Per questo mese diamo la parola a
Madre Elvira…
Tra qualche settimana sarà
primavera, la natura si risveglia e con essa anche la nostra vita riceve un dolce
e vibrante sussulto. Di seguito una breve riflessione di Madre Elvira,
fondatrice della Comunità Cenacolo, sulla vita dal titolo: VITA, SINFONIA DI
AMORE .
“Non è un’invenzione la nostra
vita: è un dono di Dio, che ha avuto il coraggio di avere così tanta fiducia in
noi da farci questo regalo, da metterci fra le mani la vita, l’esistenza, con
tutti “gli accessori” affinché possiamo viverla bene. […] c’è gente che non
vuole vivere, che non vuole gustare il succo della vita, il sapore della vita,
e si ferma alla scorza. […] Dobbiamo innanzitutto convincerci che Dio ha voluto
fare un grande dono a me, a te, a chi ci sta attorno: quello del dono della
vita. E’ un dono da scoprire, accogliere, proteggere, amare. Se non scopriamo
questo in noi, non sapremo neppure cogliere e difendere la vita degli altri,
dei nostri figli, di coloro che diciamo di amare. […] Che cosa puoi dare a tua
moglie se non sei ancora entrato nel cuore della vita? Cosa puoi offrire a tuo
marito se tu non hai ancora gustato il sapore della vita, la tua vita? Chi sei?
[…] La vita non nasce solo
dall’incontro tra uno spermatozoo ed un ovulo o da una “storia” d’amore tra
papà e mamma. Nasce da quell’unica sorgente di amore che è Dio, che è sorgente
di vita, e che ci ha fatto il dono di essere collaboratori con Lui per dare la
vita. […] Ogni vita senza Dio è una vita falsata nel buio, senza sapore, senza
calore, senza amore.”
(Scintille
di Luce, Dal cuore di Madre Elvira, Ed. Comunità Cenacolo pag. 11-12)
A tutti l’augurio che la nostra vita
possa essere davvero una stupenda sinfonia di amore.
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PERLE DI SAGGEZZA
Carissimi,
RispondiEliminami ha colpito la frase di Madre Elvira “gustare il succo della vita”, quasi non bastasse accogliere il “frutto della vita”, ma addentarlo e gustarlo con attenzione boccone dopo boccone.
Allora mi viene in mente come, in una giornata densa di impegni, sia fondamentale assaporare ogni momento come se fosse “unico” per gustare, al meglio,il succo della giornata.
Vado a lavorare in una città caotica, ma lungo la strada mi piace alzare lo sguardo verso quel pezzo di cielo che vedo tra i palazzi e osservare ogni giorno come è diverso, oggi limpido e terso, oggi grigio e piovoso… ma sempre nuovo!
Entro nel metrò affollato e, anche se la maggior parte della gente è scontrosa e disinteressata, mi piace donare uno sguardo lieto quando incontro il volto di qualcuno che mi sta accanto. Ogni giorno gente diversa, che incontro la prima e forse l’ultima volta… in quel momento sono io che gli sto davanti e posso trasmetterli amore.
Poi mi ritrovo in un ufficio dove valutano solo la produttività e l’efficienza, a me piace dare il meglio per aiutare i colleghi, farli sentire a casa e abbondare in parole di ringraziamento per tutti.
Alla fine, sono contento perché mi sembra di aver vissuto una giornata come una “stupenda sinfonia d’amore” compiendo ogni gesto “come se fosse il primo, l’ultimo e l’unico”.