domenica 25 settembre 2011

GESU' FUORI DALLA TOP TEN...

Comodamente seduto alla poltrona di casa e quasi misticamente immerso nei miei pensieri, nemmeno mi accorgo di avere la tv accesa e in mano il telecomando con il quale, grazie a preoccupanti gesti compulsivi del mio pollice destro, sto con molta probabilità battendo ogni record mondiale di zapping!

Ad un tratto, rallentano non solo il veloce premere del pollice sui tasti, ma gli stessi pensieri nei quali ero assorto e improvvisamente si fermano.
Il mio sguardo lancia un breve stimolo alla parte “lavorante” del mio cervello per richiedere un attimo di attenzione a ciò che sta succedendo al di fuori della mia testa.
Lo zapping si è arrestato su uno dei canali più seguiti dai giovani. Poiché conosco grossolanamente la programmazione di solito proposta, e di solito non ne sono particolarmente attratto, è quanto in quel momento in onda ad incuriosirmi. Il titolo in sovraimpressione è già di per sé  tutto un programma ma è la scena che si presenta ai miei occhi che impedisce al mio, ormai consumato polpastrello, di proseguire la corsa: un gruppo di altri prelati sono seduti attorno ad un tavolo ascoltando con attenzione la relazione che altri due “improponibili” cardinali stanno illustrando con l’ausilio di una lista esposta su una bacheca.
Seppur tale scena può apparire piuttosto irriverente, la mia attenzione diviene maggiore su quanto sta per accadere, e il mio pollice decide di prendersi un meritato riposo.
I dati proposti dai due “relatori” sono nati da un’indagine sulla popolarità della Chiesa. Questi (immaginari) dati riportano che nella fascia degli ultraottantenni “siamo fortissimi”, nella fascia intermedia “resistiamo” e “andiamo a calare in maniera preoccupantemente significativa” nella fascia 8-12 anni!
Pur comprendendo che stiamo parlando di un semplice sketch, ritengo che la cosa possa far riflettere sulla situazione reale, soprattutto quando viene sgranata la lista delle risposte fornite da questa “ipotetica-comica indagine”.
Se il personaggio più popolare è Dragon Ball seguito a ruota dai Pokemon e dal più “anziano” Batman, finalmente viene posta la domanda: “E Gesù? Dov’è Gesù?” e, nel silenzio degli occupanti la sala, la risposta arriva dopo aver sollevato un paio di fogli della bacheca piena zeppa di nomi. Gesù si trova in penultima posizione, prima di Francesco Totti e subito dopo King Kong.
Se facessimo una reale indagine “probabilmente” i dati sarebbero diversi ma forse sarebbero solo le fasce d’età a cambiare.
Mi sono chiesto: “Quanta gente conosce davvero Gesù?” O meglio: “Quanta gente è veramente attratta e stimolata nel volerlo conoscere, nel volerlo incontrare?”
Poiché è una tv nata per i giovani quella che ho in quel momento davanti a me, attendo, con molta curiosità, che sia il finale del programma a proporre delle risposte. E in effetti non tarda ad arrivare, seppur con la “modalità comica” rappresentata scenicamente: se i bambini sono attratti  dai supereroi, Gesù dovrebbe esser presentato loro come qualcuno che ha dei super poteri, e Gesù li possiede (trasforma l’acqua in vino, moltiplica pani e pesci, cammina sull’acqua e persino resuscita i morti).
Il ragionamento non fa molta acqua, basta saperlo interpretare.
Noi cristiani dobbiamo esser capaci di “presentare” Gesù al prossimo, Lui ci ha insegnato che con la fede saremo in grado di fare cose grandi, persino più grandi di quelle fatte da Lui, e soprattutto saremo anche in grado di cambiare le cose. Cosa ben più importante è far comprendere che Gesù non ha alcun   “supereroe” più forte di Lui.
Quando San Paolo dice “non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”, significa che lui si è abbandonato completamente non a Lui ma in Lui, così da divenire un nuovo Cristo.
Se riusciremo anche noi a fare ciò, condizionando le scelte della nostra testa e del nostro cuore, il nostro prossimo “conoscerà” Gesù ogni volta che ci avrà davanti a lui.

Tobia

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