mercoledì 18 gennaio 2017

CREAZIONE O EVOLUZIONE



            L'evoluzione suppone sempre la creazione ma il famoso Big Ben deve per forza venire prima dell'evoluzione, perciò si può parlare di creazione?

            












             Della creazione possono parlare lo scienziato, il filosofo, il teologo, ognuno secondo le sue competenze in base ai metodi utilizzati da ciascuno di essi: le scienze naturali si basano sull'osservazione e sulla sperimentazione, la filosofia sul concetto e sul significato dell'essere, la teologia sulla Sacra Scrittura e sulla tradizione della Chiesa.

            Intorno alle origini dell'universo e dell'uomo si pongono tanti interrogativi. La Bibbia - ha osservato Sant'Agostino e con lui Galileo Galilei - non ci dice la verità sul corso del sole e della luna, non ci dice che cos'è il cielo, ma ci dice come si va in cielo.

            Il messaggio della Bibbia è essenzialmente religioso, ci offre verità importanti intorno al significato dell'esistenza, non è di tipo scientifico, come pretende una lettura fondamentalista della Bibbia. Non si può far dire alla scienza quello che essa non può dirci. Non si può far dire alla Bibbia quello che essa non vuole dirci, perché anche quando si porta su oggetti affrontati dalla scienza, lo fa con intendimento religioso, adottando le conoscenze del tempo a cui risale il testo sacro.

            Ci si può chiedere quali punti devono essere tenuti fermi e quindi sono irrinunciabili in una interpretazione evolutiva della realtà e dell'uomo. Essi possono essere individuati nei seguenti temi. Tutta la realtà creata viene da un Dio trascendente personale. L'evoluzione suppone sempre la creazione, cioè un rapporto di radicale dipendenza da Dio non solo agli inizi delle cose, ma anche nella loro conservazione.

            L'evoluzione cosmica e l'evoluzione biologica si sviluppano secondo un disegno superiore. Esse corrispondono a un progetto di Dio, in qualunque modo si sia realizzato tale progetto, fosse anche per eventi casuali, che Dio ha preveduto in un quadro di possibilità e di leggi o principi d'ordine insiti nella materia. In tale disegno l'uomo si presenta come il punto culminante del processo evolutivo.

            L'uomo ha una trascendenza rispetto alle altre creature in forza del principio spirituale che lo caratterizza, l'anima. Essa non può derivare da altri esseri di ordine materiale, richiede un concorso particolare di Dio creatore. In conclusione, la vera alternativa non è tra evoluzione e creazione, ma tra la visione di un mondo autosufficiente, capace di crearsi e trasformarsi da sé per eventi puramente casuali e la visione di un mondo in evoluzione, dipendente da Dio creatore, secondo un suo disegno.

FONTE: Titolo: Nuova guida alla Bibbia; Autore: Gianfranco Ravasi; Editore: San Paolo

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