La vera
storia di Gesù. Parte 1
Quando Gesù giunge a Gerusalemme
nell'anno 33, la situazione della città è lungi dall'essere brillante. Da molti
decenni la città giudea è occupata dai Romani. Si tratta, è vero, di una
presenza discreta, ma i giudei la sentono dolorosamente e, soprattutto, sanno
che il procuratore Ponzio Pilato e le sue scarse milizie fanno parte di un
vasto dispositivo che copre la maggior parte del mondo allora conosciuto. Questo il presente. Quanto al futuro, Gesù lo prevede e l'annuncia con le
lacrime agli occhi: Gerusalemme sarà distrutta, il Tempio profanato, perché Dio
abbandonerà al suo destino la Città Santa dei Giudei, troppo spesso ribelle
alla sua volontà.
Una strada della Giudea, a pochi
chilometri da Gerusalemme, nel pomeriggio. Un gruppo di uomini si avvicina di
buon passo alla capitale. Sono una ventina: Gesù, gli apostoli e alcuni
discepoli. Gerusalemme è vicina, ma ancora non si vede. Bisogna salire lungo
una dolce altura detta Monte degli Ulivi e di lassù si potrà vederla. Poi, non
resterà che discendere l'altro versante del Monte, varcare la valle del
torrente Cedron e la nuova salita porterà dentro la Città Santa.
E' una marcia gioiosa, perché la
piccola comitiva ha trascorso alcuni giorni a Betania, in casa di amici molto
ospitali. Poi, lungo il cammino, spontanei applausi hanno salutato il passaggio
di Gesù. Ma ora la marcia s'interrompe.
Due discepoli, che si erano allontanati, tornano nel gruppo tirandosi dietro un
asinello, improvvisano una specie di sella con i loro mantelli e Gesù vi sale.
Altri discepoli fanno dei loro mantelli un rustico tappeto in terra, altri
ancora vanno a tagliare fronde nella compagna e tornano di corsa sventolandole.
Gesù, sul suo asinello, si trova preceduto e seguito da una folla festosa, che
diventa sempre più fitta e grida sempre più forte. E lo chiama con un titolo
santo, lo chiama re.
<<Gloria al re dei
Giudei!>>. <<Benedetto colui che viene, il re, nel nome del
Signore">>. <<Benedetto il regno, che sta venendo del padre
nostro David!>>.
Ora Gerusalemme è apparsa, dall'altura.
Eccola, oltre il Cedron, con le mura i palazzi, eccola col suo Tempio. Un brivido
di esaltazione gioiosa si diffonde tra la folla.
Gesù, invece, non partecipa
all'euforia generale, Anche i suoi occhi vedono Gerusalemme, ma non sorridono.
Gesù osserva e tace, con un'espressione triste e assente. Poi, d'improvviso, ha
come un crollo: sgomenti, i discepoli lo vedono piangere.
Subito egli rivela il motivo della
sua sofferenza: <<Oh, Gerusalemme, se tu avessi compreso il messaggio di
pace che ti ho portato!>>.
E aggiunge: <<Verranno su te
giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee. Ti investiranno e ti
stringeranno da ogni parte. Schiacceranno a terra te e i tuoi figli dentro di
te. Non lasceranno in te pietra su pietra, perché tu non hai riconosciuto il
momento in cui fosti visitata>>.
FONTE:
Titolo: La vera storia di Gesù; Editore: San Paolo.
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