domenica 12 giugno 2011

COMMENTO AL VANGELO: LE CONSOLAZIONI DELLO SPIRITO

Vi proponiamo il commento al Vangelo di oggi (rito ambrosiano) scritto dal nostro carissimo Don Marcello...

“Signore, tu ritorni al Padre, ma noi rimaniamo qui soli, in un mondo difficile. Come faremo senza di te in un mondo incredulo, egoista, senza pace? Non ti sembra - col dovuto rispetto - che la tua scelta sia un po’ individualista?”.
Alla maniera di don Camillo, mi sono permesso di parlare a tu per tu col Signore. Il bello è che Gesù risponde: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Lo Spirito della verità. Egli rimane presso di voi e sarà in voi”. E’ il Vangelo di oggi (Gv 14,15-20).
La prima cosa che ci consola è sapere che sei tu a farci la promessa dello Spirito Santo. Tu non sei come noi: quanto prometti mantieni.
Un’altra cosa che ci consola è sapere che lo Spirito Santo che ci mandi ha il nome di “Paràclito”. E sappiamo che tu non dai mai i nomi a caso: per te il nome dice l’identità di una persona, la sua vocazione nella vita. Dunque, Paràclito: avvocato, che prende la nostra difesa nei momenti difficili.
Un’altra consolazione è sapere che lo Spirito è uno con noi, presso di noi, in noi, sempre. Meno male, perché noi non abbiamo bisogno di qualcuno che faccia il tuo supplente o ci faccia da balia, e poi sparisce. Noi abbiamo bisogno di uno come te, che sia dentro di noi e ci muova dall’interno alla verità della vita: a ciò che è grande, vero, buono, e nello stesso tempo ci dia la forza di attuarlo, anche se costa fatica.
Un’ultima consolazione è constatare che “a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune” (II lettura). Ed è vero! Nella nostra comunità parrocchiale siamo in tanti e a ciascuno lo Spirito ha fatto dono di una o più qualità: chi è paziente, chi prega, chi riconcilia, chi spiega bene, chi non si risparmia, chi è sempre pronto, chi è umile, chi è allegro, chi è generoso, chi incoraggia, chi è sempre presente, chi perdona. Però con una tentazione: quella di tenere questi doni per noi piuttosto che passarli agli altri. E’ il nostro solito vizio, di non capire o di non voler capire che ogni dono dello Spirito è anche compito. Spirito Santo facci capire la parola di Gesù che dice “Avete ricevuto gratuitamente, date gratuitamente”.

Don Marcello

1 commento:

  1. Per una migliore conoscenza dei doni dello Spirito vi propongo questo breve specchietto:

    La SAPIENZA deriva dal latino "sapio" = avere sapore. Significa avere il gusto delle cose di Dio e della vita così come le vede Lui, secondo i suoi occhi, secondo il suo cuore. A forza di vivere con Dio, si entra poco a poco nel suo modo di pensare.

    L'INTELLETTO è il dono dello Spirito Santo che svela alle nostre menti il volere di Dio. Significa "leggere dentro": attraverso questo dono si arriva a scoprire e a gustare il significato profondo delle cose, le bellezze interiori delle persone e i sentimenti di Dio stesso.

    Il CONSIGLIO è quella voce particolare dello Spirito che ci orienta lungo il cammino della vita, che ci fa fare le scelte giuste per il bene nostro e di tutti. Ci aiuta a tenere sempre presente quello che Dio vuole da noi, a prendere la giusta direzione e decisione sul da farsi. Il progetto di Dio su di noi non è un'impostazione, è invece una proposta di lavoro insieme.

    La FORTEZZA ci rende saldi nella fede, ci irrobustisce per resistere al male, ci dà il coraggio di testimoniare in parole ed opere Cristo, crocifisso e risorto.

    Con il dono della SCIENZA lo Spirito introduce alla conoscenza dei misteri del Regno di Dio. Non si tratta di una conoscenza solo intellettuale, quanto di una esperienza di Dio. Lo Spirito insegna le parole di Gesù, le scrive nei cuori dei fedeli, le ricorda ai distratti, educa a vivere cristianamente nel mondo.

    La PIETA' è l'orientamento del cuore e della vita intera ad adorare Dio, a prestargli il culto che lo riconosca come sorgente di ogni dono autentico. La pietà è la tenerezza per Dio, l'essere innamorati di Lui. Grazie alla pietà il cristiano non cerca solo le consolazioni di DIO, ma desidera stare con Lui, vivere di Lui, gioire di Lui.

    Il santo TIMOR DI DIO, non è un atteggiamento di paura dell'uomo di fronte alla grandezza di Dio. Esprime, invece, la consapevolezza di chi si sente amato dal Signore e non può vivere lontano da Lui.

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