Oggi per la sezione "Siate santi" vi proponiamo la figura del Beato Alberto
Marvelli in una immaginaria intervista, ricordiamo che le frasi scritte in
corsivo corrispondono a parole da lui realmente dette.
Venite
e vedete: Caro
Alberto, eccoci qui finalmente!
Alberto:
Perché
sento molta enfasi in quel “finalmente”?
Vv:
Beh
perché credo sia più semplice incontrare un orso polare nel deserto che parlare
con te!
A:
Addirittura?
Vv:
Sì,
addirittura, sei sempre molto impegnato, non ti fermi mai
A:
E’
un discorso diverso… io dico sempre: “Il
tempo è tuo Signore”, noi non siamo padroni del nostro tempo e pertanto
questo tempo dobbiamo farlo fruttare
Vv:
Sono
d’accordo ma alla fine della giornata rischi di arrivare stanco morto, ogni
tanto è necessario riposare
A:
Anche
Gesù è arrivato stanco morto sul Calvario ma non si è riposato, ci ha amato
fino alla fine e “l’amore non è mai
riposo”
Vv:
Ti
va di parlarci un po’ di te?
A:
Che
dire?.... Sono nato a Ferrara il 21 marzo 1918, primo giorno di primavera, 4
fratelli e una sorella. Mamma e papà molto impegnati dal punto di vista sociale
e caritativo. Sono stati loro ad insegnarmi i valori importanti della vita
Vv:
Nasci
in un momento difficile, in piena prima guerra mondiale…
A:
Sì,
la povertà era dietro l’angolo, spesso qualcuno bussava alla porta di casa e mamma toglieva a noi per dare a loro
Vv:
E voi non dicevate nulla?
A: Lei diceva
che era passato Gesù… in fondo chi è il nostro prossimo se non Gesù che ci
chiede di condividere tutto con lui?
Vv:
Tuo
papà muore che tu sei molto giovane, immagino che siano poi cambiate molte
cose…
A:
…
io proseguo gli studi e la mamma provvedeva alla famiglia senza farci mancare
nulla
Vv: Una mamma
in gamba… hai preso da lei…?
A:
Questo
non lo so, anche se spesso sono rientrato a casa scalzo… diciamo che quelle
scarpe servivano più a qualcun altro
Vv:
Sempre
molto altruista, eri così anche con gli amici?
A:
Credo
molto nell’amicizia, per questo stavo molto in loro compagnia, lunghe
passeggiate in montagna e in bicicletta…
Vv:
E
arrivavi sempre prima degli altri..
A:
No,
arrivavo insieme agli altri, perché gli amici in difficoltà li trainavo
con la mia bici
Vv:
Eri
un vero appassionato di sport insomma, so che nei tuoi diari sono stati trovati
dei biglietti dello stadio di calcio…
A:
Sì,
mi piaceva molto andarci
Vv:
E
per quale squadra tifavi? Eri di Ferrara, immagino tifassi Spal
A:
Non
importa per chi io facessi il tifo… è importante il fatto che lo sport è un
qualcosa che unisce e non divide. Se vai da solo nel parco con una palla, dopo
poco tempo ti troverai attorniato da giovani che vogliono giocare con te
Vv:
In
effetti capita sempre così
A:
E
la stessa cosa devi saperla fare con la fede, devi esser capace di attirare la
curiosità degli altri che si domandano tra loro che ci fai da solo con la
“palla”
Vv: Vedo che
avevi delle regole ben precise
A:
Mi
sono fatto un programma di vita: combattere i difetti come la pigrizia e
l’eccessiva impulsività, e per raggiungere grandi traguardi che ci si è
prefissati è importante mantenere la parola anche nelle piccole cose
Vv:
Avevi
dei modelli da seguire?
A:
Senz’altro
Piergiorgio Frassati e San Domenico Savio
Vv:
Con
loro condividi il concetto di peccato…
A:
“La morte ma non il peccato”, è facile far qualcosa di male
nascondendosi dagli altri ma Gesù al contrario vede tutto, Gesù mi vede nel peccato, Lui ha dato la Sua vita per noi, e allora
perché peccare? Tutto è vano in questo modo!
