lunedì 7 marzo 2011

Giuseppe e l'eco del suo silenzio


Il mese di marzo è per tradizione dedicato alla figura di San Giuseppe;
 questo santo è il patrono dei lavoratori ed è invocato per l'unità delle famiglie essendo uno dei tre componenti della Sacra Famiglia.
Ma cosa sappiamo della vita di San Giuseppe? Non abbiamo molte notizie su di lui, ne parlano solo il Vangelo di Luca e quello di Matteo e per di più ad un certo punto ne perdiamo addirittura le tracce. Quello che è sicuro è che possiamo quantomeno immaginare che sia morto prima di Gesù perché i Vangeli non lo indicano tra coloro che sono ai piedi della croce; sappiamo inoltre che era "uomo della casa di Davide" e di riflesso sappiamo che era lo sposo di Maria (LC 1,27) e faceva il falegname (MT 13, 55).
Per il resto non sappiamo altro! Faremmo però un grande errore se considerassimo questo santo una figura di poco conto. Il Signore disegna il mondo come un enorme puzzle ed ogni persona ne è il tassello, se un tassello manca, il puzzle non può essere completato.
Una cosa che mi ha colpito è il fatto che nel Vangelo non sentiamo pronunciare nemmeno una parola da questo santo, eppure lui  è presente e agisce. Lo potremmo soprannominare "l'uomo del silenzio" .
Quando l'angelo appare a Maria e le preannuncia la gravidanza inattesa, lei risponde: "Come è possibile?" (LC 1,34), quando però l'angelo appare in sogno a Giuseppe e gli dice: "Non temere di prendere con te Maria" (MT 1,20), lui riceve tramite questo sogno la risposta a tutti i suoi dubbi e si mette al fianco di Maria. Poi, sempre in sogno riceve l'invito a fuggire in Egitto per proteggere suo figlio e appena svegliatosi si mette in viaggio (MT 2,14). Giuseppe non pronuncia alcuna parola ma in entrambi i casi agisce! Eloquente è il momento in cui  Gesù bambino sparisce per tre giorni. In quel caso è Maria a parlare anche per lui: "Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo!" (LC 2,48). Quale padre non avrebbe rimproverato il proprio figlio?
Nel 1993 uscì un film sulla vita di San Giuseppe ottimamente interpretato da Diego Abatantuono e il titolo forse rappresenta più di tutto la vita di Giuseppe: "Per amore, solo per amore". La sua vita è per amore di Maria, per amore di un figlio che non era nemmeno suo e per amore di Dio, perché Giuseppe era un timorato di Dio; era un artigiano, probabilmente quindi viveva del suo lavoro senza dipendere da altri e pertanto benediva ogni giorno il Signore per il suo lavoro ed obbedì a quanto aveva sognato perché sapeva bene che il Signore nel sonno istruisce i suoi figli (Salmo 15). Giuseppe non aveva paura delle chiacchiere della gente sulla sua relazione con Maria in attesa di un figlio non suo, ma aveva paura del giudizio di Dio. Ecco perché giunge l'angelo. E' la risposta di Dio alle sue preghiere. E se Gesù "cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini" (LC 2,52) è anche grazie a Giuseppe.
Dicevamo Giuseppe non pronuncia parole ma, come avviene con Maria, dal suo sì (seppur silenzioso) passa la salvezza dell'uomo.
Il beato Luigi Monti lo prende come compatrono della sua congregazione forse anche per le parole che troviamo nella classica preghiera: "...per quel sacro vincolo di carità che ti strinse all'Immacolata e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù...", ma soprattutto oltre a riconoscere come fondatori Gesù e Maria, non manca di ricordare San Giuseppe per l'aiuto avuto nei momenti difficili. Padre Monti ricordava che i giovani accolti andavano amati "come pupille dei nostri occhi" e per Giuseppe "accogliere" Maria e Gesù è accogliere il prossimo che il Signore ha messo sulla sua strada.
In Giuseppe stanno quindi l'amore e la paternità ossia i sentimenti che è necessario avere verso il prossimo.
Padre Monti viene chiamato "Padre" pur non essendo sacerdote né tantomeno genitore di tutti i "suoi" figli accolti. Giuseppe è padre ma Gesù non è suo figlio, perché essere padre significa accogliere, educare.
E' importante imparare che per essere un buon figlio....bisogna essere prima un buon padre.
Chiediamo a San Giuseppe di imparare ad "accogliere" Cristo nei nostri cuori e farlo crescere in noi ogni giorno, così che potremo dire con le parole di San Paolo "non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me" (Gal 2,20)


PREGHIERA A SAN GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo.
AMEN.

Tobia 

(tratto dalla mia meditazione all'incontro "Lampada per i miei passi è la tua parola" del 04/03/11)





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