Oggi per la sezione "siate santi" andiamo a conoscere Salvo D'Acquisto. Personaggio molto importante anche per la nostra nazione. Come sempre, le parole scritte in corsivo sono state dette realmente dalla figura proposta.
“Intervista a Salvo
D’Acquisto”
Venite e Vedete:
Buongiorno Signor D’Acquisto
Salvo D’Acquisto:
“Signore” mi sembra un po’ troppo formale
VV: Può
darsi…ma mi rendo conto di avere di fronte un “personaggione”
S:
Addirittura?
VV: Beh
sì…medaglia d’oro al valor militare, servo di Dio….mica bruscolini!
S: Invece
io se mi guardo allo specchio vedo solo un ragazzo di 23 anni, un giovane con
dei valori: la fede, la famiglia, la patria…tutto qui!
VV: Tutto
qui? E dici poco!
S: Sono
valori ai quali sono legato per il modo in cui sono cresciuto
VV: E
allora vuoi raccontarci come sei cresciuto?
S: Certo
come no. Molto volentieri. Sono nato a Napoli il 15 ottobre 1920 nel quartiere
del Vomero. Papà Salvatore di Palermo e mamma Ines napoletana. Ho 4 fratelli:
Franca, Rosario, Erminia e Alessandro
VV: Tu dove
ti collochi?
S: Sono il
primo dei 5
VV:
Fratello maggiore…una bella responsabilità…
S: Sì, sai
ti prendono come esempio…Anche a scuola ho sempre cercato di impegnarmi al
massimo. Ho fatto anche due anni dai Salesiani
VV: Sei
quindi anche cresciuto coltivando la tua vita da un punto di vista cristiano…
S: Direi di
si..
VV: I tuoi
insegnanti ti ricordano come un alunno di poche parole, diligente e riservato
S: Sì, non ero un chiacchierone. Ma credo che questo
non sia un peccato no? Spesso anzi troppo spesso le parole vengono sprecate, o
usate male e per fare male
VV: I tuoi
compagni di scuola dicono che eri molto sincero e non perdevi l’occasione per
dare una mano agli altri
S: Gesù ci
insegna che siamo tutti fratelli: “Ama il prossimo tuo come te stesso” dice.
Dobbiamo amare noi stessi in modo tale che ameremo gli altri alla luce di Dio
VV: Hai un
episodio da raccontare?
S: Un mio
compagno zoppo veniva continuamente preso in giro e io l’ho difeso. Cosa aveva
fatto di male? Era un sofferente e perciò forse era addirittura migliore di
tanti altri
VV:
Arriviamo poi al 1939, 19 anni. Cosa ti ricorda quell’anno?
S: Mi
ricorda la cartolina
VV: La
cartolina di leva?
S: Sì, la
chiamata dello Stato
VV: Ora c’è
il professionismo, ma fino a pochi anni fa era una tragedia per molti giovani
riceverla. E per te?
S: Mio
nonno era carabiniere e ben tre zii lo erano…
VV: Per questo immagino hai scelto di
arruolarti nei carabinieri…ma non hai risposto alla mia domanda
S: Un
ragazzo di 19 anni ha ancora voglia di vivere spensierato, è come se la
giovinezza dovesse lasciare spazio all’età adulta. Poi significava allontanarsi
da casa. Io ero molto legato alla mia famiglia. Partii per Roma. Fin dal primo giorno ho preso questa nuova
vita con rassegnazione…Bisogna rassegnarsi al volere di Dio a prezzo di
qualunque dolore e qualsiasi sacrificio. Appena potevo inviavo del denaro
alla mia famiglia. L’Italia entrò in guerra ed era dura per tutti
VV: Già, la
guerra. Brutta cosa. La cattiveria dei tedeschi..
