domenica 4 dicembre 2016

LA CHIESA IN INTERNET 1



             Per quello che riguarda la Chiesa in Internet, Benedetto XVI ha detto che la Chiesa deve entrare e utilizzare Internet.
            In Internet devono esserci come le altre forze, a volte negative (pornografia, pedofilia, social-netwark usati per bullismo, ecc...) le forze del bene e quindi anche quelle della Chiesa, che devono riequilibrare le forze negative sul web.
            E' anche un discorso di Evangelizzazione, che la Chiesa deve cogliere in tutta la sua portata.
            Poi dobbiamo dirci che Internet non è ne buona ne cattiva come tecnologia, ma quello che conta è se viene utilizzata per il bene o per il male.

            L'interesse della Chiesa per Internet è un aspetto particolare dell'attenzione che essa riserva da sempre ai mezzi di comunicazione sociale. Considerando il risultato del processo storico scientifico per mezzo del quale l'umanità avanza <<sempre più nella scoperta delle risorse e dei valori racchiusi in tutto quanto il creato>>, la Chiesa si è spesso dichiarata convinta del fatto che i mezzi di comunicazione sociale sono, come ha affermato il concilio Vaticano II, <<meravigliose invenzioni tecniche>> che pur facendo già molto per soddisfare le necessità umane, possono fare ancora di più.

            Quindi l'approccio della Chiesa ai mezzi di comunicazione sociale è stato essenzialmente positivo. Anche quando ne condannano i gravi abusi, i documenti del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali si sono preoccupati di chiarire che <<un atteggiamento meramente restrittivo o censorio da parte della Chiesa ... Non è né sufficiente né appropriato>>.

            Citando la Lettera Enciclica "Miranda prorsus" di  Communion et progressio, pubblicata nel 1971, ha sottolineato questo aspetto: <<La Chiesa riconosce in questi strumenti dei " doni di Dio " destinati, secondo il disegno della Provvidenza, a unire gli uomini in vincoli fraterni, per renderli collaboratori dei Suoi disegni di salvezza>>. Rimaniamo di questa opinione anche a proposito di Internet.

            Come osserva il concilio Vaticano II, <<benché si debba accuratamente distinguere il progresso terreno dallo sviluppo del regno di Cristo, tuttavia nella misura in cui può contribuire a meglio ordinare l'umana società, tale progresso e di grande importanza per il regno di Dio>>.

            Oggi ciò che vale in modo particolare per Internet, che contribuisce ad apportare cambiamenti rivoluzionari nel commercio, nell'educazione, nella politica, nel giornalismo, nel rapporto fra nazione e nazione e cultura e cultura, cambiamenti riguardanti non solo il modo in cui le persone comunicano.

            In questa sede consideriamo le implicazioni che Internet ha per la religione e in particolare per la Chiesa cattolica. Per il bene dello sviluppo umano della giustizia e della pace.

            Questo dialogo implica che la Chiesa faccia uno sforzo per comprendere i media - i loro obiettivi, i loro metodi, le loro regole di lavoro, le loro strutture interne e le loro modalità - e che sostenga e incoraggi coloro che vi lavorano.

            Dio continua a comunicare con l'umanità attraverso la Chiesa, portatrice e custode della Sua Rivelazione, al cui Magistero soltanto Egli ha affidato il compito di interpretare in maniera autentica la Sua parola.

FONTE: Titolo: La Chiesa in Internet; Autore: Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali.; Editore: Paoline

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