sabato 14 gennaio 2012

IL SUO E IL NOSTRO BATTESIMO (Mc1,7-11)

Con il suo battesimo Gesù scende nel fiume Giordano insieme ai peccatori. Non per farsi togliere i peccati che non ha, ma per prendere su di sè i peccati che allontanano i figli dal Padre.

Adesso che ha questo carico sulle spalle, il Padre gli manifesta pubblicamente il suo amore (Mc1,7-11). E sempre con questo carico sulle spalle va sulla croce ed è proprio lì che i peccati vengono sconfitti.
Ne è convinto Paolo: “Voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo” (II lettura). Vicini a chi?
Anzitutto, vicini tra di noi: “Egli, infatti, è la nostra pace”. Il fatto di appartenere a Cristo mediante il battesimo, fonda la nostra fraternità che è il contrario della divisione e della separazione.
Poi, vicini a Dio: “Per mezzo di Lui possiamo presentarci, gli uni e gli, altri al Padre in un solo Spirito”. Il fatto di appartenere a Cristo mediante il battesimo fonda la nostra figliolanza con Dio.
Se Gesù ci avvicina a Dio e tra di noi, si capisce l’invito di Isaia: “Cercate il Signore mentre si fa trovare” (I lettura). E se uno lo cerca, poi lo trova, ma lo rifiuta? Sempre Isaia aggiunge: “Ritorni al Signore che avrà misericordia di lui”.
A tale proposito, vi racconto una storia vera. Siamo a Roma nel 1983. Carla, una prostituta, aspetta un cliente e intanto ascolta la radio e si sintonizza per caso su “Radio don Bosco”. Ode una voce di donna che le ricorda la mamma. Come affascinata, ascolta l’intera trasmissione e scrive alla conduttrice, raccontando la sua storia e la disperazione di poter ottenere il perdono divino a motivo di due aborti. Ignazia, amica della conduttrice e catechista, invita i bambini del catechismo a scrivere a Carla: le dicono che Gesù perdona tutti i peccati, che cerca la pecorella smarrita, che quando la trova la coccola e fa festa con lei. Le letterine sono state lette alla radio. Carla le ha ascoltate e si commosse talmente che andò in chiesa dove pianse, parlò con un don e si confessò. Lei stessa in una lettera ringraziò i bambini che le avevano dato “il coraggio di entrare in una chiesa”.
Questi bambini hanno esercitato il battesimo ricevuto. Anche noi conosciamo Gesù. Allora, portiamolo a chi è lontano da lui.
Costui vivrà!

Don Marcello

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