domenica 19 giugno 2011

ALBERTO MARVELLI

Oggi per la sezione "Siate santi" vi proponiamo la figura del Beato Alberto Marvelli in una immaginaria intervista, ricordiamo che le frasi scritte in corsivo corrispondono a parole da lui realmente dette.

Venite e vedete: Caro Alberto, eccoci qui finalmente!
Alberto: Perché sento molta enfasi in quel “finalmente”?
Vv: Beh perché credo sia più semplice incontrare un orso polare nel deserto che parlare con te!
A: Addirittura?
Vv: Sì, addirittura, sei sempre molto impegnato, non ti fermi mai
A: E’ un discorso diverso… io dico sempre: “Il tempo è tuo Signore”, noi non siamo padroni del nostro tempo e pertanto questo tempo dobbiamo farlo fruttare
Vv: Sono d’accordo ma alla fine della giornata rischi di arrivare stanco morto, ogni tanto è necessario riposare
A: Anche Gesù è arrivato stanco morto sul Calvario ma non si è riposato, ci ha amato fino alla fine e “l’amore non è mai riposo”
Vv: Ti va di parlarci un po’ di te?
A: Che dire?.... Sono nato a Ferrara il 21 marzo 1918, primo giorno di primavera, 4 fratelli e una sorella. Mamma e papà molto impegnati dal punto di vista sociale e caritativo. Sono stati loro ad insegnarmi i valori importanti della vita
Vv: Nasci in un momento difficile, in piena prima guerra mondiale…
A: Sì, la povertà era dietro l’angolo, spesso qualcuno bussava alla porta di casa  e mamma toglieva a noi per dare a loro
Vv:  E voi non dicevate nulla?
A: Lei diceva che era passato Gesù… in fondo chi è il nostro prossimo se non Gesù che ci chiede di condividere tutto con lui?
Vv: Tuo papà muore che tu sei molto giovane, immagino che siano poi cambiate molte cose…
A: … io proseguo gli studi e la mamma provvedeva alla famiglia senza farci mancare nulla
Vv: Una mamma in gamba… hai preso da lei…?
A: Questo non lo so, anche se spesso sono rientrato a casa scalzo… diciamo che quelle scarpe servivano più a qualcun altro
Vv: Sempre molto altruista, eri così anche con gli amici?
A: Credo molto nell’amicizia, per questo stavo molto in loro compagnia, lunghe passeggiate in montagna e in bicicletta…
Vv: E arrivavi sempre prima degli altri..
A: No, arrivavo insieme agli altri, perché gli amici in difficoltà li trainavo con la mia bici
Vv: Eri un vero appassionato di sport insomma, so che nei tuoi diari sono stati trovati dei biglietti dello stadio di calcio…
A: Sì, mi piaceva molto andarci
Vv: E per quale squadra tifavi? Eri di Ferrara, immagino tifassi Spal
A: Non importa per chi io facessi il tifo… è importante il fatto che lo sport è un qualcosa che unisce e non divide. Se vai da solo nel parco con una palla, dopo poco tempo ti troverai attorniato da giovani che vogliono giocare con te
Vv: In effetti capita sempre così
A: E la stessa cosa devi saperla fare con la fede, devi esser capace di attirare la curiosità degli altri che si domandano tra loro che ci fai da solo con la “palla”
Vv: Vedo che avevi delle regole ben precise
A: Mi sono fatto un programma di vita: combattere i difetti come la pigrizia e l’eccessiva impulsività, e per raggiungere grandi traguardi che ci si è prefissati è importante mantenere la parola anche nelle piccole cose
Vv: Avevi dei modelli da seguire?
A: Senz’altro Piergiorgio Frassati e San Domenico Savio
Vv: Con loro condividi il concetto di peccato…
A: “La morte ma non il peccato”,  è facile far qualcosa di male nascondendosi dagli altri ma Gesù al contrario vede tutto, Gesù mi vede nel peccato, Lui ha dato la Sua vita per noi, e allora perché peccare? Tutto è vano in questo modo!
Vv:  So che hai tentato di entrare all’Accademia Navale…
A: Infatti… ho tentato ma senza riuscirci, il Signore ha disposto diversamente, come spesso accade Lui ha progetti molto diversi rispetto ai nostri e così mi sono iscritto ad ingegneria; poi vado in guerra anche lì cerco l’opportunità di far conoscere Cristo agli altri. Poi vengo congedato, Rimini viene bombardata e riuscirò così a capire il perché ho studiato da ingegnere partecipando alla ricostruzione della città
Vv: Rischiando molte volte la vita sotto le bombe….
