DALLA
IMMAGINE ALLA SOMIGLIANZA
a) I°
Capitolo della Genesi: "Dio creò l'uomo a sua immagine e sua
somiglianza". I Padri della Chiesa hanno investito sul significato di
questi due termini:
l'uomo è a
immagine di Dio = questa è l'origine
l'uomo è
chiamato alla somiglianza di Dio = questo è il fine.
La
somiglianza è unita all'immagine attraverso l'alleanza di Dio con l'uomo, e
questa alleanza costituisce un'asse che attira l'uomo. Se l'immagine è l'atto
creatore di Dio al di fuori della nostra volontà, la somiglianza è l'opera creatrice
di due volontà in comunione d'amore: la volontà di Dio e la volontà dell'uomo;
perciò l'uomo è invitato a collaborare con Dio.
Tre elementi
della pedagogia di Dio per realizzare la somiglianza:
1 -
Dipendenza d'amore
2 - Tempo
della crescita
3 -
Necessità della separazione.
1 - Dipendenza
d'amore: si costruisce, inizialmente, nella relazione madre, bambino, padre
per fare, progressivamente le prime esperienze di una relazione Padre-Figlio.
Gesù sperimenterà questa dipendenza d'amore, nella sua umanità accanto a Maria
e a Giuseppe.
2 - tempo
della crescita: la necessità della crescita è data dal nostro stato di
creature. Dice Sant'Ireneo: "Colui che crea è sempre lo stesso, mentre
colui che è creato riceve, necessariamente, un inizio, uno stato intermedio,
una maturità. Il tempo della crescita è una legge della creazione, per questo
l'uomo è un essere in divenire, la cui vocazione è di essere un pellegrino in
marcia. L'uomo, perciò, cambia, ed è nel tempo che apprende a fidarsi di ciò
che è e non di ciò che ha, impara la pazienza e poiché questa è, come dice
Santa Caterina, figlia dell'umiltà, impara, nel tempo ad essere inutile. E' in
questa collaborazione d'amore e in questa crescita nel tempo che si esprime la
paternità di Dio su di me e quindi la filialità.
3 - necessità
della separazione: ecco l'agire di Dio nella creazione;
I° atto -
crea: "Sia la luce" e la luce fu
II° atto - separa:
"Separò la luce dalle tenebre"
III° atto - dà
un'identità: "Chiamò la luce giorno e le tenebre notte"
IV° atto - unisce
più profondamente: "L'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua
moglie, e i due saranno una sola carne".
Senza la
separazione c'è la fusione o la divisione.
b) La
caduta nel peccato: L'uomo è libero di scegliere di diventare somigliante.
Quando sceglie di agire diversamente dal progetto pedagogico di Dio e di
condurre la propria vita da solo, sceglie il peccato.
Le tre
principali scelte del peccato sono:
- l'indipendenza
(rifiuto della dipendenza d'amore)
- immediatezza
(rifiuto nella crescita nel tempo)
- rifiuto
della separazione (perché esige sofferenza).
Cosa fà il
peccato? Colpisce il desiderio di essere amato e d'amore proprio dell'immagine
tesa verso la Somiglianza, provoca la ferita e introduce il dubbio circa
l'amore e l'oblio circa la propria vocazione e la propria finalità.
Conseguenze
del peccato:
lacerazione, destrutturazione,
conflitto fra due direzioni contrarie:
La
somiglianza a cui continua a tendere l'immagine.
La
perdizione verso la quale spinge sempre più la legge del peccato.
E' il
conflitto fra l'uomo spirituale e l'uomo carnale. (Romani 7,14ss.)
Così
l'immagine è sepolta, ma non distrutta poiché essa è inalienabile. La
Somiglianza, invece, è diventata inaccessibile, e con essa la salvezza.
c) La
salvezza in Cristo. l'uomo cerca di uscire da questa situazione di
lacerazione da solo, attraverso ideologie o tecniche varie, ma solo Cristo, il
Verbo di Dio fatto carne, salva. Egli è il solo che salva: perché?
Perché egli
è il solo ad essere vero Dio e vero uomo. Per salvare bisogna essere Dio e bisogna che Dio si faccia uomo entrando
nel crogiuolo stesso della lacerazione umana, per riportare l'uomo
dall'Immagine alla Somiglianza; è perciò attraverso la croce e la sofferenza
che Gesù ci permette di ripristinare il cammino. Il migliore criterio di
discernimento di tutte le saggezze e le ideologie umane è l'Incarnazione e
la croce.
A lunedì
prossimo.
EMMANUELE
FONTE :
Titolo : Corso di guarigione; Autore: Laura Casali;
Nessun commento:
Posta un commento