Domenica 5
ottobre: le Sentinelle in Piedi tornano in piazza in cento città
Care amiche,
cari amici
circa un anno fa la Camera dei
deputati approvò la proposta di legge dell'on. Scalfarotto che, in nome della
lotta all'omofobia, avrebbe portato in prigione coloro che avessero sostenuto
che il matrimonio è soltanto fra un uomo e una donna e che un bambino ha
diritto ad avere un padre e una mamma.
Lo stesso Scalfarotto aveva dichiarato
il 26 agosto 2013 che la legge doveva precedere quella sulle unioni civili, per
equiparare l'unione fra persone dello stesso sesso con il matrimonio naturale.
Lo scopo era evidente: quando fosse cominciata la battaglia per le unioni
civili, i contrari sarebbero stati penalizzati dalla presenza di questa legge
che minacciava di mandarli in galera.
Accadde qualcosa di inaspettato. Un
convegno di diverse associazioni cattoliche, a Casale Monferrato, che
denunciava il ddl Scalfarotto come legge liberticida, venne impedito da decine
di militanti lgbt che invasero la sala e costrinsero gli oratori ad andarsene
senza poter parlare. Altri convegni si svolsero a Verona, Milano e in altre
città italiane, mentre contemporaneamente a Brescia, a Bergamo e poi a Milano e
in decine di città italiane scesero in piazza le Sentinelle in Piedi,
che vegliavano in silenzio, con un libro in mano, per la libertà di espressione
minacciata e per affermare la verità sul matrimonio naturale come unico
fondamento possibile del bene comune. Solo la famiglia fondata sul matrimonio
per sempre di un uomo e una donna può essere la cellula fondamentale di una
società, cominciarono a ripetere i portavoce delle veglie prima di
trascorrere un'ora in silenzio, con un libro in mano.
Nel frattempo un pugno di deputati,
in agosto, era riuscito a portare alla luce del sole il tentativo di fare
passare la legge Scalfarotto senza clamore mediatico, senza allarmare
l'opinione pubblica. Questo fatto contribuì ad accrescere l'allarme di molte
persone che nel frattempo venivano a conoscenza della gravità dell'operazione
grazie a decine di conferenze e per mezzo di pochi e piccoli giornali di
secondo piano. Insomma, la protesta crebbe, aumentarono le veglie e il numero
dei partecipanti.
Così, dopo che il ddl Scalfarotto
rimase per mesi alla commissione giustizia del Senato senza mai andare in aula
per il voto che avrebbe potuto renderlo legge dello Stato, arrivò il momento di
sostituirlo con un altro disegno di legge, prima firmataria la sen. Monica
Cirinnà, che avrebbe dovuto introdurre le unioni civili fra persone dello
stesso sesso, equiparandole in tutto al matrimonio, salvo il diritto di
adottare dei figli.
Ma le veglie delle Sentinelle in
Piedi continuavano ad aumentare di numero e di partecipanti e allora
intervenne direttamente il Presidente del consiglio, che annunciò per l'autunno
una iniziativa del governo in materia di unioni civili, dopo il dibattito sulle
riforme costituzionali, così accantonando il ddl Cirinnà.
Oggi tutto sembra tacere in materia
di princìpi etici, con il governo alle prese con un'Italia che non riparte,
depressa dalla crisi economica e dall'altissima imposizione fiscale. Ma non è
propriamente così: mentre il governo annuncia sempre nuove iniziative senza
portarne a termine nessuna, come ha ben spiegato Alfredo Mantovano su Tempi,
in materia di princìpi etici lo stesso governo interviene eccome, introducendo
il divorzio sprint con la possibilità di sciogliere un matrimonio senza
passare neppure davanti a un giudice e facendo tornare indietro di trent'anni
la battaglia sulla droga reintroducendo la liceità del possesso per uso
personale di una modica quantità di stupefacenti. E quando non interviene il
governo ci pensa la magistratura, con lo smantellamento della legge 40 e la
liberalizzazione della fecondazione eterologa oppure con la sentenza del
tribunale dei minori di Roma che permette a una coppia di lesbiche di adottare
il figlio di una delle due compagne.
In questo clima, a chi ha a cuore i
princìpi della vita e della famiglia rimane soltanto la piazza, cioè una forma
di protesta popolare, silenziosa, civile, ma determinata a non lasciare
intentata ogni modalità legale per denunciare quanto sta accadendo.
Ecco perché è bene che le Sentinelle
in Piedi tornino a essere presenti nelle piazze di molte città,
contemporaneamente, domenica 5 ottobre. Esse saranno in piazza
nello stesso giorno in cui la Chiesa convoca un Sinodo per esaltare il valore
della famiglia e il giorno dopo la preghiera in San Pietro alla presenza del
Santo Padre, raccomandata dai vescovi italiani per sostenerne i lavori.
Lo faranno con la convinzione che anche una realtà aconfessionale, come sono le
Sentinelle in Piedi, debba dare il proprio contributo per gridare al
mondo che, distrutta la famiglia anche attraverso l'equiparazione a realtà che
famiglia non sono né possono diventarlo, non sarà possibile, per intere
generazioni, neppure ricostruire la società.
EMMANUELE
FONTE: Marco
Invernizzi di Alleanza Cattolica
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