domenica 19 febbraio 2012

LA MORALE - PARTE 11

La formazione della coscienza
Abbiamo introdotto il concetto di “coscienza invincibilmente erronea”. Abbiamo fatto un’affermazione che può apparire sorprendente e perfino scandalosa: se si agisce “male”, ma a causa di un errore insuperabile della coscienza non si è colpevoli.
Come si distingue l’ignoranza colpevole da quella incolpevole? Rispondiamo con una serie di affermazioni che sono fra loro logicamente concatenate, e che sono tutte certamente vere:
-         Ogni uomo deve sempre obbedire al giudizio certo della propria coscienza;
-         In genere l’ignoranza è imputabile al soggetto, perchè non si cura di cercare la verità e il bene, contraendo così l’abitudine al peccato. In questo caso la persona è colpevole del male che compie;
-         All’origine di questa ignoranza di solito ci sono alcune cause precise, che possono essere superate, eccone alcune:
. i cattivi esempi degli altri;
. la mancanza di conversione e di carità;
. il rifiuto di ricorrere all’esame di coscinza quotidiano;
. il rifiuto di ricorrere alla confessione;
. la mancanza della direzione spirituale.
-         Se l’ignoranza è invincibile , l’azione erronea non è imputabile, rimanendo comunque il dovere di correggersi;
-         La coscienza morale non è uno strumento già completo ma richiede di essere educata;
-         Inoltre l’uomo non è in un ambiente “sterile” dal punto di vista morale, ma subisce quotidiani attacchi dal maligno. Perciò, se non si educa ogni giorno la cosienza, essa cade preda dell’errore. Le “vitamine” della coscienza morale sono le virtù.

Emmanuele
Fonte: Autore: Mario Palmaro – Titolo:”Introduzione alla morale” da i quaderni de IL TIMONE – Editore Art

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