A: Eh sì, ma io ho la camicia della Madonna, quindi sono più che tranquillo
Vv: Poi viene il lavoro e l’ingresso in politica…
A: Sì, entro alla Fiat ma io non sono fatto per stare seduto ad una scrivania e mi sento molto a disagio… sono un uomo d’azione. Entrare nella DC  mi dà la possibilità di dare un aiuto concreto alla gente con il mio apostolato
Vv: Si dice che durante la campagna per l’elezione del sindaco, persino i tuoi avversari comunisti avrebbero accettato l’eventuale sconfitta se fossi stato tu a vincere….
A: Se sei un buon cristiano sei anche un grande uomo e la gente lo comprende…
Vv: Don Pollini….questo nome cosa ti dice?
A: (sorride) poverino! Era il mio parroco. Ogni giorno andavo da lui e dicevo: “Mi dà Gesù?”, oh quante volte l’ho disturbato, ma la vita senza l’Eucarestia… non ha senso
Vv: Insomma sempre con il Signore…
A: Dopo la Messa rimango sempre un po’ in chiesa… “io lo guardo e Gesù mi parla”; in questo modo tutto diviene più facile, la giornata è più serena, le decisioni sono più facili, in ogni occasione, anche al lavoro “devi lavorare in grazia di Dio”
Vv: Ma tu non ti fermi proprio mai!?
A: “L’amore non è mai riposo”
Vv: Ok, tu dai tanto amore agli altri ma hai tempo di vivere l’amore?
A: Più si svuota… più si riempie! Più amore dai più ne ricevi
Vv: Va bene, ma un amore diciamo “privato”?
A: Beh come tanti ragazzi anche io avevo un debole per qualcuno in particolare… c’era Marilena. Ne ero molto innamorato…
Vv: Ma lei non ricambiava però!
A: Come avviene spesso a tutti…. Ma anche qui posso affermare che il Signore voleva diversamente
Vv: Come posso credere che tu viva davvero con la gioia nel cuore senza mai essere triste, senza mai avere un cedimento?
A: Non ho mai detto di non esser mai stato triste… ma se hai Cristo nel cuore è più facile cacciare la tristezza, se scegli Cristo ti aiuta a comprendere e ti sostiene…
Vv: Quindi hai sofferto molto alla morte di tuo fratello?
A: Lello muore in guerra e io l’ho invidiato…
Vv: Hai invidiato la sua morte? Hai dunque odiato la vita?
A: Assolutamente no! La morte non va vista come punto d’arrivo ma come punto di partenza e devi vivere in funzione di questo. La vita è un passaggio. Ho invidiato Lello perché poteva finalmente stare accanto al Signore per l’eternità
Vv: Quindi ad un giovane diresti “Carpe diem”?
A: Eh no caro! “Qui casca l’asino” è riduttivo dire così, non devi vivere pensando al passato o fantasticando sul futuro ma devi vivere pienamente il presente senza fermarti sull’attimo. Devi sempre avere come obiettivo l’alto. Gran parte dei “giovani sono anime senz’ali” , non hanno una visione di cosa possono e devono conquistare, “è triste la giovinezza senza altezze”
Vv: 5 ottobre 1946…
A: La mia nascita al cielo. Un autocarro militare mentre stava sorpassando urta la mia bici ed io vengo scaraventato contro un muro…
Vv: Non ti fermavi mai….se quella sera avessi fatto a meno di andare al comizio elettorale e ti fossi riposato un po’….forse….
A: Sai cosa ricordo di quel giorno? Anche quella mattina sono riuscito a fare la comunione e la sera ho fatto l’Adorazione Eucaristica. Anche il mio ultimo giorno terreno sono riuscito a viverlo per il Signore e con il Signore e non sprecarlo
Vv: Al tuo funerale la tua povera mamma e i tuoi amici chiedevano: “Perché?” Anche io me lo domando…
A: Al mio funerale erano presenti  molte persone che la mia famiglia e i miei amici non conoscevano…. Erano “il mio prossimo”, più si svuota e più si riempie, ricordi? Il servo di Dio Emanuele Stablum diceva: “Chi salva una vita salva il mondo”
Vv: Sulla tua tomba fu scritto “Operaio di Cristo”…
A: “Ogni operaio è degno del suo salario” (Mt 10, 10) e ricorda sempre che un lavoratore non deve mai sprecare il proprio tempo. E se il tuo datore di lavoro è il Signore… non ti lascerà mai senza paga
Vv: Caro Alberto grazie per aver cambiato la mia vita…
A: Cristo ha cambiato la mia…. Io ho fatto il mio dovere di testimone. Alla fine della Messa il sacerdote dice: “Glorificate il Signore con la vostra vita”, la Messa finisce, esci dalla chiesa e dai inizio alla tua vita!
Vv: Grazie

