da indicibile ammirazione e lode dei cristiani, che tutto ciò non tacevano, ma appena potevano lo divulgavano.

          Così per dono divino la chiesa cattolica cominciò in Africa a risollevare il capo che per lungo tempo aveva avuto oppresso a terra, sviata e pressata dal vigoreggiare degli eretici, soprattutto perché i partigiani di Donato ribattezzavano grandi folle di Africani.

A domani

EMMANUELE

FONTE:  SITO WWW.AUGUSTINUS.IT

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