domenica 20 marzo 2011

Scegliere il bene....scegliere Cristo

Sapienza 9, 1-18

1 «Dio dei padri e Signore di misericordia,
che tutto hai creato con la tua parola,
2 che con la tua sapienza hai formato l'uomo,
perché domini sulle creature fatte da te,
3 e governi il mondo con santità e giustizia
e pronunzi giudizi con animo retto,
4 dammi la sapienza, che siede in trono accanto a te


e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,
5 perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella,
uomo debole e di vita breve,
incapace di comprendere la giustizia e le leggi.
6 Se anche uno fosse il più perfetto tra gli uomini,
mancandogli la tua sapienza, sarebbe stimato un nulla.
7 Tu mi hai prescelto come re del tuo popolo
e giudice dei tuoi figli e delle tue figlie;
8 mi hai detto di costruirti un tempio sul tuo santo monte,
un altare nella città della tua dimora,
un'imitazione della tenda santa
che ti eri preparata fin da principio.
9 Con te è la sapienza che conosce le tue opere,
che era presente quando creavi il mondo;
essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi
e ciò che è conforme ai tuoi decreti.
10 Inviala dai cieli santi,
mandala dal tuo trono glorioso,
perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica
e io sappia ciò che ti è gradito.
11 Essa infatti tutto conosce e tutto comprende,
e mi guiderà prudentemente nelle mie azioni
e mi proteggerà con la sua gloria.
12 Così le mie opere ti saranno gradite;
io giudicherò con equità il tuo popolo
e sarò degno del trono di mio padre.
13 Quale uomo può conoscere il volere di Dio?
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
14 I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
15 perché un corpo corruttibile appesantisce l'anima
e la tenda d'argilla grava la mente dai molti pensieri.
16 A stento ci raffiguriamo le cose terrestri,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi può rintracciare le cose del cielo?
17 Chi ha conosciuto il tuo pensiero,
se tu non gli hai concesso la sapienza
e non gli hai inviato il tuo santo spirito dall'alto?
18 Così furono raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra;
gli uomini furono ammaestrati in ciò che ti è gradito;
essi furono salvati per mezzo della sapienza».


I  sette sacramenti vengono definiti dal catechismo di san Pio X come segni efficaci della grazia istituiti da Gesù Cristo per santificarci.
Gesù nel Vangelo (MT 5,48) ci chiede di diventare perfetti, santi come il Padre Suo, ma non è un desiderio unilaterale, perché nel Salmo 27 Davide dice: “una cosa sola io voglio, abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita”. Il Signore che ci ha creati a Sua immagine e somiglianza ha lasciato nell’uomo il desiderio di ritornare a Lui e per poter trovare questa casa esiste una strada molto importante. Nella nostra vita esistono sempre due strade: una sola è quella giusta.
Questo lo sa bene Salomone che, una volta diventato re, comprende che dalle sue decisioni potranno dipendere non solo la sua vita ma anche i destini dei suoi sudditi e del suo regno per questo motivo domanda a Dio la sapienza, la capacità di discernere il bene e il male. E Dio gliela concede perché sa che è cosa giusta. Ogni giorno nella nostra vita, con le nostre scelte e i nostri comportamenti condizionano il nostro prossimo, ma anche e soprattutto noi stessi.
Il Signore concede anche quanto non è stato chiesto….concedere significa che “qualcosa” è stato richiesto, è in genere una risposta positiva ad un’esplicita domanda; in questo caso la risposta di Dio è molto più ampia: “Cercate prima il regno di Dio….” (MT 6,33)
La sapienza che viene descritta come seduta alla destra di Dio è Cristo che è la via (GV 14, 6) per la salvezza, anzi l’unica via. Scegliere questa via significa scegliere Cristo (Col 2, 3), scegliere Cristo significa scegliere il bene.
Pascal diceva: “Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce” pertanto la sapienza non deve stare nelle nostre menti ma nei nostri cuori, che sono lo scrigno del regno di Dio; deve essere il cuore a comandare i nostri pensieri, se abbiamo Cristo nel cuore significa non solo fare il bene ma significa poter fare l’impossibile. Lo aveva compreso anche Padre Monti che nel suo testamento spirituale domanda perdono perché avrebbe voluto poter fare ancora di più. I Santi si mettono completamente al servizio di Dio così come fa Salomone “Io sono tuo servo”….(Sap 9, 5) “Con la tua sapienza hai formato l’uomo”…(Sap, 9, 2).
cfr “Io sono un ragazzo, non so come regolarmi” (1RE 3,7).  L’uomo deve farsi piccolo e fare crescere in sé Cristo. Sempre nel suo testamento lo vediamo chiaramente in Padre Monti quando dice:  “Io sono nelle sue mani, sono uno strumento inutile: il Signore faccia di me quello che vuole”
Quando ci si rende conto di essere un nulla e che solo lasciandoci “plasmare” da Dio è necessario anche rendersi conto che non ci si abbandona “completamente”, è anche facile fermarci durante il nostro cammino e riprendere la strada sbagliata, perché il cuore dell’uomo è fragile e spesso non contiene solo il bene ma anche il male, “perché un corpo corruttibile appesantisce l'anima” (Sap 9, 15). Salomone domanda al Signore la sapienza eppure dopo quarant’anni si perde lo stesso. Impariamo anche noi a domandare ogni giorno al Signore che ci doni di incontrare Cristo e vivere in lui, ma allo stesso modo domandiamo di perseverare nella Sua strada e non perderci con le debolezze del nostro cuore. Amen


(tratto da una mia meditazione al Santuario del Beato Luigi Monti di Saronno)


Tobia

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