Preghiera per chiedere l’intercessione del Beato Alberto Marvelli
O Dio, Padre onnipotente, ricco di misericordia,
Ti ringraziamo per averci donato in Alberto Marvelli
Un segno del tuo amore per noi.
Noi contempliamo le meraviglie che hai operato
Nella sua vita: la solida vita di preghiera,
il generoso impegno sociale e politico,
l’amore ardente per i poveri.
In ogni ambito della sua vita
Ha praticato eroicamente
La fede, la speranza e la carità.
Ti chiediamo, Padre, per intercessione di Alberto,
concedici di imitarne le virtù e diventare come lui
testimoni del Tuo amore nel mondo.
Ti chiediamo anche ogni  grazia spirituale e materiale.
Ti chiediamo pace e salvezza per la Tua Chiesa,
Che Alberto ha amato e servito.
Fa’ che Alberto sia conosciuto in tutta la Chiesa
A gloria e onore del Tuo nome.
Amen


2 commenti:

  1. Grazie per questo bel post sulla vita di Alberto...davvero un giovane il cui cuore era tutto per Gesù Cristo. Chi lo ricorda racconta che quando pregava in ginocchio davanti al tabernacolo tutto il suo essere era talmente assorto nel dialogo con Gesù che non si accorgeva di quello che capitava attorno e rimaneva immobile per parecchio tempo.

    Beato Alberto Marvelli aiutaci adincontrare Gesù nella preghiera di tutti i giorni come facevi tu.

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  2. Carissimi,

    sono rimasto molto colpito dalla vita senza sosta del beato Alberto, una vita piena di impegni, di continue idee e slanci verso gli altri, fino a giungere ad avere programmi per combattere la pigrizia e proporsi alti obiettivi da raggiungere.
    In quella frase che lui ripeteva spesso “Gesù mi vede”, ho compreso come Alberto si ponesse sempre davanti a Gesù, non solo nella preghiera e nei sacramenti frequenti, ma in ogni occasione che la vita gli presentava da vivere.
    Allora ho capito come la sua vita, apparentemente frenetica, in realtà, era interiormente ferma e fissa sulla costante contemplazione della presenza di Gesù, insomma era ed è un’anima in continua adorazione.

    Alberto, aiutaci a mettere “Gesù al centro” perché la nostra vita sia una vita piena come la tua, ricca di amore e di dono per gli altri.

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