domenica 23 gennaio 2011

GIOVANI - 1

Carlo Maria Martini scrive una lettera ai giovani.

All'inizio di questa lettera compaiono i racconti di alcuni ragazzi che esprimono il loro scetticismo nei confronti della fede. Roberto dice che da piccolo aveva ricevuto una buona educazione cristiana, ma crescendo, le domande che si poneva gli creavano confusione in testa fino a fargli smettere di frequentare la Chiesa.
Marco si è allontanato dalla Chiesa perchè ha visto che ai genitori non interessava ciò che ha imparato a catechismo.
Laura non crede perchè, secondo lei, quello che si ascolta in chiesa sono tante teorie, bei pensieri, tante parole, ma per migliorare il mondo ci vogliono i fatti e non le chiacchere.
Sara non crede più in niente. Pensa che a volte ha ragione il padre quando dice che la Chiesa è un partito politico, una bottega. Credeva all'aldilà, da banbina, ma crescendo , vedendo l'ingiustizia, il male, il dolore, la morte si è domandata dove fosse Dio in mezzo a tutto questo caos e se Dio esiste, perchè permette tutto questo?
E via così col racconto delle esperienze di altri ragazzi che, per vari motivi, sono scettici nei confronti della fede. E Carlo Maria Martini constata che in tutti questi giovani c'è il sogno dell'amore, il desiderio di bene, di amicizia, di rendere la vita più bella e piacevole e tutti forse hanno la convinzione che è impossibile cambiare le cose che non ce la possono fare. A questo punto il cardinal Martini, nella sua lettera, fa tre proposte ai giovani. La prima consiste nell'interrogarsi con domande fondamentali sulle verità che stanno nel nostro profondo. Interrogarsi sul mistero della vita, da dove vieni e dove vai. Il cardinale insiste sul non rifiutarsi di pensare, ragionare, riflettere, dice che non bisogna angosciarsi se non trovi subito le risposte; dice di sentirsi voluto bene da Dio e di parlargli:<< Mio Dio, come è difficile orientarsi nella vita: dammi una mano!>>. La seconda proposta è quella di cercare di riconoscere Gesù, di chiedersi cosa pensi di Lui, della sua vita scritta nel Vangelo. Nella terza proposta il cardinal Martini dice che a volte si sente dire che l'oratorio e al Chiesa sono un'ambiente chiuso e chiede di cambiare le carte in tavola, di invitare tu a casa tua qualcuno dell'oratorio, il prete e con loro parlare discutere delle tue esigenze dei tuoi problemi di quello che ti tiene lontano dalla Chiesa. Ma la parte più bella della proposta consiste nel fatto, forse, di chiedersi chi ti è amico nei momenti di solitudine, quanti amici hai e ci rimani male quando scopri freddezze e tradimenti. Il cardinale invita, a questo punto, a sconvolgere questo ordine di idee e dice che invece di domandarsi quanti amici hai, domandati piuttosto di quante persone sei amico o amica. E se ti capiterà di accendere un sorriso in qualcun'altro anche in te ci sarà più luce. Discuti di tutto questo con un tuo amico.

Emmnuele

Fonte: Autore: Carlo Maria Martini - Titolo:"LIBERI DI CREDERE" - Editrice: indialogo

2 commenti:

  1. Quando mi capita di leggere o ascoltare risposte come quelle dei giovani indicati in questo post, rimango sempre un po' dubbioso; nel caso di Roberto - succede una cosa molto importante e cioè comincia a porsi delle domande (segno che una determinata questione lo fa riflettere e non ne rimane estraneo) ma difronte ad una comprensibile confusione nella testa, anzichè colmare i suoi dubbi con l'aiuto di "Qualcuno" o "qualcuno", sceglie la via più semplice: la fuga.
    Laura - una canzone di Franco Fasano recitava: "..e mentre il mondo respira tu che cosa fai?.."; mi sembra molto facile sottolineare che si possa trattare solo di belle teorie e parole ma nel Vangelo Gesù predicava di andare di casa in casa ad annunciare la nuova novella e di guarire i malati che si sarebbero ivi trovati...se ci fermiamo al verbo "annunciare" parliamo solo di parole...ma se guargiamo l'intera frase esistono anche altri due verbi: andare e guarire...che non sono dei verbi "statici" se mi passate il termine. Qui si parla di azione. Tutti noi dobbiamo agire
    Sara - "non crede più a niente" o meglio crede soltanto a ciò che più le può fare comodo. E' molto semplice dire: "Ma dove sta Dio in tutto questo male?", ma Dio sta nel bene! Non lo possiamo trovare nel male, ecco perchè non lo troviamo. Amare veramente qualcuno è lasciarlo libero ed è ciò che Dio fa nei confronti dell'uomo. Adamo non aveva una rete di filo spinato intorno all'albero della conoscenza. Fece ciò che la curiosità gli disse di fare.
    Se ci fermiamo all'apparenza e a ciò che solo il nostro piccolissimo cervello desidera...rimarremo fermi e non faremo grandi passi, ci faremo una fede fai-da-te con solo ciò che a noi fa comodo....Impariamo invece ad ascoltare la voce di Dio che è l'amore più grande. Come potremo fare errori?
    I giovani rappresentano sempre il futuro di una comunità ed hanno sempre bisogno di essere stimolati. Troviamo le parole giuste "imboccati" dallo Spirito Santo e mostriamo loro che Dio non va cercato in ciò che di brutto accade ma in ciò che di bello accade! Il futuro del mondo non è poi così allo sfascio. Basta rimboccarsi tutti le maniche un pochino.
    Chiudo con le parole di Monsignor Tonino Bello che facendo gli auguri di Natale disse: "In questo vecchio mondo che muore, nasca la speranza"

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  2. "Dio sta nel bene! Non lo possiamo trovare nel male, ecco perchè non lo troviamo."

    Carissimo Tobia, questa frase mi ha ccompagnata per tutta la settimana. Ci sono periodi della vita piuttosto faticosi, in cui è difficile sentire Dio vicino a noi. La sofferenza per una malattia propria o di un proprio caro, la sofferenza che deriva da momenti di solitudine che ogni tanto bussano alla porta della vita di ciascuno, la fatica di una lavoro precario ormai per molti, la profonda tristezza per la sofferenza di amici per cui si vorrebbe fare di più ma non si riesce...ecc.
    Tutte queste cose portano il cuore a domandarsi e ad urlare a Dio: DOVE SEI? RISPONDIMI!
    E mentre Lo invochi e Lo cerchi capisci, piano piano, che Dio è presente nella tua sofferenza e nella tua fatica, Dio sta piangendo e sta lottando con te, Dio ti sta aiutando tramite mani amiche che si fanno prossimo, Dio è presente in tutto il bene che ricevi e che ti circonda. Grazie di avermelo ricordato...

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