Vv: So che hai tentato di entrare
all’Accademia Navale…
A:
Infatti…
ho tentato ma senza riuscirci, il Signore
ha disposto diversamente, come spesso accade Lui ha progetti molto diversi
rispetto ai nostri e così mi sono iscritto ad ingegneria; poi vado in guerra
anche lì cerco l’opportunità di far conoscere Cristo agli altri. Poi vengo
congedato, Rimini viene bombardata e riuscirò così a capire il perché ho
studiato da ingegnere partecipando alla ricostruzione della città
Vv:
Rischiando
molte volte la vita sotto le bombe….
A:
Eh
sì, ma io ho la camicia della Madonna,
quindi sono più che tranquillo
Vv:
Poi
viene il lavoro e l’ingresso in politica…
A:
Sì,
entro alla Fiat ma io non sono fatto per stare seduto ad una scrivania e mi
sento molto a disagio… sono un uomo d’azione. Entrare nella DC mi dà la possibilità di dare un aiuto
concreto alla gente con il mio apostolato
Vv:
Si
dice che durante la campagna per l’elezione del sindaco, persino i tuoi
avversari comunisti avrebbero accettato l’eventuale sconfitta se fossi stato tu
a vincere….
A:
Se
sei un buon cristiano sei anche un grande uomo e la gente lo comprende…
Vv:
Don
Pollini….questo nome cosa ti dice?
A:
(sorride)
poverino! Era il mio parroco. Ogni giorno andavo da lui e dicevo: “Mi dà Gesù?”, oh quante volte l’ho
disturbato, ma la vita senza l’Eucarestia… non ha senso
Vv:
Insomma
sempre con il Signore…
A:
Dopo
la Messa rimango sempre un po’ in chiesa…
“io lo guardo e Gesù mi parla”; in questo modo tutto diviene più facile, la
giornata è più serena, le decisioni sono più facili, in ogni occasione, anche
al lavoro “devi lavorare in grazia di
Dio”
Vv:
Ma
tu non ti fermi proprio mai!?
A:
“L’amore non è mai riposo”
Vv:
Ok,
tu dai tanto amore agli altri ma hai tempo di vivere l’amore?
A:
Più
si svuota… più si riempie! Più amore dai più ne ricevi
Vv:
Va
bene, ma un amore diciamo “privato”?
A:
Beh
come tanti ragazzi anche io avevo un debole per qualcuno in particolare… c’era
Marilena. Ne ero molto innamorato…
Vv:
Ma
lei non ricambiava però!
A:
Come
avviene spesso a tutti…. Ma anche qui posso affermare che il Signore voleva
diversamente
Vv:
Come
posso credere che tu viva davvero con la gioia nel cuore senza mai essere
triste, senza mai avere un cedimento?
A:
Non
ho mai detto di non esser mai stato triste… ma se hai Cristo nel cuore è più
facile cacciare la tristezza, se scegli Cristo ti aiuta a comprendere e ti
sostiene…
Vv:
Quindi
hai sofferto molto alla morte di tuo fratello?
A:
Lello
muore in guerra e io l’ho invidiato…
Vv:
Hai
invidiato la sua morte? Hai dunque odiato la vita?
A:
Assolutamente
no! La morte non va vista come punto d’arrivo ma come punto di partenza e devi
vivere in funzione di questo. La vita è un passaggio. Ho invidiato Lello perché
poteva finalmente stare accanto al Signore per l’eternità
Vv:
Quindi
ad un giovane diresti “Carpe diem”?
A:
Eh
no caro! “Qui casca l’asino” è
riduttivo dire così, non devi vivere pensando al passato o fantasticando sul
futuro ma devi vivere pienamente il presente senza fermarti sull’attimo. Devi
sempre avere come obiettivo l’alto. Gran parte dei “giovani sono anime senz’ali” , non hanno una visione di cosa
possono e devono conquistare, “è triste
la giovinezza senza altezze”
Vv:
5
ottobre 1946…
A:
La
mia nascita al cielo. Un autocarro militare mentre stava sorpassando urta la
mia bici ed io vengo scaraventato contro un muro…
Vv:
Non
ti fermavi mai….se quella sera avessi fatto a meno di andare al comizio
elettorale e ti fossi riposato un po’….forse….
