Quando un incontro
inaspettato ti restituisce la gioia!
Buona Pasqua a tutti…
“Perché piangi?” (Gv 20,11-18) è la domanda di Gesù alla Maddalena. Una domanda che
tocca il cuore di una donna innamorata del Signore e che invece lo ha perso. La
morte prima, la tomba vuota poi, e infine il suo corpo sparito. Motivi seri per
piangere. Non sono forse anche i motivi di tanti uomini e donne del mondo che
soffrono? Non sono anche i nostri motivi?
Ma nel tempo di qualche minuto a questa
donna sparisce il pianto e subentra la gioia. Perchè? “Ho visto il Signore”.
E’ un incontro inaspettato che le restituisce la gioia.
Questo è il primo regalo della Pasqua: la gioia, perché se il Signore è vivo, non saremo mai soli, c’è
sempre qualcuno pronto ad afferrarci. “Recentemente sono andato al circo
affascinato dai trapezisti e il direttore mi ha detto: Sai Henri, tutti
applaudono me, perché quando faccio quei volteggi e quei salti mortali pensano
che l’eroe sia io. Ma il vero eroe è il compagno che mi afferra. L’unica cosa
che devo fare io è tendere le mani e avere fiducia, confidare che lui sarà lì a
prendermi di nuovo. (Nouwen). Gesù Cristo è questo: una mano che ci tiene
quando più nessuna mano ci tiene.
Altro regalo della Pasqua è una fede forte. Vivere partendo dalla risurrezione è tutta un’altra
cosa. Anche la morte stessa non ci farebbe più paura. La fede nella
risurrezione ha fatto vivere così la morte al pastore e teologo tedesco
Dietrich Bonhoeffer, impiccato per ordine di Hitler a Flossemburg. Così
racconta il medico del lager dieci anni dopo:
“Attraverso la porta
semiaperta della baracca vidi che il pastore Bonhoeffer, prima di svestirsi gli
abiti di prigioniero, si inginocchiò in profonda preghiera con il suo Signore.
La preghiera così devota e fiduciosa di quell’uomo così simpatico mi ha scosso
profondamente. Quindi salì coraggioso e rassegnato la scala del patibolo. La
morte giunse dopo pochi secondi. Nella mia attività medica di quasi
cinquant’anni non ho mai visto un uomo morire con tanta fiducia in Dio”. Poco
prima aveva pronunciato queste parole: “E’ la fine, per me l’inizio della
vita”.
Mi auguro e vi auguro questa fede nella Pasqua per
saper gioire della vita e sperare follemente.
Don Marcello
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