venerdì 1 aprile 2011

VIA CRUCIS CON MARTHE ROBIN (2)


In uno dei tanti venerdì di passione Marthe riceve da Gesù consolazione e rassicurazioni riguardo al futuro della parrocchia in cui lei vive e di tutto il mondo. Leggiamo insieme le parole di Gesù trascritte dal padre Faure, parroco di Chateauneuf. 
"Non piangere, figlia mia, i miei infelici figli non riusciranno ad abolire la fede nella parrocchia qualunque siano i loro complotti.
Io ti assicuro per la tua consolazione e la tua tranquillità che per l’amore delle anime giuste, pure e caste che ci saranno sempre, e soprattutto grazie a tutto quello che fa per me la mia cara figlia, io regnerò sulla parrocchia in una maniera speciale fino alla fine dei tempi, e il mio nome, come la mia immagine, sarà in futuro onorata e glorificata in molte famiglie.
Ci saranno ancora qui e in tutto il mondo molti che perseguiteranno la religione, desiderosi di fare sparire tutto il mio culto ed il mio dolce nome dalla faccia della terra, ma quelli che subiranno le sofferenze e le persecuzioni, per amore di Dio, non devono temere nulla; Lui stesso confonderà i nemici della sua chiesa e molti si convertiranno e diventeranno apostoli zelanti.
Non saranno dannati se non quelli che decideranno di essere dannati." (venerdì, 17 novembre 1933)
(Tradotto da Les Passions de Marthe Robin, relatées par le père Faure cure de Châteauneuf-de-Galaure, Foyer de Charité Editions)

1 commento:

  1. Queste parole dette da Gesù a Marthe mi ricordano quelle stesse che Gesù dice alle pie donne in pianto portando la croce… quasi usasse lo stesso tenero atteggiamento di consolazione.

    Luca 23, 27-28
    Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui! Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli”.

    Vi riporto questa meditazione che mi ha molto colpito (Via Crucis con San Carlo Borromeo).
    “Metti la tua mano, o peccatore, nel sacrosanto costato, e vedi quanta sia la forza e la severità della Divina Giustizia, e come tremenda pena ti sovrasta, se non ti ravvedi!
    Il figlio dell’uomo ha preso sulle sue spalle i peccati degli uomini, e per questi, che non erano suoi, si è sottoposto allo spietato supplizio della croce. Che cosa toccherà a te indegnissimo, così a lungo aspettato a penitenza, e che mai pensi a convertirti?
    Ti siano scolpite nel cuore le parole che lo stesso figlio di Dio, a questo pensando, disse quando veniva trascinato alla morte alle fedeli e pie donne che lo accompagnavano e che amaramente piangevano sulla sua sorte”

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