C'è chi è afflitto da problemi di
salute sin dalla nascita o dalla fanciullezza. Per altri, invece, il dolore può
essere la conseguenza di una malattia,
di un incidente. Gli uni e gli altri si chiedono: <<Perché?>>, e :
<<Perché proprio io?>>.
<<Devo
aver fatto qualcosa di male per meritarmelo>>
Alcuni cercano di scaricare la colpa
su qualcun altro, mentre altri biasimano se stessi, aggiungendo il senso di
colpa al dolore, ma ciò non significa che io non possa prendere coscienza della
mia situazione. Ho bisogno di dare un
significato alla mia vita, considerata globalmente, nel bene come nel male.
Per chi crede in Dio, nel Dio
onnipotente della Bibbia che ci ama e si prende cura di noi, è più facile
credere che ci sia un disegno in tutto ciò che accade, anche se al momento non
lo si capisce. Questa fede aiuta il credente a convivere con il proprio dolore.
Se ho messo la mia vita nelle mani di Dio, Egli può aiutarmi a scoprire
qualcosa di positivo in tutto ciò che mi accade, compreso il dolore.
Tuttavia, se Dio è buono, perché ci
fa soffrire? Il problema del dolore, alla luce di un Dio buono e che ci ama, è
uno dei misteri più grandi della vita. La Bibbia ci dice che Dio non aveva
scelto il dolore per noi e che, se il mondo avesse seguito il suo insegnamento,
il dolore non sarebbe esistito.
"Forse si può dire che il
dolore sia l'effetto del peccato originale, ed è lo strumento che Dio ha scelto
per farci crescere nella fede, perché la croce insegna sia sul piano umano che
su quello spirituale (le virtù). La convivenza col dolore, se sopportato con
gli occhi della fede, ci porta alla pazienza, per esempio. Il dolore è
pedagogico, e dove abbonda il male sovrabbonda la grazia. Una volta, Padre Pio,
passando, in mezzo alle donne, nel corridoio per tornare in cella, che gli
chiedevano di levare loro la croce, egli rispose: se sapeste quanto è preziosa
la croce non mi chiedereste di togliervela".
Ma sin dal
principio gli uomini hanno scelto di disubbidire agli insegnamenti e alla leggi
di Dio e di andare per la propria strada. Proprio come infrangere le leggi
ecologiche ha provocato conseguenze terribili, così infrangere le leggi di Dio
ha provocato il dolore e la sofferenza, che colpiscono ugualmente innocenti e
colpevoli.
Il dolore è diventato una componente
del destino umano. Stando così le cose, potremmo anche
domandarci:<<Perché non io?>>, cioè perché mai non dovrebbe toccare
anche noi?
Il lieto
messaggio ci dice che Dio non si è lavato le mani a riguardo del mondo, né ci
ha lasciati a soffrire da soli. Nella persona di Gesù è diventato uno di noi e
ha sperimentato Lui stesso il dolore: conosce quindi la sofferenza in prima
persona ed è sempre pronto a viverla e a condividerla con noi.
Quando era sulla Terra, Gesù curò il
male fisico. Ma, soprattutto, Egli curò l'uomo nel suo insieme. Quando gli
venne portato un paralitico, la prima cosa che egli curò fu il rapporto
interrotto tra quell'uomo e Dio. Prima disse che gli erano stati perdonati i
suoi peccati, poi lo guarì dalla paralisi.
Oggi come allora chi si rivolge a
Gesù in cerca di aiuto trova una pienezza nuova. Può darsi che la causa fisica
del suo dolore non scompaia, ma il perdono e al vita nuova che Egli dona
avranno un effetto benefico sia sulla mente che sul corpo.
Quando la medicina non riesce nel
suo compito, alcuni si domandano se Dio farà un miracolo e li guarirà, come
guariva Gesù quando era sulla Terra. Anche oggi c'è chi è toccato dalla grazia
del miracolo; ma per un di costoro ce ne sono mille altri che si rivolgono a
Dio con uguale fiducia e alle cui preghiere non segue guarigione alcuna. Se
vogliamo trovare un significato in questa apparente contraddizione, dobbiamo
prendere in considerazione alcuni punti chiave.
