sabato 2 luglio 2011

COMMENTO AL VANGELO: IL DONO PIU’ GRANDE?

Ed ecco puntuale Don Marcello con il suo commento al Vangelo domenicale (Rito Ambrosiano)...
“Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16-21). La presenza in mezzo a noi di Gesù “luce del mondo” vince le nostre tenebre che hanno il nome di peccato, di violenza, di menzogna, di noia, di egoismo. Per cui alla domanda: qual è il dono più grande di Dio per noi? Non c’è dubbio che è il suo Figlio Gesù.
Eppure per tanti non è un dono, è piuttosto una disgrazia: “La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce”. Come è possibile che si odi la luce? “Chiunque fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate”. Come il male lo si fa al buio, di nascosto per non venire scoperti ed essere giudicati, così chi odia Gesù Cristo ha qualcosa da nascondere che non vuole sia scoperto. E se venisse scoperto, darebbe comunque ragione a se stesso e torto al Vangelo. L’uomo che ama il male, di fronte al Vangelo che lo contesta, reagisce ricorrendo alla menzogna, dice che il bene è male e il male è bene. Capovolge i valori per giustificare se stesso, le sue idee, il suo comportamento.
E’ quanto avviene ai nostri giorni riguardo ai temi della famiglia, della vita, del matrimonio, predicati dai media e amplificati da nomi “che contano” del giornalismo, della medicina, della cultura, della politica, dove è vero tutto il contrario del Cristianesimo, che considerano irrilevante per la vita e che si può essere buoni senza Dio. Questa cultura attecchisce là dove la gente, soddisfatta di quanto può materialmente avere e dalla fiducia che a tutto riuscirà a provvedere la scienza, sperimenta la felicità che viene dalla terra e non desidera più il Cielo.
Come far capire che questa è un’illusione? Ci pensa la vita. Una malattia, un incidente, un imprevisto che ci cambiano la vita, ci costringono a rientrare in noi stessi, a scoprire che la vita è avvolta dal Mistero e che a certe domande “i professoroni” dei media, della cultura, della politica non sanno cosa rispondere, tranne Gesù Cristo che ci spiega la vita e la morte, il bene e il male, il senso e il non senso, come si può essere felici. Perché non credergli da uomini e donne pensanti?
                                                                                                                                      Don Marcello

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