martedì 26 novembre 2013

RIVOLUZIONE E CONTRO-RIVOLUZIONE N.1



DECADENZA DEL MEDIOEVO



            Il Medioevo, che va dall'Editto di Costantino (313) allo schiaffo di Anagni (1300), che dura 1000 anni, è importante perché è quel periodo storico in cui, in occidente, si costruisce la cristianità. Si realizza il passaggio dalla fede in cultura e costruisce una nuova civiltà. La fede che diventa cultura vuol dire che la fede è l'adesione della persona, con la sua intelligenza, alla rivelazione, cioè a ciò che Dio ci rivela attraverso la Bibbia e la vita della Chiesa, con i Padri, Dottori e Magistero.

            Dopo lo schiaffo di Anagni si rompe il rapporto tra autorità politica e autorità religiosa che era una caratteristica del Medioevo. Questo millennio, è il millennio della prima evangelizzazione. E' il millennio in cui la fede cristiana diventa cultura cioè diventa criterio di giudizio. In questo periodo si scrive la Divina Commedia, la Summa Teologica di S. Tommaso, il De Civitatae Dei di S. Agostino. Vengono prodotti capolavori nella letteratura, nella saggistica, nell'arte (Caravaggio, Giotto, Beato Angelico, ecc...). Tutte le manifestazioni dell'uomo sono segnate dal cristianesimo.

            Accogliendo la Parola di Dio (Sacra Scrittura) e la tradizione cristiana (la parola orale), io le accolgo e le metto dentro nella mia vita e così la mia vita cambia. E questo può avvenire anche per un popolo che cambierà le sue abitudini, le sue leggi, le sue istituzioni. Ora, per costruire una società bisogna venire a patti col potere. Non è detto, però, che il potere debba essere cattivo, semmai è l'esercizio del potere che può essere cattivo.

            Il millennio del Medioevo contenne anche cose brutte, negative, come omicidi, tradimenti, miserie. Plinio Correa de Oliveira (l'autore di questo libro)dice che questa cristianità non c'è più, perché è stata debellata da forze culturali, ideologiche, politiche, sociali, ecc... che hanno desiderato e continuano a desiderare di abbattere la cristianità, la civiltà realizzata durante il Medioevo. Ma vogliono anche abbattere la struttura e le istituzioni che costituivano questa civiltà. Vogliono abbattere la famiglia, l'autorità politica, la proprietà privata, la Chiesa, il principio di autorità, di sacralità.

            Queste forze hanno sfruttato la debolezza e la crisi della cristianità medioevale a partire dal XIV secolo. Queste forze, Plinio Correa de Oliveira, le chiama la Rivoluzione. I modi attraverso i quali si può scardinare l'equilibrio di una civiltà sono diversi, per esempio le ideologie, cioè un'esasperazione della realtà e della verità. 

            Dal XIV secolo nasce un desiderio dei piaceri terreni che si trasformano in bramosia. Ma attenzione, non sono sbagliati i desideri, in se stessi, dei piaceri, terreni, della vita, ma è sbagliato trasformare i desideri in un idolo. Non si può disprezzare i piaceri terreni, perché ce li ha dati Dio. Ma non si può vivere solo per i piaceri perché trasformano un mezzo in fine facendolo diventare un idolo.

            L'uomo, donando, fa del bene anche a se stesso, cioè, quando fa il bene al prossimo lo fa anche a se stesso. Ma si fa avanti un clima morale di rinuncia ad aiutare il prossimo, un clima di rilassamento di rinuncia alla croce, al sacrificio.

            Se uno vive in un certo modo poi pensa anche in un certo modo, cioè comincia a giustificare questo nuovo modo di viere. Perciò la fedeltà, la purezza , la castità, l'umiltà, il senso del limite (solo per fare alcuni esempi) sono diventate virtù che non attirano più. Queste cose sono uscite dalla cultura. 

            Questo clima penetra nella sfera intellettuale e produce idee che giustificano il comportamento sbagliato e disordinato. E cominciano a prodursi delle cose che sono negative. Per esempio l'assolutismo dei Legisti, che sono una corrente giuridica. Essi cominciano a giustificare quello che poi diventerà il laicismo. Cioè Dio non c'entra nulla con la legge naturale, con la politica, con le istituzioni. I legisti, quindi, cominciano ad attribuire al re delle forme di assolutismo cioè di distacco dalla Chiesa, dal corpo della nobiltà, dal clero, dalla borghesia, dai contadini, ecc... L'assolutismo è quella forma politica che si sviluppa nel 1500/1600 e prende corpo nel 1700 quando la monarchia sostituisce i corpi intermedi. E questa è una forma di degenerazione verso lo stato moderno.

EMMANUELE

FONTE: Marco Invernizzi su RIVOLUZIONE E CONTRO-RIVOLUZIONE (=RC-R), di Plinio Correa de Oliveira, Edizioni Sugarco

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