Marthe-Louise
Robin nasce il 13 marzo 1902
a Châteauneuf de Galaure, in Francia, dove muore il 6
febbraio 1981, dopo avere vissuto circa 50 anni nella sua camera costretta a
letto da una malattia che la paralizza e le impedisce di nutrirsi e di bere; l’unico
suo nutrimento sarà la Santissima
Eucaristia.
Vi
proponiamo una delle preghiere pronunciate da Marthe che sono state trascritte dal
parroco del suo paese che la assisteva ogni venerdì.
“Padre Nostro, che siete nei cieli,
Signore Dio di tutte le cose, con fiducia io mi abbandono nelle Vostre mani
paterne. Che avvenga di me secondo la
Vostra parola.
Non mi è concesso conoscere i tempi nè
il momento che, nel Vostro amore, avete stabilito per me, né di conoscere
quanto dureranno le mie sofferenze e quale sarà l’ora della mia morte.
Ma Vi chiedo che la separazione non sia
dolorosa per coloro che lascerò.
Vi chiedo che tutti quelli che amo siano
colmati di gioia nel vedermi tornare al Padre Mio, poiché io non verrò da Voi,
oh mio Dio, se non per tornare a loro per continuare la mia missione presso
tutte le anime fino alla fine dei tempi. Signore fate in me la Vostra volontà.
Io so bene di non essere degna di ciò
che desidero. Io vengo a Voi come una piccola mendicante, fate in me e di me
ciò che più servirà a glorificarVi ed alla salvezza delle anime.”
(Tradotto da Les Passions de
Marthe Robin, relatées par le père Faure cure de Châteauneuf-de-Galaure, Foyer
de Charité Editions)
Carissimi,
RispondiEliminain questa preghiera di Marthe mi sembra trapeli tutto ciò che Gesù ci chiede: abbandono, umiltà e carità. E questi atteggiamenti mi paiono ancora più forti se penso che sono pronunciate da Marthe mentre rivive la passione di Gesù, dal Getzemani alla morte sulla croce.
Leggendo “Vita di Marthe Robin” di Bernard Peyrous (Ed. Effatà), mi ha colpito come il suo rivivere la passione fosse un’unione sia nella sofferenza fisica che nell’intimità al Cuore di Cristo, un contatto “cuore a cuore” che le ha permesso conoscere i Suoi sentimenti e comprendere le ragioni del dono della Sua vita per tutti gli uomini. Solo così Marthe, come Gesù, ha portato la croce per il mondo intero con un cuore pieno di pace e di amore.
Allora mi chiedo come vivere, meditare in modo particolare la passione durante questa quaresima per risorgere con Lui a Pasqua liberi da tutti i problemi e le difficoltà che ci legano.
Mi viene in mente come può essere utile calarsi e immedesimarsi il più possibile nella situazione di 2000 anni fa, per unirci, sull’esempio di Maria e Marthe, alla passione di Gesù offrendo tutte le nostre sofferenze, i nostri sacrifici le nostre preghiere.
Penso che sarebbe utile non solo meditare sulle scene della passione ma trovare, guardare e toccare qualcosa di concreto che ci aiuti a ricreare l’ambientazione: una corona di spine, dei chiodi e un martello, l’aceto e un lenzuolo bianco.
Più siamo vicini a Lui, più lo capiamo, lo conosciamo e lo viviamo.
http://www.foyer-de-charite.com