·
Ogni
guarigione viene da Dio: il processo naturale di guarigione del corpo,
che ci tagliamo un dito o che ci rompiamo un osso, fa parte dei disegni di Dio
ed è un miracolo di per se stesso.
·
Dottori e
personale medico sono strumenti di cui Dio si serve per operare
la nostra guarigione; e lo sono anche coloro che ricercano nuove strade per
guarire e lenire il dolore.
·
Dio non è al
nostro servizio.
Non risponde automaticamente alle nostre richieste come un distributore
automatico celeste.
La Bibbia parla di <<timor di
Dio>>. Questo non significa che dobbiamo avere paura di Dio, ma ci
ricorda che Lui è tanto più grande di noi e che i suoi disegni sono al di sopra
della nostra comprensione. Dobbiamo sempre ricordare e rispettare questa
profonda verità. Dio ha il diritto di scegliere quando e come guarirci.
Possiamo essere sicuri che egli sa ciò che è veramente meglio per noi, anche
quando permette che il dolore o
l'invalidità rimangano.
·
La
guarigione è qualcosa di più della liberazione dal dolore e dalla malattia del corpo. Quando
chiediamo a Dio di guarirci, egli lo fa a un livello profondo, spirituale ed
emotivo, anche quando il nostro dolore fisico permane.
·
Dio
può aiutarci ad accettare il nostro dolore fisico senza amarezza.
·
Dio
può insegnarci a vivere con pienezza e per uno scopo anche se immersi nel
dolore.
·
Nel
dolore Dio può darci indicazioni positive.
·
Dio
è in grado di darci la forza necessaria per sopportare il nostro dolore.
Alcuni cristiani affermano che, se
lo chiediamo con fede sufficiente, Dio è tenuto a guarirci. Ma questa
confusione è falsa, oltre che crudele. Dio ha un rapporto personale con
ciascuno di noi e non risponde a tutte le preghiere nello stesso modo.
Gli uomini hanno bisogno di trovare
uno scopo nella vita. Può darsi che alcuni accettino l'idea di una vita priva
di significato e guidata dal caso, ma i più, coscienti che in natura esiste un
disegno ben preciso, ne cercano uno anche per la propria vita.
C'è un significato nel dolore? Che
scopo ha il dolore nella mia vita?
Nel suo
libro Il problema del dolore, C.S.
Lewis scrisse: <<Si deve prestare attenzione al dolore. Nelle nostre
gioie Dio sussurra... ma nel dolore grida: è il suo megafono in un mondo
sordo>>.
Dio vuole davvero parlarci, ma
quando tutto va bene noi spesso non lo ascoltiamo. Il dolore ci blocca e ci
induce a farci qualche domanda. Il dolore non è mai una bella cosa, ma Dio è in
grado di trasformare a nostro vantaggio anche la cosa più brutta che possa
capitarci.
Nel disegno di Dio il nostro scopo è
la felicità eterna. La vita terrena è solo una piccola parte della nostra
esistenza e Dio vuole che scopriamo, trovando Lui, lo scopo vero per cui siamo
stati creati immortali. Il dolore concentra la nostra attenzione sui temi più
scottanti della vita. Può anche esaurire tutte le nostre risorse e indurci a
fare affidamento solo su Dio.
Benjamin Franklin
affermò:<<Ciò che ferisce insegna sempre qualcosa>>. Il dolore
svolge un ruolo importante nella nostra crescita di persone.
Il nostro dolore può aiutare anche
gli altri, perché può renderci più sensibili e comprensivi. Quando abbiamo
bisogno di aiuto e consiglio, ci rivolgiamo a chi ha sperimentato non solo il
successo, ma anche il dolore. Queste persone parlano col cuore.
Chissà che il dolore non sia proprio la cosa
migliore che ci sia capitata!
EMMANUELE
FONTE:
TITOLO: IL DOLORE. Imparare a convivere con il dolore AUTORE: Mary Batchelor
EDITORE: Elle Di Ci
Nessun commento:
Posta un commento