E'
stato, detto del Concilio Vaticano II, che portava, più che continuità della
tradizione della fede, una discontinuità. E' stato detto che ci fu una
influenza dall'esterno di una setta nata in Inghilterra nel 1700. Ora l'autore così
comincia:
<<Stiamo
Entrando in un’epoca che potrebbe chiamarsi universale>> e quindi occorre
far <<nostra la raccomandazione di Gesù di saper distinguere i segni dei
tempi, scorgere, in mezzo a tante tenebre, indizi non pochi che fanno bene
sperare>>. La Chiesa è <<al traguardo di un’epoca nuova>> e,
riferendosi al Tridentino, il papa scriveva: <<Le circostanze sono
dissimili da quelle di quattrocento anni fa, ma il momento non è meno grave per
la Chiesa e per la salute del mondo>>.
Il
cardinale Bea diceva:
<<Lo
scopo principale di questo concilio non è, quindi, la discussione di questo o
quel tema della dottrina fondamentale della Chiesa, in ripetizione diffusa
dell’insegnamento dei padri o dei teologi antichi e moderni quale si suppone
sempre ben presente e familiare allo spirito. Per questo non occorreva un
concilio. Ma dalla rinnovata, serena e tranquilla adesione a tutto
l’insegnamento della Chiesa nella sua interezza e precisione, quale ancora
splende negli atti conciliari del Tridentino e del Vaticano I, lo spirito cristiano,
cattolico e apostolico del mondo intero, attende un balzo innanzi verso una
penetrazione dottrinale e una formazione delle coscienze>>. E nelle
convinzioni di Giovanni XXIII c’era la fiducia semplice che, per la presenza
dello Spirito, il concilio dei vescovi avrebbe trovato da sè la strada per il
compito assegnatogli.
Coerente
con la dimensione essenziale della pastoralità fu il rifiuto di ogni condanna. Per
Giovanni XXIII era finito il tempo delle condanne che aveva dominato il passato
della Chiesa. Egli invitava pertanto nella sua allocuzione di apertura i
padri conciliari a prendere atto che questo tempo era passato: <<Sempre
la Chiesa si è opposta a questi errori; spesso li ha anche condannati con la
massima severità. Ora, tuttavia, la sposa di Cristo preferisce usare la
medicina della misericordia piuttosto che della severità. Essa ritiene di
venire incontro ai bisogni di oggi mostrando la validità della sua dottrina,
piuttosto che rinnovando condanne>>. I vescovi si mantennero fedeli a
questa consegna, nonostante nell’ultimo periodo molti invocassero almeno una
condanna del comunismo.
Il
filtro delle notizie, che si cercò di rendere quasi totale mediante il
cosiddetto segreto conciliare, non resse a lungo. Ben presto le maglie si
allargarono e l’opinione pubblica penetrò dentro la stessa aula conciliare.
Il Vaticano II non fu un concilio di soli
vescovi, ma nessuno può mettere seriamente in dubbio che i concili siano stati
eventi liberi.
La
dottrina dell’insufficenza della Scrittura, come fonte per conoscere le verità
rivelate, e la necessità quindi di ricorrere a un’altra fonte distinta, quella
della Tradizione orale, che includeva verità non contenute nella Scrittura, ma
che al tempo stesso la Chiesa cattolica riteneva essere verità rivelate da Dio.
La
Dei Verbum è uno dei testi più pregnanti del concilio. E’ la vita stessa della
Chiesa che viene concepita come tradizione viva del vangelo che abbiamo
ricevuto attraverso gli apostoli.
Il
concilio non ha saputo affrontare in maniera soddisfacente il problema del
discernimento delle tradizioni e che questo resta un compito sempre gravoso.
<<L’inizio
di un inizio>>. Con questa espressione alcuni teologi, seguendo un
suggerimento di Karl Rahner, sottolineano come il concilio abbia avviato una
nuova epoca nella storia della Chiesa, ricca di possibilità ulteriori che
attendono ancora di essere sviluppate.
Bisogna
comprendere come il nuovo atteggiamento nei confronti della storia,
mirabilmente espresso nell’affermazione della Costituzione pastorale Gaudium et
spes, secondo cui <<la Chiesa non ignora quanto essa abbia ricevuto dalla
storia e dallo sviluppo del genere umano>>.
Resta
vero che nel Vaticano II si sono depositate le convenzioni sulla natura della
Chiesa che i cattolici hanno maturato nel Novecento, non a caso definito da
molti come il <<secolo della Chiesa>>. Romano Guardini, un teologo
che ha avuto un grande influsso nel secolo XX, già nel 1922 fotografava la situazione
affermando che era iniziato un processo d’incalcolabile portata: il risveglio
della Chiesa nelle anime.
Il
cardinale Bea ricordò che numerosi vescovi avevano espresso il desiderio che si
parlasse anche delle altre religioni. La commissione di coordinamento accettò
questa proposta, ma al tempo stesso chiese che venisse evitato qualsiasi
accenno alla modifica dell’accusa di deicidio al popolo ebraico. Il
Segretariato per l’unità non si piegò a questo diktat. Iniziò allora un periodo
convulso di trattative fra Segretariato, commissione di coordinamento e Paolo
VI, che portò a un testo emendato che non faceva riferimento al deicidio. La
notizia dell’esclusione del tema portò a una vasta reazione dell’opinione
pubblica, ma anche alla pubblicazione di vari pamphlets che denunciavano la
cospirazione ebraica e massonica infiltratasi nel concilio per mutare
l’insegnamento tradizionale della Chiesa.
Questo
Concilio Vaticano dichiara che la persona umana ha il diritto alla libertà
religiosa.
Il Concilio
Vaticano II è formato dalle seguenti COSTITUZIONI:
Costituzione su la Sacra Liturgia (Sacrosanctum Concilium); Costituzione
dogmatica su la Chiesa (Lumen Gentium); Costituzione dogmatica su la Divina
Rivelazione (Dei Verbum); Costituzione pastorale su la chiesa nel Mondo
contemporaneo (Gaudium et spes). DECRETI:
Decreto sui mezzi di comunicazione (Inter mirifica); Decreto sulle Chiese
Orientali Cattoliche (Orientalium Ecclesiarum); Decreto su
l’Ecumenismo(Unitatis redintegratio); Decreto su l’Ufficio pastorale dei
Vescovi (Christus Dominus); Decreto sul rinnovamento della Vita Religiosa (Perfectae
Caritatis); Decreto su la Formazione sacerdotale (Optatam totius); Decreto su l’Apostolato
dei laici (Apostolicam actuositatem); Decreto su l’attività missionaria della
Chiesa (Ad Gentes divinitua); Decreto sul ministero e la vita dei Presbiteri
(Presbyterorum Ordinis). DICHIARAZIONI:
Dichiarazione su l’Educazione cristiana (Gravissimum educationis);
Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le Religioni non-cristiane
(Nostra aetate); Dichiarazione su la Libertà religiosa (Dignitatis humanae).
Emmanuele
Fonte:
Autore: GIUSEPPE
RUGGIERI
Titolo: RITROVARE
IL CONCILIO
Editrice: EINAUDI
Nessun commento:
Posta un commento