A:
Sai
cosa ricordo di quel giorno? Anche quella mattina sono riuscito a fare la
comunione e la sera ho fatto l’Adorazione Eucaristica. Anche il mio ultimo
giorno terreno sono riuscito a viverlo per il Signore e con il Signore e non
sprecarlo
Vv:
Al
tuo funerale la tua povera mamma e i tuoi amici chiedevano: “Perché?” Anche io
me lo domando…
A:
Al
mio funerale erano presenti molte
persone che la mia famiglia e i miei amici non conoscevano…. Erano “il mio
prossimo”, più si svuota e più si riempie, ricordi? Il servo di Dio Emanuele
Stablum diceva: “Chi salva una vita salva il mondo”
Vv:
Sulla
tua tomba fu scritto “Operaio di Cristo”…
A:
“Ogni
operaio è degno del suo salario” (Mt 10, 10) e ricorda sempre che un lavoratore
non deve mai sprecare il proprio tempo. E se il tuo datore di lavoro è il
Signore… non ti lascerà mai senza paga
Vv:
Caro
Alberto grazie per aver cambiato la mia vita…
A:
Cristo
ha cambiato la mia…. Io ho fatto il mio dovere di testimone. Alla fine della
Messa il sacerdote dice: “Glorificate il Signore con la vostra vita”, la Messa
finisce, esci dalla chiesa e dai inizio alla tua vita!
Vv:
Grazie
Preghiera per
chiedere l’intercessione del Beato Alberto Marvelli
O Dio, Padre
onnipotente, ricco di misericordia,
Ti ringraziamo
per averci donato in Alberto Marvelli
Un segno del
tuo amore per noi.
Noi
contempliamo le meraviglie che hai operato
Nella sua vita:
la solida vita di preghiera,
il generoso
impegno sociale e politico,
l’amore ardente
per i poveri.
In ogni ambito
della sua vita
Ha praticato
eroicamente
La fede, la
speranza e la carità.
Ti chiediamo,
Padre, per intercessione di Alberto,
concedici di
imitarne le virtù e diventare come lui
testimoni del
Tuo amore nel mondo.
Ti chiediamo
anche ogni grazia spirituale e
materiale.
Ti chiediamo
pace e salvezza per la Tua Chiesa,
Che Alberto ha
amato e servito.
Fa’ che Alberto
sia conosciuto in tutta la Chiesa
A gloria e
onore del Tuo nome.
Amen
Grazie per questo bel post sulla vita di Alberto...davvero un giovane il cui cuore era tutto per Gesù Cristo. Chi lo ricorda racconta che quando pregava in ginocchio davanti al tabernacolo tutto il suo essere era talmente assorto nel dialogo con Gesù che non si accorgeva di quello che capitava attorno e rimaneva immobile per parecchio tempo.
RispondiEliminaBeato Alberto Marvelli aiutaci adincontrare Gesù nella preghiera di tutti i giorni come facevi tu.
Carissimi,
RispondiEliminasono rimasto molto colpito dalla vita senza sosta del beato Alberto, una vita piena di impegni, di continue idee e slanci verso gli altri, fino a giungere ad avere programmi per combattere la pigrizia e proporsi alti obiettivi da raggiungere.
In quella frase che lui ripeteva spesso “Gesù mi vede”, ho compreso come Alberto si ponesse sempre davanti a Gesù, non solo nella preghiera e nei sacramenti frequenti, ma in ogni occasione che la vita gli presentava da vivere.
Allora ho capito come la sua vita, apparentemente frenetica, in realtà, era interiormente ferma e fissa sulla costante contemplazione della presenza di Gesù, insomma era ed è un’anima in continua adorazione.
Alberto, aiutaci a mettere “Gesù al centro” perché la nostra vita sia una vita piena come la tua, ricca di amore e di dono per gli altri.