Accanto
alla violenza - e forse ancora più profondamente - prende forma e cresce quel
cambiamento culturale che sfocerà nel relativismo odierno e si manifesterà
soprattutto in quel fenomeno di sovvertimento degli ambienti e delle tendenze
che prenderà il nome di rivoluzione sessuale.
Esplosa nel 1968, ma da anni
attiva nelle fibre profonde del Paese, avrebbe cambiato le tendenze di una
generazione, incrinando il principio di autorità e di paternità, quelli di
gerarchia e di ordine, separando l'uso della sessualità dall'amore e dalla
trasmissione della vita, e lasciando così un sedimento nel senso comune degli
italiani, al di là delle loro scelte politiche e ideologiche degli anni successivi.
Un sedimento che si sarebbe trasformato in battaglia per il divorzio, per
l'aborto, per la contraccezione, per la pornografia, per l'ingegneria genetica,
per il movimento gay, per il matrimonio fra omosessuali, per l'ideologia del
gender.
Analizzando gli episodi attraverso i
quali l'Italia - la sua cultura preminente, la stessa azione politica del
governo e dei maggiori partiti protagonisti, la letteratura, il cinema e la Tv,
e quindi il costume - si è progressivamente allontanata dal significato ideale
e politica del 18 aprile 1948.
L'Italia è così <<entrata nella
modernità>> con un significativo incremento del benessere economico,
accanto a un distacco sempre più pronunciato dai principi veicolati dalla
religione, tanto che, nel 1960, i vescovi italiani denunciano nel laicismo il
pericolo più grave e più diffuso.
Il processo di secolarizzazione
consiste nell'estromissione della religione dalla cultura e in generale dalla
vita pubblica, per seguire un disegno ideologico predefinito, appunto il
secolarismo che consiste, in un Paese di tradizione cristiana, nella
scristianizzazione, cioè nell'espulsione della religione dalla vita pubblica
della società. Si può dire quindi che il Sessantotto è un processo di
estromissione della religione e di attacco alla morale, attraverso la
rivoluzione sessuale che caratterizza questo periodo.
Per Del Noce (filosofo cattolico)c'è
una pretesa relativistica di dissolvere ogni valore e di sostituire all'ordine
oggettivo e naturale delle cose, un pseudo-ordine utopistico e rivoluzionario. Secondo Del Noce, la disgregazione
intellettuale e morale, ha le sue radici proprio nell'abbandono dei valori
tradizionali della società, di cui il relativismo marx-illuminista è stato il
motore.
Sembra di poter affermare con sicurezza
che la Rivoluzione sessuale ebbe una base ideologica e si pose come tappa di un
processo rivoluzionario globale nei confronti dell'ordine religioso, politico,
economico e sociale.
La rivoluzione sessuale degli anni
Sessanta e Settanta ha trasformato il senso della sessualità. Il piacere è diventato
uno scopo in sé, indipendente dalla procreazione e da ogni legame affettivo o
legale tra individui.
Come tutte le fasi rivoluzionarie,
anche la Rivoluzione sessuale è un processo - non un complotto -, ossia una
serie di passaggi lenti e graduali che operano a livello di tendenze -
pregiudizi, abitudini, modi di comportarsi - presenti nella società; queste
tendenze danno poi origine a idee, e queste, a loro volta, a fatti.
Gli anni precedenti la Rivoluzione
sessuale furono gli anni del <<boom economico>>, quando alle parole
<<dovere>>, <<dignità>> e <<sacrificio>>
lentamente e inavvertitamente si sostituirono altre come
<<piacere>>, <<divertimento>>.
E' stato giustamente rilevato come la
battaglia divorzista ha costituito il primo passaggio verso la
istituzionalizzazione della "nuova" cultura ideologica inculcata con
violenza nel corpo sociale durante il Sessantotto, una cultura nemica delle
gerarchie e del sacro, atea o relativistica, finalizzata alla definitiva
secolarizzazione della società italiana.
A partire dalla metà degli anni
Cinquanta, le firme per alcune proposte di legge, furono via via, presentate al
Parlamento italiano con il fine di scardinare gli assetti tradizionali del
matrimonio e della famiglia.
Emmanuele
Fonte:
Autori:
Marco Invernizzi, Paolo Martinucci
Titolo:
Dal <<centrismo>> al sessantotto
Editrice:
ARES
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