giovedì 28 luglio 2011

MORALE - PARTE 8

Gli assoluti morali
          Vi sono norme morali aventi un contenuto preciso, che è immutabile e incondizionato... per esempio la norma che proibisce la diretta uccisione di una persona innocente. Facciamo alcuni esempi concreti, conseguenza di norme inderogabili: non si può distruggere una città con un bombardamento a tappeto, sapendo che così verranno uccisi migliaia di innocenti; non si può uccidere un bambino non ancora nato con l'aborto,anche se si possiedono motivi e argomenti importanti per farlo; non si può generare un figlio in provetta, anche se si procede per scopi nobili e commoventi.

          La tradizione della Chiesa ha sempre individuato una serie di condotte, descritte in maniera esplicita dal Vecchio e dal Nuovo Testamento, che sono condannate in maniera assoluta (cioè non derogabile) dalla norma: l'adulterio, il suicidio, la fornicazione, i rapporti omosessuali, la blasfemia, l'apostasia.

          Il martire è la prova vivente dell'esistenza degli assoluti morali: se egli infatti rifiutasse di abiurare la propria fede per orgoglio, o per dimostrare la propria forza d'animo, non compierebbe un atto di virtù, ma anzi un peccato. Invace, il martire è uno che non può aderire alle richieste dei suoi persecutori, semplicemente perchè altrimenti compirebbe un male. Tutti intorno al martire presentano l'atto da compiere per salvarsi la vita come un male minore rispetto alla morte: se il cristiano abiura, egli potrà riabbraccare la sua famiglia, mantenere i suoi figli, riprendere segretamente a professare la propria fede.

          Sembra davvero una soluzione ottimale, un compromesso ragionevole, un gentleman agreement fra persone moderate e per bene. Ma il martire dice "no!". Tommaso Moro o Maria Goretti dicono no perchè ciò che si vuole loro imporre è un illecito in sè e per sè. Un male dunque più grande di qualsiasi quantità di male li potrà colpire per il fatto del loro rifiuto.

          Viene in mente il racconto di quel contadino che, per spiegare al proprio figlio che cos'è il paccato, lo porta davanti al suo unico campo di grano appena devastato dalla tempesta,e gli dice:<<Vedi questo disastro che ci ha colpito? Ecco: un solo peccato mortale è molto ma molto peggio di tutto ciò>>. Questi assoluti morali non sono irrazzionali, ma sono sempre conformi alla natura di ogni essere libero e comuni a tutti.

          Ecco perchè l'azione giusta non è una cieca sottomissione a una volontà inintellegibile, ma uno coerente strumento di perfezionamento dell'uomo in quanto tale.

Emmanuele
Fonte: Autore: Mario Palmaro - Titolo:"Introduzione alla morale" da i Quaderni de Il Timone - Editore Art




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