La preghiera
dei Salmi. Parte 1
Il Pentateuco è l'insieme dei primi
cinque libri dell'Antico Testamento, che sono: Genesi; Esodo; Levitico; Numeri;
Deuteronomio.
La preghiera ha avuto un cammino di
evoluzione, partendo dai primi momenti della storia della Bibbia, sino ai
nostri giorni, dove c'è una pratica di preghiere ormai ben strutturata con un
ampia raccolta e scelta di preghiere, come per esempio il percorso di
formazione, passo dopo passo, del "Rosario".
La pratica della preghiera divenne
sempre più importante durante il periodo intertestamentario e poi durante il Nuovo
Testamento. Mentre prima il giudeo poteva contare sulla presenza di Dio
primariamente nel Tempio e nei suoi sacrifici, adesso, con l'estensione della
diaspora e poi con la distruzione del Tempio, egli conta sulla presenza di Dio
nella Sinagoga e nelle sue preghiere.
Le preghiere spontanee avevano
caratterizzato il giudaismo del periodo dei Patriarchi fino all'epoca intertestamentaria: <<Fino agli ultimi
giorni del primo Tempio non vi erano preghiere formali prescritte; neanche vi
era un comando generale a pregare>>.
La spontanea richiesta di aiuto, il
lamento, la lode, il ringraziamento ricevettero un nuovo impulso con la
distruzione del Tempio, per cui la preghiera era tutto. Un certo progresso
nello sviluppo della preghiera si nota nel fatto che all'inizio si entrava in
contatto con Dio con l'offerta dei sacrifici. In seguito il sacrificio ha avuto
una parte notevole nel culto d'Israele. Col passare del tempo, soprattutto dopo
la distruzione del Tempio, e poi nella diaspora le preghiere erano considerate
un sostituto dell'offerta fatta al Tempio. In tutta la tradizione sinagogale la
preghiera è fatta nell'ora in cui anticamente si svolgevano i sacrifici;
quest'uso passerà poi nel Nuovo Testamento. Lo stesso sacrificio era sempre
accompagnato da qualche preghiera o espressa o implicita.
Filone sostiene la superiorità della
preghiera sui sacrifici. La preghiera sostituisce il sacrificio.
Nel Targum, o traduzione aramaica
della Bibbia, di Dt 10,10 l'intervento di Mosè è descritto come
un'intercessione prolungata: <<Quanto a me io restai sulla montagna,
implorando e pregando, come nei giorni precedenti, quaranta giorni e quaranta
notti. E Jhvh questa volta ancora accolse la mia preghiera (slwty)>>.
Il vocabolario della preghiera di
lode in ebraico, nel greco dei LXX e in aramaico presenta il significato comune
di una manifestazione pubblica in onore della persona che è lodata. Il suo
scopo è quello di aumentare la <<gloria>> della persona, facendola
meglio conoscere ed apprezzare.
Le principali parole nel vocabolario
della lode nella Bibbia greca significano lode nel senso di <<una
pubblica manifestazione in onore di ...>> ed erano spesso usate per
esprimere il sentimento di gratitudine o di ammirazione o per entrambi. Sia i
Greci che gli Ebrei avevano espressioni per la gratitudine.
Il vocabolario di supplica oltre che
con i termini proseùchesthai, deìsthai è espresso nel Pentateuco dei LXX anche
con altre parole. La voce boan che nel linguaggio comune significa solo
<<gridare ad alta voce>, è presa dagli Alessandrini per tradurre
diversi termini ebraici in contesti in cui si vuole esprimere il grido
d'invocazione a Dio di chi è oppresso.
Un caso tipico di preghiera di
supplica è la preghiera di intercessione: una richiesta di intervento di Dio in
favore di qualcuno. Sono preghiere rivolte a Dio soprattutto da parte di chi ha
una responsabilità particolare in favore di un gruppo o di tutto il popolo.
Sono preghiere in cui l'orante chiede a Dio di intervenire in favore di
qualcuno senza distinzione di peccatori o di giusti. Sono frequenti nel
Pentateuco dove sono presentati due grandi intercessori, Abramo e Mosè.
Questa preghiera d'intercessione
contiene diversi elementi atti a creare il contesto di preghiera. Anche se in
questo brano manca un termine specifico che indichi <<preghiera>>,
non si può dire che non si tratti di una lunga patetica preghiera. E' il
dialogo di Abramo con Dio che si trasforma in una vera e propria preghiera
d'intercessione di Abramo a favore degli abitanti di Sodoma e Gomorra.
Concludendo questa trattazione sul
<<linguaggio della preghiera>> possiamo dire che la spontaneità
della preghiera rivolta a Dio è messa in evidenza nella Bibbia da un linguaggio
molto comune. <<Parlare>> o <<rivolgersi>> a Dio,
<<stare davanti a Dio>> significa porsi di fronte a lui in
atteggiamento di preghiera. <<Avvicinarsi a Dio nel senso di rivolgersi a
lui per pregarlo. <<Aprire le mani>> e rivolgerle verso il cielo è
presso gli antichi un modo comune di pregare.
FONTE:
Titolo: Enciclopedia della Preghiera; Autori: Rossini e Sciadini; Editore:
Libreria Editrice Vaticana.
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