venerdì 16 settembre 2011

PIETRO, PAOLO E NOI

Lettura del Vangelo secondo Luca (9,18-22).
18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: "Le folle, chi dicono che io sia?". 19Essi risposero: "Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto". 20Allora domandò loro: "Ma voi, chi dite che io sia?". Pietro rispose: "Il Cristo di Dio". 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. 22"Il Figlio dell'uomo - disse - deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno".

Cè una domanda precisa di Gesù ai discepoli: “Voi chi dite che io sia?”. Mi sono chiesto: perché Gesù è interessato a sapere cosa i discepoli pensano di Lui? E’ interessato non per sé, ma per loro stessi che un giorno dovranno predicarlo al mondo. Se i discepoli hanno un’idea errata di Lui predicheranno un Dio sbagliato e sarebbe una tragedia. Pietro risponde immediatamente e senza imbarazzo: “Il Cristo di Dio”. La sua non è una risposta che viene dai libri, ma dall’esperienza, da quello che ha visto dire e fare da Gesù. Come a dire a me che ascolto: smettila di cercare Gesù studiandolo a tavolino, piuttosto frequentalo, stargli vicino, non mancare ai suoi appuntamenti e troverai un Gesù vivo e vero, che risponde alle tue domande e ti cambia la vita.
Anche Paolo (II lettura) ha constatato nella sua esperienza un cambiamento di vita: da “bestemmiatore, persecutore e violento” è diventato credente e servo del Vangelo. Come mai? Lo ha conquistato la misericordia di Gesù, che gli ha voluto bene nonostante i suoi peccati.
Gesù interroga anche me che lo ascolto e mi chiede: chi sono io per te? Qui conta una risposta che nasca dalla “mia” esperienza di Lui. Noi facciamo esperienza di Lui nell’ascolto del Vangelo, nella celebrazione dei sacramenti e nella vita della Chiesa. Se tu non prendi sul serio il Vangelo, se non ti nutri dei sacramenti, se sei lontano dalla vita della Chiesa, ti manca l’esperienza di Lui. In questo caso il Signore ti dice: aspetta a rispondere alla mia domanda. Prima incontrami nella Parola, nei sacramenti, nella Chiesa, solo così la tua risposta sarà vera.

Don Marcello

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