mercoledì 22 maggio 2013

PRINCIPI NON NEGOZIABILI-ALCUNE OBIEZIONI



         Le obiezioni sui cosiddetti <<principi non negoziabili>> non sono poche, anche – diciamolo – in ambiente cattolico. Ne passiamo in rassegna alcune tra le più correnti con il sociologo Francesco Belletti, direttore del Centro internazionale studi famiglia di Milano nonchè presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari.


         Belletti dice che si tratta cioè oggi di difendere prima di tutto la dignità e l’inviolabilità della persona umana, direi “senza se e senza ma”, in una società che apparentemente vuole liberare l'uomo da ogni limite, ma di fatto – in un contesto individualistico supportato da uno scientismo incapace di riconoscere la realtà – rende proprio la persona stessa “a dignità limitata” : se non hai consapevolezza, se non sei ancora nato, se “ormai” sei al termine della vita, qualcuno deciderà per te. Questa società cancella i diritti di chi non ha potere : da una società no limits si è arrivati a una “a dignità limitata”. E quest’espressione – tipica dell’economia – descrive anche un’altra pecca della società contemporanea, che ha ridotto a merce persino la dignità e il valore della persona; in effetti all’origine degli squilibri  mondiali tra ricchi e poveri (tra nazioni, ma anche all’interno di ciascuna nazione) sta un’apparente vittoria del profitto come unico criterio di successo e di giustizia.

         Ci sono poi gli allarmi sulla sovrappopolazione che sono espressi da chi non denuncia con chiarezza il fatto che anche oggi, con 7 miliardi di abitanti, il vero problema del pianeta non è che siano troppi, ma che qualcuno consuma troppo e molti non hanno di che sopravvivere. Allora, anche in questo ambito la questione sociale è prima di tutto antropologica; infatti, tra le popolazioni che muoiono di fame ci vanno i missionari della Chiesa e delle altre confessioni cristiane, e non gli esperti di demografia e del Fondo Monetario Internazionale!

         Qualcuno in modo un pò colorito sostiene che i cattolici si occupino solo della vita all’inizio (aborto e fecondazione) e alla fine (eutanasia), ma poco di quello che ci stà in mezzo. Rispetto a quanto sta nel mezzo, tra inizio e fine vita, le opere di carità e di presenza sociale e culturale del mondo cattolico testimoniano un amore all’uomo inesauribile e in ogni stadio della sua esistenza. Certo, queste opere non godono dei riflettori dei mass media.

         Un'altra obiezione riguarda la politica: può sembrare infatti che i “valori irrinunciabili” della Chiesa siano stati stabiliti in base alle leggi oggi in discussione in Italia, dunque per un interesse solo strumentale. Questa obiezione, è la più antipatica e forse la più insidiosa: i <<principi non negoziabili>> sono stati trattati troppo spesso dai politici come una merce, proposta implicitamente in “scambio” con l’appoggio elettorale della Chiesa. Come non cadere in questa trappola senza abdicare alla difesa dei propri valori? 

Emmanuele 

Fonte: IL TIMONE (del Dicembre 2011)

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