sabato 4 maggio 2013

CONCILIO VATICANO II



E' stato, detto del Concilio Vaticano II, che portava, più che continuità della tradizione della fede, una discontinuità. E' stato detto che ci fu una influenza dall'esterno di una setta nata in Inghilterra nel 1700. Ora l'autore così comincia:

<<Stiamo Entrando in un’epoca che potrebbe chiamarsi universale>> e quindi occorre far <<nostra la raccomandazione di Gesù di saper distinguere i segni dei tempi, scorgere, in mezzo a tante tenebre, indizi non pochi che fanno bene sperare>>. La Chiesa è <<al traguardo di un’epoca nuova>> e, riferendosi al Tridentino, il papa scriveva: <<Le circostanze sono dissimili da quelle di quattrocento anni fa, ma il momento non è meno grave per la Chiesa e per la salute del mondo>>.

Il cardinale Bea diceva:
<<Lo scopo principale di questo concilio non è, quindi, la discussione di questo o quel tema della dottrina fondamentale della Chiesa, in ripetizione diffusa dell’insegnamento dei padri o dei teologi antichi e moderni quale si suppone sempre ben presente e familiare allo spirito. Per questo non occorreva un concilio. Ma dalla rinnovata, serena e tranquilla adesione a tutto l’insegnamento della Chiesa nella sua interezza e precisione, quale ancora splende negli atti conciliari del Tridentino e del Vaticano I, lo spirito cristiano, cattolico e apostolico del mondo intero, attende un balzo innanzi verso una penetrazione dottrinale e una formazione delle coscienze>>. E nelle convinzioni di Giovanni XXIII c’era la fiducia semplice che, per la presenza dello Spirito, il concilio dei vescovi avrebbe trovato da sè la strada per il compito assegnatogli.

Coerente con la dimensione essenziale della pastoralità fu il rifiuto di ogni condanna. Per Giovanni XXIII era finito il tempo delle condanne che aveva dominato il passato della Chiesa. Egli invitava pertanto nella sua allocuzione di apertura i padri conciliari a prendere atto che questo tempo era passato: <<Sempre la Chiesa si è opposta a questi errori; spesso li ha anche condannati con la massima severità. Ora, tuttavia, la sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia piuttosto che della severità. Essa ritiene di venire incontro ai bisogni di oggi mostrando la validità della sua dottrina, piuttosto che rinnovando condanne>>. I vescovi si mantennero fedeli a questa consegna, nonostante nell’ultimo periodo molti invocassero almeno una condanna del comunismo.

Il filtro delle notizie, che si cercò di rendere quasi totale mediante il cosiddetto segreto conciliare, non resse a lungo. Ben presto le maglie si allargarono e l’opinione pubblica penetrò dentro la stessa aula conciliare.

 Il Vaticano II non fu un concilio di soli vescovi, ma nessuno può mettere seriamente in dubbio che i concili siano stati eventi liberi.

La dottrina dell’insufficenza della Scrittura, come fonte per conoscere le verità rivelate, e la necessità quindi di ricorrere a un’altra fonte distinta, quella della Tradizione orale, che includeva verità non contenute nella Scrittura, ma che al tempo stesso la Chiesa cattolica riteneva essere verità rivelate da Dio.

La Dei Verbum è uno dei testi più pregnanti del concilio. E’ la vita stessa della Chiesa che viene concepita come tradizione viva del vangelo che abbiamo ricevuto attraverso gli apostoli.

Il concilio non ha saputo affrontare in maniera soddisfacente il problema del discernimento delle tradizioni e che questo resta un compito sempre gravoso.

<<L’inizio di un inizio>>. Con questa espressione alcuni teologi, seguendo un suggerimento di Karl Rahner, sottolineano come il concilio abbia avviato una nuova epoca nella storia della Chiesa, ricca di possibilità ulteriori che attendono ancora di essere sviluppate.

Bisogna comprendere come il nuovo atteggiamento nei confronti della storia, mirabilmente espresso nell’affermazione della Costituzione pastorale Gaudium et spes, secondo cui <<la Chiesa non ignora quanto essa abbia ricevuto dalla storia e dallo sviluppo del genere umano>>.

Resta vero che nel Vaticano II si sono depositate le convenzioni sulla natura della Chiesa che i cattolici hanno maturato nel Novecento, non a caso definito da molti come il <<secolo della Chiesa>>. Romano Guardini, un teologo che ha avuto un grande influsso nel secolo XX, già nel 1922 fotografava la situazione affermando che era iniziato un processo d’incalcolabile portata: il risveglio della Chiesa nelle anime.

Il cardinale Bea ricordò che numerosi vescovi avevano espresso il desiderio che si parlasse anche delle altre religioni. La commissione di coordinamento accettò questa proposta, ma al tempo stesso chiese che venisse evitato qualsiasi accenno alla modifica dell’accusa di deicidio al popolo ebraico. Il Segretariato per l’unità non si piegò a questo diktat. Iniziò allora un periodo convulso di trattative fra Segretariato, commissione di coordinamento e Paolo VI, che portò a un testo emendato che non faceva riferimento al deicidio. La notizia dell’esclusione del tema portò a una vasta reazione dell’opinione pubblica, ma anche alla pubblicazione di vari pamphlets che denunciavano la cospirazione ebraica e massonica infiltratasi nel concilio per mutare l’insegnamento tradizionale della Chiesa.

Questo Concilio Vaticano dichiara che la persona umana ha il diritto alla libertà religiosa.

Il Concilio Vaticano II è formato dalle seguenti COSTITUZIONI: Costituzione su la Sacra Liturgia (Sacrosanctum Concilium); Costituzione dogmatica su la Chiesa (Lumen Gentium); Costituzione dogmatica su la Divina Rivelazione (Dei Verbum); Costituzione pastorale su la chiesa nel Mondo contemporaneo (Gaudium et spes). DECRETI: Decreto sui mezzi di comunicazione (Inter mirifica); Decreto sulle Chiese Orientali Cattoliche (Orientalium Ecclesiarum); Decreto su l’Ecumenismo(Unitatis redintegratio); Decreto su l’Ufficio pastorale dei Vescovi (Christus Dominus); Decreto sul rinnovamento della Vita Religiosa (Perfectae Caritatis); Decreto su la Formazione sacerdotale (Optatam totius); Decreto su l’Apostolato dei laici (Apostolicam actuositatem); Decreto su l’attività missionaria della Chiesa (Ad Gentes divinitua); Decreto sul ministero e la vita dei Presbiteri (Presbyterorum Ordinis). DICHIARAZIONI: Dichiarazione su l’Educazione cristiana (Gravissimum educationis); Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le Religioni non-cristiane (Nostra aetate); Dichiarazione su la Libertà religiosa (Dignitatis humanae).

Emmanuele 

Fonte:
Autore: GIUSEPPE RUGGIERI
Titolo: RITROVARE IL CONCILIO
Editrice: EINAUDI

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