sabato 29 giugno 2013

LA CRISI CULTURALE DEL SESSANTOTTO



         Accanto alla violenza - e forse ancora più profondamente - prende forma e cresce quel cambiamento culturale che sfocerà nel relativismo odierno e si manifesterà soprattutto in quel fenomeno di sovvertimento degli ambienti e delle tendenze che prenderà il nome di rivoluzione sessuale.
Esplosa nel 1968, ma da anni attiva nelle fibre profonde del Paese, avrebbe cambiato le tendenze di una generazione, incrinando il principio di autorità e di paternità, quelli di gerarchia e di ordine, separando l'uso della sessualità dall'amore e dalla trasmissione della vita, e lasciando così un sedimento nel senso comune degli italiani, al di là delle loro scelte politiche e ideologiche degli anni successivi. Un sedimento che si sarebbe trasformato in battaglia per il divorzio, per l'aborto, per la contraccezione, per la pornografia, per l'ingegneria genetica, per il movimento gay, per il matrimonio fra omosessuali, per l'ideologia del gender.

         Analizzando gli episodi attraverso i quali l'Italia - la sua cultura preminente, la stessa azione politica del governo e dei maggiori partiti protagonisti, la letteratura, il cinema e la Tv, e quindi il costume - si è progressivamente allontanata dal significato ideale e politica del 18 aprile 1948.

         L'Italia è così <<entrata nella modernità>> con un significativo incremento del benessere economico, accanto a un distacco sempre più pronunciato dai principi veicolati dalla religione, tanto che, nel 1960, i vescovi italiani denunciano nel laicismo il pericolo più grave e più diffuso.

         Il processo di secolarizzazione consiste nell'estromissione della religione dalla cultura e in generale dalla vita pubblica, per seguire un disegno ideologico predefinito, appunto il secolarismo che consiste, in un Paese di tradizione cristiana, nella scristianizzazione, cioè nell'espulsione della religione dalla vita pubblica della società. Si può dire quindi che il Sessantotto è un processo di estromissione della religione e di attacco alla morale, attraverso la rivoluzione sessuale che caratterizza questo periodo.

         Per Del Noce (filosofo cattolico)c'è una pretesa relativistica di dissolvere ogni valore e di sostituire all'ordine oggettivo e naturale delle cose, un pseudo-ordine utopistico e rivoluzionario.  Secondo Del Noce, la disgregazione intellettuale e morale, ha le sue radici proprio nell'abbandono dei valori tradizionali della società, di cui il relativismo marx-illuminista è stato il motore.

         Sembra di poter affermare con sicurezza che la Rivoluzione sessuale ebbe una base ideologica e si pose come tappa di un processo rivoluzionario globale nei confronti dell'ordine religioso, politico, economico e sociale.

         La rivoluzione sessuale degli anni Sessanta e Settanta ha trasformato il senso della sessualità. Il piacere è diventato uno scopo in sé, indipendente dalla procreazione e da ogni legame affettivo o legale tra individui.

         Come tutte le fasi rivoluzionarie, anche la Rivoluzione sessuale è un processo - non un complotto -, ossia una serie di passaggi lenti e graduali che operano a livello di tendenze - pregiudizi, abitudini, modi di comportarsi - presenti nella società; queste tendenze danno poi origine a idee, e queste, a loro volta, a fatti.

         Gli anni precedenti la Rivoluzione sessuale furono gli anni del <<boom economico>>, quando alle parole <<dovere>>, <<dignità>> e <<sacrificio>> lentamente e inavvertitamente si sostituirono altre come <<piacere>>, <<divertimento>>.

         E' stato giustamente rilevato come la battaglia divorzista ha costituito il primo passaggio verso la istituzionalizzazione della "nuova" cultura ideologica inculcata con violenza nel corpo sociale durante il Sessantotto, una cultura nemica delle gerarchie e del sacro, atea o relativistica, finalizzata alla definitiva secolarizzazione della società italiana.

         A partire dalla metà degli anni Cinquanta, le firme per alcune proposte di legge, furono via via, presentate al Parlamento italiano con il fine di scardinare gli assetti tradizionali del matrimonio e della famiglia.

Emmanuele 

Fonte:
Autori: Marco Invernizzi, Paolo Martinucci
Titolo: Dal <<centrismo>> al sessantotto
Editrice: ARES

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari