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FORSE NO
La
notizia è di quelle che riempiono i siti e i giornali che parlano di gossip,
nell’ambiente calcistico, invece, serve solo a destabilizzare una squadra che
ben si sta comportando nel campionato in corso, e la posizione attuale di
classifica ne è la piacevole conferma.
Ora
però passiamo alla notizia. Catania-Cagliari scontro diretto in campionato, al
termine della partita negli spogliatoi della squadra di casa e, sotto gli occhi
increduli dei compagni, c’è un siparietto tra Marco Biagianti e Nicola
Legrottaglie: al primo “parte” una bestemmia che ha come conseguenza quantomeno
il toccare la sensibilità del secondo che, come tutti sanno, è ormai più famoso
per la sua conversione dopo un momento travagliato della sua vita che per il
suo trascorso in squadre più blasonate come Juventus e Milan.
La
squadra di cui parliamo è il Catania del presidente Pulvirenti e dell’allenatore
Maran che ottimamente ha sostituito in questa stagione Vincenzo Montella andato
a Firenze per tentare di vincere qualcosa d’importante in riva all’Arno con una
squadra che ha sicuramente maggiori ambizioni di quella etnea.
E’
di qualche giorno fa una notizia piuttosto colorita che, seppur non abbia
trovato ancora vere e proprie conferme (ma dovrebbe essere stato solo un
classico pesce d’aprile), è una notizia che porta a fare diverse riflessioni.
Vorrei però partire non dall’inizio ma dalla fine, e cioè dalle dichiarazioni,
presunte, rilasciate proprio dal
presidente Pulvirenti: “Nessun caso Legrottaglie, siamo
tranquilli e sereni, sono solo voci
destabilizzanti”. Insomma, non è successo niente… è
tutto a posto…
A
questo punto Biagianti si avvicina al muro (sempre secondo la presunta storia) stacca
un calendario appeso, e comincia, divertito, a fare la sua personale “litania” “invocando”
un santo per ogni giorno del mese. La reazione di Legrottaglie è di quelle che
non ti aspetti: prende la Bibbia che porta sempre con sé e, dopo aver preso la
mira, la scaraventa sulla faccia di Biagianti….
Non
ho voluto narrare questa storiella per stabilire quale dei due atteggiamenti
sia stato più deplorevole ma per capire quante volte l’atteggiamento di chi
decide di seguire Cristo possa essere messo alla prova nelle occasioni
quotidiane.
Se
scegli Cristo, Lo scegli come tua bandiera, scegli di appartenergli
completamente, scegli di comportarti come farebbe Lui, soprattutto lasci che
sia il tuo cuore a “pensare” e a far decidere quale debba essere la tua parola
ed ogni tuo gesto.
Un
cristiano reagisce molto spesso alla bestemmia allo stesso modo del
bestemmiatore: con estrema rabbia. Cristo, che era essenzialmente un uomo che
pregava, pregherebbe nel silenzio del Suo cuore per la conversione del
bestemmiatore: “Non voglio la morte
del peccatore ma che si converta dalla sua condotta e viva” (Ez 33,11).
L’ira stessa è da condannare…. È tenebra ciò che
crea l’ira che porta alla bestemmia, ed è tenebra ciò che porta alla reazione
impulsiva del cristiano.
Impariamo piuttosto a cercare sempre in Cristo le
soluzioni ai problemi di ogni giorno e a rispondere con la pace del nostro
cuore agli “scossoni” della vita.
Tobia
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