S: Non
odiavo i nemici anzi vorrei ci fosse
sempre collaborazione tra i popoli
VV: Poi
parti per l’Africa
S: La nave
fa anche naufragio, sbarchiamo a Tripoli il 23 novembre 1940 e poi raggiungiamo
le zone operative
VV: Anche i
tuoi commilitoni, come i compagni di scuola, parlano molto bene di te
S: La
guerra è dura, ti senti solo, hai bisogno di sentire qualcuno accanto a te. Io
avevo Dio che mi dava forza e questa forza non potevo tenerla per me
VV: Poi nel
‘41 fai come Garibaldi…
S: eheheh
verissimo. Ferito ad una gamba. Beh sarebbe potuto anche andare peggio. Poi nel
’42 rientro in Italia per il corso Allievi Sottufficiali. Da napoletano, come
diceva De Filippo: “Gli esami non finiscono mai”
VV: E gli
esami li superi…
S: Sì,
divento vicebrigadiere, e vengo mandato a Torrimpietra a 30 km da Roma
VV: E
l’amore? Insomma sei un bel ragazzo
S: E
l’amore era per Lucia, una bellissima ragazza, le volevo molto bene e anche lei
me ne voleva
VV: E oltre
a lei anche in quel piccolo paesino la gente impara ad apprezzarti molto…per
soli 9 mesi purtroppo. Nove mesi per nascere, nove per morire
S: Morire
da questa vita ma Gesù ha vinto la morte
VV: Come
andarono i fatti?
S: Il 22
settembre 1943 in
una caserma della Guardia di Finanza abbandonata, un soldato delle SS muore per
lo scoppio di una bomba e altri due rimangono feriti
VV: Un
attentato quindi?
S: Non
credo, pare che i finanzieri avessero abbandonato una cassetta piena di bombe a
mano
VV: Quindi
una fatalità?
S: Oppure
il disegno di Dio, che spesso non comprendiamo fino in fondo
VV: Strane
coincidenze
S: Chiamale
come vuoi. Anzi ne aggiungo una. Il giorno dopo un comandante tedesco si
presentò in caserma cercando il comandante
V: Che in
quel momento non c’è ma ci sei tu
S: Esatto.
Vuole il nome dei responsabili dello scoppio. Io cerco di spiegargli che è
stato solo un incidente ma lui non crede alle mie parole. Vengono arrestati 22
cittadini e poi costretti a scavare una fossa comune. Alcuni di loro cominciano
a pregare altri imprecano. Ma poi vengono tutti rilasciati
VV: E
perché??
S: Si fece
avanti qualcuno prendendosi la colpa e scavò la sua fossa con le mani
VV: Tu?
S: Sì io.
Dissi una bugia
VV: Ma
come? Tu cristiano praticante dici una bugia? E’ un peccato questo
S: Il
Signore sa che lo feci a fin di bene. Anche Gesù in un certo senso ne ha detta
una. E’ morto prendendosi tutte le colpe dell’uomo, ma era innocente. E ci ha
salvati tutti. Poi i 22 cittadini tornarono a casa e io venni fucilato
VV: Ma
perché morire per loro?
S: Se muoio per altri cento, rinasco altre
cento volte, Dio è con me ed io non ho paura!....Una volta si nasce e una volta
si muore ragazzo mio
VV: Mi sono
sempre chiesto com’è la giornata di un uomo che non sa che quel giorno sarà
l’ultimo
S: Quella
mattina sono stato in chiesa, mi sono confessato e ho ricevuto l’Eucarestia
come può testimoniare il cappellano. Era il primo venerdì del mese ed io sono
devoto al Sacro Cuore di Gesù. Una volta mi regalarono un’immagine, fu per me
una grande gioia
VV: Hai
ricevuto Gesù anche il tuo ultimo giorno
S: Lui lo
ha promesso: “Sarò con voi tutti i giorni fino alla fine dei giorni”
VV: Era il
23 settembre….come Padre Pio…
S: Chissà
forse è solo un’altra coincidenza
VV: Dove
possiamo venirti a trovare?
