martedì 31 gennaio 2017

LA CRISI DELL'EUROPA. ECCO ALCUNI ASPETTI



  
          C'è una analogia tra la caduta dell'Impero Romano e dell'Impero Occidentale dei nostri giorni. L'Impero Romano cade prima sotto il declino demografico e poi sotto i barbari.








            Un primo punto di non ritorno è stato marcato dall'Europa del 1981, anno cruciale in cui il 17 e il 18 maggio il 68% degli italiani - cittadini di un Paese per dire il vero non irrilevante per la storia dell'Europa cristiana - determina con il suo <<no>> del referendum abrogativo la conferma della legge sull'aborto. Probabilmente molti fra quelli italiani avevano trepidato, solo quattro giorni prima, per l'attentato del 13 maggio alla vita di Papa Giovanni Paolo II (1920-2005); forse erano anche entrati in una chiesa per pregare. Mai la scollatura morale e politica, fra credenza ed eventualmente anche pratica religiosa e comportamento sociale appare evidente come in quella tragica sequenza del maggio 1981, in cui più di 2/3 degli italiani dichiarano con il voto sull'aborto che l'ammirazione per Papa Giovanni Paolo II è una cosa e le leggi della Repubblica, dove la morale <<non c'entra>>, un'altra.

            Per chi la penso diversamente, sembra davvero realizzarsi la profezia espressa della Preghiera infuocata da San Luigi Maria Grignon de Montfort (1673-1716), di cui il defunto Papa era devotissimo: <<Al fuoco! Al fuoco! Al fuoco!… Aiuto! Aiuto! Aiuto! … C'è fuoco nella casa di Dio! C'è fuoco nelle anime! C'è fuoco perfino nel santuario... Aiuto! Stanno assassinando il nostro fratello!... Aiuto! Stanno uccidendo i nostri figli!... Aiuto! Stanno pugnalando il nostro buon padre!... >> (Montfort 1990, 556). Quando i figli sono uccisi con l'aborto e il <<buon padre>> , il Papa, fatto oggetto di un tentativo di assassinio in Piazza San Pietro, come non pensare che la storia abbia incontrato la profezia?.

            La separazione fra morale e politica lascia solo il diritto di pensare la morale e la religione privatamente, <<in foro interno>>. Ma anche questo diritto è severamente limitato in Europa dall'ottobre 2004, quando il Parlamento Europeo rifiuta di ratificare la nomina a membro della Commissione del professor Rocco Buttiglione, filosofo il ministro italiano, a causa delle sue convinzioni di cristiano sul carattere peccaminoso delle relazioni omosessuali.

            Un altro aspetto della crisi dell'Europa è quello che Giovanni Paolo II chiama dal 1985, con espressione destinata a passare alla storia, il suo <<suicidio demografico>>.

            Non c'è garanzia che le civiltà durino per sempre. Il loro modo normale di morire è appunto demografico. La civiltà dell'antica Roma non è sconfitta dai barbari, ma dal declino demografico dovuto al massiccio ricorso all'aborto e all'infanticidio e a una forma primitiva di eutanasia (certo lontana da quella in camice bianco dell'Olanda di oggi) che consiste nell'abbandonare gli anziani malati senza curarli ne nutrirli. I barbari arrivano quando queste pratiche hanno già fiaccato l'impero di Roma, dalle cui rovine può sorgere - come ricorda il sociologo Rodney Stark - la civiltà di quei cristiani che non praticano l'aborto e che curano i vecchi e i malati (Stark 1996).

FONTE: Titolo: Il dramma dell'Europa senza Cristo; Autore: Massimo Introvigne; Editore: Sugarco

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