La nostra società è ammalata di cancro:
l’incredulità, l’ateismo, il materialismo, l’indifferenza; è diventata “
epidermica “: vive delle sulle emozioni, sempre effimere, e non sulla verità,
che è eterna.
Stiamo però attenti anche noi a non farci contagiare,
perché diventeremmo dei “giuda eucaristici“ ogni volta che ci avviciniamo alla
mensa di Gesù pensando che non Lui,
entrando in comunione con noi, ci trasformi in Lui,
ma viceversa.
Dobbiamo anche non limitarci solo all’
adorazione, ma andare incontro, con dedizione e gratuità, ai poveri, ai
bisognosi, ai sofferenti, ai diseredati, tendendo loro una mano, donando anche
solo un sorriso, stando loro vicino, anche in silenzio, per essere autentici
testimoni di quella carità e di quell’ Amore che il Vangelo ci ripete
continuamente, perché il Vangelo non va “ conosciuto“ , ma “ vissuto “. (2 Pt
3, 18 - crescete nell’ Agape, conoscendo Cristo, e riconoscendoLo nei
fratelli .. ).
Anche Gesù stesso, quando ripeteva ai Suoi
discepoli “ osservate i miei comandamenti, e rimarrete nel mio Amore
“ , non intendeva tanto l’ osservare come il guardare (perché non basta), ma “mettere
in pratica “ , “conservare“, nel cuore , < come Maria di Betania >.
Alvaro
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