domenica 23 gennaio 2011

LA MORALE - PARTE 3

I primi ad indagare il problema del senso della vita sono stati i filosofi greci:

da dove veniamo? Dove andiamo? Che cosa dobbiamo fare? E sono stati tutti d'accordo sul fatto che tutti gli uomini cercano innanzitutto la loro felicità. Così dicevano prima Aristotele e dopo Sant'Agostino. Il problema ora è dove si trovi questa felicità. In quale luogo, facendo quali cose, ottenendo quali beni o oggetti si diventa veramente felici? La Rivelazione una risposta ce la dà: l'uomo trova la sua felicità in Dio. L'uomo è stato creato da Dio in modo tale che quando l'uomo si allontana da Lui perde al felicità. Tuttavia molti percepiscono le regole ed i principi morali come un ostacolo alla vita quotidiana che presenta già degli ostacoli. Ma c'è stato un cambiamento di prospettiva. Mentre fino a Tommaso d'Aquino ci si domandava: che cosa devo fare per essere felice? Dopo San Tommaso prevale invece l'idea dell'obbligo, della norma, della legge, il dovere. La morale, per così dire, moderna mostra un debito di motivazione dimostrandosi fragile di fronte alla questione fondamentale e cioè per quale ragione è preferibile un'azione buona a un'azione immorale? Ma perchè, a volte, l'uomo cercando il bene a volte si inganna e sceglie il male? Ci risponde Tommaso d'Aquino: ogni cosa, se manca della propria perfezione, tende per quanto può verso di essa (Summa contra gentiles). Dunque, il fine di tutte le creature è la perfezione. Dunque, l'uomo cerca il bene perchè aspira alla sua piena realizzazione. E si potrebbe aggiungere: poichè l'uomo cerca la sua felicità, e per trovarla cerca il bene, la morale è la scienza che conduce alla felicità. Il filosofo Spaeman ricorda che circa 2500 anni fa i pensatori greci non si domandavano <<quale è il mio dovere?>> ma <<che cosa io veramente voglio>>. Ogni volta che agisce l'uomo vuole sempre qualcosa, la sua volontà si proietta ben oltre ciò che appare come l'oggetto immediato del desiderio. La maggior parte delle cose che noi cerchiamo, non le vogliamo in sè per sè. Stiamo cercando qualcosa d'altro e se scopriamo ciò che veramente vogliamo, pensavano i greci, allora avremo scoperto qual è il nostro dovere, e qual è la strada della vita virtuosa. Questo bene a causa del quale noi vogliamo agni altra cosa è il sommo bene. Qual è allora "il sommo bene"? Secondo la corrente di pensiero chiamata edonismo il fine ultimo sarebbe il piacere perchè l'uomo vuole sempre provare sensazioni piacevoli evitando quelle sgradevoli. Ma secondo Socrate è una risposta sbagliata. Per compiere un'azione buona, l'uomo deve essere convinto che quell'azione sia buona  anche per sè. Ma la morale invece di essere la prigione della libertà umana è lo strumento che conduce l'uomo a realizzare se stesso: è il mezzo che orienta l'uomo al bene. Ma l'uomo scopre di percepire il fascino di alcune condotte cattive. E, in ultima analisi, si rende conto che la scelta morale presuppone una seria preparazione della ragione, ma anche una severa educazione del cuore. L'uomo si deve sforzare di sottomettersi a una disciplina, educando la sua volontà. Dipende in buona parte da noi cercare di diventare uomini avvezzi al bene o abituarsi al male.

Emmanuele

Fonte: Autore: Mario Palmaro - Titolo:"Introduzione alla morale" da I quaderni del IL TIMONE - Editore ART

1 commento:

  1. Credo che il concetto da te espresso, caro Emanuele, sia strettamente correlato al concetto di libertà. La vera libetà dell'uomo non è fare ciò che si vuole, ma volere ciò che si fa. Una volta chiarito questo, ciasuno è libero di volere fare il bene o il male. Sono molto interessanti le ultime parole da te riportate: la morale presuppone una seria preparazione della ragione, ma anche una severa educazione del cuore. Nella vita non ci si improvvisa ma ci si educa secondo un cammino progressvo...

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