S: A Napoli
alla Basilica di Santa Chiara
VV: Grazie
mille Salvo per la tua testimonianza
S: Grazie a
voi ed arrivederci in Paradiso
Preghiera
Santissima Trinità, ti
adoriamo e ti rendiamo grazie per averci dato in Salvo D’Acquisto un modello di
vita cristiana.
Egli, a coronamento
della sua giovane esistenza come Carabiniere, ha offerto se stesso per salvare
la vita di 22 ostaggi innocenti.
Fa’ o Signore, che i
giovani del nostro tempo trovino nel tuo Servo un esempio sublime di generoso
servizio all’uomo, di amore alla Patria e di solidarietà con quanti patiscono
ingiustizia e oppressione.
Concedi che egli, che
ha osservato in grado eroico il comandamento dell’amore, sia glorificato anche
in terra, per la tua gloria e per l’edificazione di tutti i cristiani.
Ottienici, per sua
intercessione, la grazia che imploriamo e proteggi le Forze Armate nel loro
servizio alla società.
Tre “Gloria al Padre”
in onore della SS. Trinità
Grazie. Non conoscevo la vita di questo Servo di Dio. Due frasi di Salvo mi colpiscono: "Bisogna rassegnarsi al volere di Dio a prezzo di qualunque dolore e qualsiasi sacrificio." e "Se muoio per altri cento, rinasco altre cento volte, Dio è con me ed io non ho paura!." La prima mi aiuta a capire che compiere la volontà di Dio comporta sacrificio e rinuncia a se stessi, la seconda mi ricorda che quando abbiamo Dio con noi...non temiamo niente e siamo capaci di gesti eroici.
RispondiElimina"Fa’ o Signore, che i giovani del nostro tempo trovino nel tuo Servo un esempio sublime di generoso servizio all’uomo, di amore alla Patria e di solidarietà con quanti patiscono ingiustizia e oppressione."
La storia di Salvo mi ha colpito perché è un esempio di giovane che, quando nella società tutto sembra crollare, davanti all’imprevisto, non si è tirato indietro e, con coraggio, si è assunto la responsabilità di un sacrificio per gli altri.
RispondiEliminaProbabilmente Salvo non era un ragazzo predestinato a un gesto così grande…. ma per giungere a quella scelta, dal breve racconto che ci hai fatto, caro Tobia, intuisco che ha percorso una strada piena di piccole decisioni e piccoli sacrifici che lo hanno forgiato per il dono di sé!
Fin da subito, ha lasciato la famiglia e le cose più amate, a 19 anni è partito lontano per il militare, poi per l’Africa in guerra, e infine per Torrimpietra. Tante partenze, tante chiamate che lo hanno allenato a dire “SI”!
E’ un esempio per tutti, perché senza questo allenamento quotidiano al “Si, per te Gesù!”, difficilmente possiamo essere in grado di compiere gesti disinteressati per gli altri.
E’ un esempio per le generazioni attuali che sembrano rifuggire dalle responsabilità e si rifugiano in famiglia fino a tarda età, non prendendosi così alcuna responsabilità di vivere al di fuori dal “nido” cioè da quell’ambiente in cui trovano protezione, sicurezza e difesa. Senza questo distacco è sempre più difficile rischiare e buttarsi nella vita e dire “Si” a tutte le difficoltà e i sacrifici che sopraggiungono!
E’ un esempio per i giovani che non riescono a decidersi per scelte definitive e radicali, come quella matrimoniale, e optano per scelte a tempo determinato o per situazioni di compromesso e di convivenza.
Tanti piccoli “Si” ogni giorno portano al dono della stessa vita.
Giuditta, Dario, Tobia,
RispondiEliminaCondivido quanto avete già espresso, è tutto scritto nel nostro cuore, GV 17,26 Io ho fatto conoscere loro il Tuo nome e lo farò conoscere, perchè l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro. Se si ascolta Dio si riconosce la sua voce e si seguono i suoi passi.
Rosamaria
Magari ce ne fossimo come Salvo! Ligio al dovere e uomo di sani principi
RispondiElimina