venerdì 27 maggio 2011

COMMENTO AL VANGELO: A CIASCUNO IL SUO COMPITO

Vi proponiamo il commento al Vangelo domenicale (rito ambrosiano), scritto dal nostro caro Don Marcello...

Gesù promette lo Spirito Santo e nello stesso tempo ne indica il compito: “Il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,25-29).
Il primo compito dello Spirito è suggerito dal nome stesso “Paraclito”, nome greco che significa “avvocato”, colui che viene in aiuto all’imputato che è il cristiano perseguitato. Vengono in mente le parole di Gesù: “Quando vi arresteranno per portarvi in tribunale, non preoccupatevi in anticipo di ciò che dovrete dire: dite soltanto ciò che Dio vi suggerirà in quel momento perché non sarete voi a parlare, ma lo Spirito Santo” (Mc 13,11).
Lo diciamo anzitutto per solidarietà con i cristiani perseguitati in varie parti del mondo: in Cina, Iraq, Pakistan, Egitto, India, Nigeria …
Lo diciamo anche perché ciascuno apra gli occhi sulla realtà in cui vive. Non è forse vero che nella mentalità comune noi cristiani siamo inutili perchè si ritiene inutile Gesù Cristo? Simo emarginati perchè pensiamo secondo il Vangelo che è una parola diversa rispetto al pensiero dominante? Ma nessun senso di inferiorità nè di paura: lo Spirito Santo ci suggerisce al momento giusto le ragioni e le parole per dire ciò in cui crediamo.
L’altro compito dello Spirito Santo è insegnare e ricordare le parole di Gesù. Lo Spirito è il nostro maestro interiore che non fa concorrenza a Gesù. Si tratta sempre dell’insegnamento di Gesù, ma compreso ed attualizzato. Si tratta di una conoscenza interiore, cioè di un sapere il vangelo che va dall’esterno all’interno, dalla periferia al centro, da una conoscenza per sentito dire ad una comprensione personale.
Grazie allo Spirito Santo, Maria ha compiuto questo viaggio verso il centro, cogliendo l’essenziale del vangelo. Vi si legge che “Maria  conservava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19). Noi abbiamo bisogno di essere cristiani così: gente non superficiale, che interiorizza la proposta cristiana e la fa propria.
Non importa se non sappiamo tutto del vangelo, importa che quando leggiamo il vangelo vi scopriamo il Tu di Dio e al quel Tu rispondiamo con la nostra decisione.

Don Marcello

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