Per
quello che riguarda la Chiesa in Internet, Benedetto XVI ha detto che la Chiesa
deve entrare e utilizzare Internet.
In
Internet devono esserci come le altre forze, a volte negative (pornografia,
pedofilia, social-netwark usati per bullismo, ecc...) le forze del bene e quindi
anche quelle della Chiesa, che devono riequilibrare le forze negative sul web.
E' anche un discorso di
Evangelizzazione, che la Chiesa deve cogliere in tutta la sua portata.
Poi dobbiamo dirci che Internet non
è ne buona ne cattiva come tecnologia, ma quello che conta è se viene
utilizzata per il bene o per il male.
L'interesse della Chiesa per
Internet è un aspetto particolare dell'attenzione che essa riserva da sempre ai
mezzi di comunicazione sociale. Considerando il risultato del processo storico
scientifico per mezzo del quale l'umanità avanza <<sempre più nella
scoperta delle risorse e dei valori racchiusi in tutto quanto il
creato>>, la Chiesa si è spesso dichiarata convinta del fatto che i mezzi
di comunicazione sociale sono, come ha affermato il concilio Vaticano II,
<<meravigliose invenzioni tecniche>> che pur facendo già molto per
soddisfare le necessità umane, possono fare ancora di più.
Quindi l'approccio della Chiesa ai
mezzi di comunicazione sociale è stato essenzialmente positivo. Anche quando ne
condannano i gravi abusi, i documenti del Pontificio Consiglio delle
comunicazioni sociali si sono preoccupati di chiarire che <<un
atteggiamento meramente restrittivo o censorio da parte della Chiesa ... Non è
né sufficiente né appropriato>>.
Citando la Lettera Enciclica
"Miranda prorsus" di Communion
et progressio, pubblicata nel 1971, ha sottolineato questo aspetto: <<La
Chiesa riconosce in questi strumenti dei " doni di Dio " destinati,
secondo il disegno della Provvidenza, a unire gli uomini in vincoli fraterni,
per renderli collaboratori dei Suoi disegni di salvezza>>. Rimaniamo di
questa opinione anche a proposito di Internet.
Come osserva il concilio Vaticano
II, <<benché si debba accuratamente distinguere il progresso terreno
dallo sviluppo del regno di Cristo, tuttavia nella misura in cui può
contribuire a meglio ordinare l'umana società, tale progresso e di grande
importanza per il regno di Dio>>.
Oggi ciò che vale in modo
particolare per Internet, che contribuisce ad apportare cambiamenti
rivoluzionari nel commercio, nell'educazione, nella politica, nel giornalismo,
nel rapporto fra nazione e nazione e cultura e cultura, cambiamenti riguardanti
non solo il modo in cui le persone comunicano.
In questa sede consideriamo le
implicazioni che Internet ha per la religione e in particolare per la Chiesa
cattolica. Per il bene dello sviluppo umano della giustizia e della pace.
Questo dialogo implica che la Chiesa
faccia uno sforzo per comprendere i media - i loro obiettivi, i loro metodi, le
loro regole di lavoro, le loro strutture interne e le loro modalità - e che
sostenga e incoraggi coloro che vi lavorano.
Dio continua a comunicare con
l'umanità attraverso la Chiesa, portatrice e custode della Sua Rivelazione, al
cui Magistero soltanto Egli ha affidato il compito di interpretare in maniera
autentica la Sua parola.
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