Le obiezioni sui cosiddetti
<<principi non negoziabili>> non sono poche, anche – diciamolo – in
ambiente cattolico. Ne passiamo in rassegna alcune tra le più correnti con il
sociologo Francesco Belletti, direttore del Centro internazionale studi
famiglia di Milano nonchè presidente nazionale del Forum delle associazioni
familiari.
Belletti dice che si tratta cioè oggi
di difendere prima di tutto la dignità e l’inviolabilità della persona umana,
direi “senza se e senza ma”, in una società che apparentemente vuole liberare l'uomo
da ogni limite, ma di fatto – in un contesto individualistico supportato da uno
scientismo incapace di riconoscere la realtà – rende proprio la persona stessa
“a dignità limitata” : se non hai consapevolezza, se non sei ancora nato, se
“ormai” sei al termine della vita, qualcuno deciderà per te. Questa società
cancella i diritti di chi non ha potere : da una società no limits si è
arrivati a una “a dignità limitata”. E quest’espressione – tipica dell’economia
– descrive anche un’altra pecca della società contemporanea, che ha ridotto a
merce persino la dignità e il valore della persona; in effetti all’origine
degli squilibri mondiali tra ricchi e
poveri (tra nazioni, ma anche all’interno di ciascuna nazione) sta un’apparente
vittoria del profitto come unico criterio di successo e di giustizia.
Ci sono poi gli allarmi sulla
sovrappopolazione che sono espressi da chi non denuncia con chiarezza il fatto
che anche oggi, con 7 miliardi di abitanti, il vero problema del pianeta non è
che siano troppi, ma che qualcuno consuma troppo e molti non hanno di che
sopravvivere. Allora, anche in questo ambito la questione sociale è prima di
tutto antropologica; infatti, tra le popolazioni che muoiono di fame ci vanno i
missionari della Chiesa e delle altre confessioni cristiane, e non gli esperti
di demografia e del Fondo Monetario Internazionale!
Qualcuno in modo un pò colorito
sostiene che i cattolici si occupino solo della vita all’inizio (aborto e
fecondazione) e alla fine (eutanasia), ma poco di quello che ci stà in mezzo.
Rispetto a quanto sta nel mezzo, tra inizio e fine vita, le opere di carità e
di presenza sociale e culturale del mondo cattolico testimoniano un amore
all’uomo inesauribile e in ogni stadio della sua esistenza. Certo, queste opere
non godono dei riflettori dei mass media.
Un'altra obiezione riguarda la
politica: può sembrare infatti che i “valori irrinunciabili” della Chiesa siano
stati stabiliti in base alle leggi oggi in discussione in Italia, dunque per un
interesse solo strumentale. Questa obiezione, è la più antipatica e forse la
più insidiosa: i <<principi non negoziabili>> sono stati trattati
troppo spesso dai politici come una merce, proposta implicitamente in “scambio”
con l’appoggio elettorale della Chiesa. Come non cadere in questa trappola
senza abdicare alla difesa dei propri valori?
Emmanuele
Fonte: IL TIMONE
(del Dicembre 2011)
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