sabato 30 aprile 2011

COMMENTO AL VANGELO: UN AUGURIO, UN MANDATO

“Il cristiano non ha nemici da combattere, ma fratelli e sorelle con cui cercare una soluzione pacifica ai problemi.”
Leggiamo il commento al Vangelo della liturgia odierna (rito ambrosiano) di don Marcello…

E’ il giorno di Pasqua: “La sera di quel giorno, il primo della settimana” (Gv. 20,19-31). Gesù ha premura di incontrare i suoi appostoli. Non si concede pause di riposo, dopo i tre giorni tremendi di passione. Subito incontra i suoi, per dire che cosa?
“Pace a voi”. Anzitutto per un augurio di pace. Fa specie qui il fatto che Gesù non rimprovera gli apostoli per la pessima figura fatta durante la passione: un rimprovero se lo sarebbero pure meritato. Invece niente, ma un augurio di pace sì.  Vengono in mente le parole di Gesù nell’ultima cena: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi”.
La pace di Gesù è Gesù. Chi lo accoglie come Figlio di Dio, accoglie, in lui, tutti gli uomini e le donne. Il cristiano non ha nemici da combattere, ma fratelli e sorelle con cui cercare una soluzione pacifica ai problemi. La pace del mondo è basata invece sull’equilibrio delle forze, sulla paura dell’altro. E’ quindi corsa agli armamenti, è dittatura, è battaglia sulla pelle dei più poveri. E i cristiani che hanno fatto le guerre? Hanno peccato.
“Come il Padre ha mandato me , anch’io mando voi”. Il primo missionario è Gesù, mandato dal Padre tra noi. Ora noi siamo mandati a compiere lo stesso movimento missionario, tanto da poter dire che la Chiesa è il prolungamento di Cristo, qui e oggi nel mondo. La Chiesa non sarà santa come il suo fondatore, eppure a questi uomini peccatori che hanno tradito e sono fuggiti nella passione, Gesù dà fiducia. Affida loro il compito di essere segno della misericordia di Dio nel mondo. E questa fiducia non sarà smentita dagli apostoli che hanno pagato con il rischio della vita il mandato ricevuto. Come Giovanni Paolo II, di cui oggi facciamo festa per la sua beatificazione. Si è consumato totalmente per la Chiesa, non ultimo con il sacrificio della malattia che gli tolse le forze e la parola. Senza dimenticare l’attentato che subì, la cui salvezza attribuì a Maria nel giorno dedicato alla Madonna di Fatima.
Cristo dà fiducia anche a noi pur peccatori. Siamo cristiani per dire al mondo, con la vita, ciò che lo stesso Giovanni Paolo II ha espresso con le parole:“Non abbiate paura! Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo”.
 Don Marcello

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