Evangelii
Nuntiandi. Parte 2
L'annuncio
del Regno di Dio
Evangelizzatore, il Cristo annunzia prima di tutto un
Regno, il Regno di Dio, il quale è tanto importante, rispetto a Lui, che tutto
diventa << il resto >>, che è << dato in aggiunta >>.
Solo il Regno è dunque assoluto e rende relativa ogni altra cosa.
Il Regno di Dio e la salvezza, ognuno deve conquistarli
con la forza con la fatica e la
sofferenza, con una vita secondo il Vangelo, con la rinunzia e la croce, con lo
spirito delle beatitudini.
Evangelizzazione,
vocazione propria della Chiesa
Dice S. Paolo: << Per me evangelizzare non è un
titolo di gloria, ma un dovere. Guai a me se non predicassi il Vangelo!
>>. Evangelizzare, infatti è la
grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda.
Legami
reciproci tra la Chiesa e l'evangelizzazione
La Chiesa nasce dall'azione evangelizzatrice di Gesù e
dei Dodici.
Infatti la comunità dei cristiani non è mai chiusa in se
stessa. In essa la vita intima - la vita di preghiera, l'ascolto della Parola e
dell'insegnamento degli Apostoli, la carità fraterna vissuta, il pane spezzato
- non acquista tutto il suo significato se non quando essa diventa
testimonianza, provoca l'ammirazione e la conversione, si fa predicazione e
annuncio della Buona Novella. Così tutta la Chiesa riceve la missione di
evangelizzare, e l'opera di ciascuno è importante per il tutto.
Evangelizzatrice, la Chiesa comincia con l'evangelizzare
se stessa. Comunità di credenti, comunità di speranza vissuta e partecipata,
comunità d'amore fraterno, essa ha bisogno di ascoltare di continuo ciò che
deve credere, le ragioni della sua speranza, il comandamento nuovo dell'amore.
Popolo di Dio immerso nel mondo, e spesso tentato dagli idoli, essa ha sempre
bisogno di sentir proclamare << la grandi opere di Dio >>, che
l'hanno convertita al Signore, ed essere nuovamente convocata e riunita da Lui.
Ciò vuol dire, in una parola, che essa ha sempre bisogno d'essere
evangelizzata, se vuol conservare freschezza, slancio e forza per annunziare il
Vangelo. Il Concilio Vaticano II ha ricordato e il Sinodo del 1974 ha
fortemente ripreso questo tema della Chiesa che si evangelizza mediante una
conversione e un rinnovamento costanti, per evangelizzare il mondo con
credibilità.
La Chiesa è depositaria della Buona Novella che si deve
annunziare.
Il contenuto del Vangelo, e quindi dell'evangelizzazione,
essa lo conserva come un deposito vivente e prezioso, non per tenerlo nascosto,
ma per comunicarlo
Inviata ed evangelizzata, la Chiesa, a sua volta, invia
gli evangelizzatori.
La
Chiesa, inseparabile dal Cristo
E' bene accennare a un momento come questo, quando
avviene di sentire, non senza dolore, persone, che vogliamo credere ben
intenzionate, ma certamente disorientate nel loro spirito, ripetere che esse
desiderano amare il Cristo, ma non la Chiesa, ascoltare il Cristo, ma non la
Chiesa, appartenere al Cristo, ma al di fuori della Chiesa. L'assurdo di questa
dicotomia appare nettamente in queste parole del Vangelo: <<Chi respinge
voi, respinge me>>. E come si può voler amare il Cristo senza amare la
Chiesa, se la più bella testimonianza resa a Cristo è quella di S. Paolo:
<<Egli ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei >>?
Rinnovamento
dell'umanità
Evangelizzare, col suo influsso trasformare dal di
dentro, rendere nuova l'umanità stessa: <<Ecco io faccio nuove tutte le
cose>>. Ma non c'è nuova umanità, se prima non ci sono uomini nuovi, della
vita secondo il Vangelo.
e
degli strati dell'umanità
Strati dell'umanità che si trasformano: per la Chiesa non
si tratta soltanto di predicare il Vangelo in fasce geografiche sempre più
vaste o a popolazioni sempre più estese, ma anche di raggiungere e quasi
sconvolgere mediante la forza del Vangelo i criteri di giudizio, i valori
determinanti, i punti di interesse, le linee di pensiero, le fonti ispiratrici
e i modelli di vita dell'umanità, che sono in contrasto con la Parlo di Dio e
col disegno della salvezza.
Evangelizzazione
delle culture
Occorre evangelizzare la cultura e le culture dell'uomo,
partendo sempre dalla persona e tornando sempre ai rapporti delle persone tra
loro e con Dio. Il Vangelo, e quindi l'evangelizzazione, non si identificano
certo con la cultura, e sono dipendenti rispetto a tutte le culture. Tuttavia
il Regno, il Vangelo annunzia, è vissuto da uomini profondamente legati a una
cultura, e la costruzione del Regno non può non avvalersi degli elementi della
cultura e delle culture umane. Indipendenti di fronte alle culture, il Vangelo
e l'evangelizzazione non sono necessariamente incompatibili con esse, ma capaci
di impregnarle tutte, senza asservirsi ad alcuna.
La rottura tra Vangelo e cultura è senza dubbio il dramma
della nostra epoca, come lo fu anche di altre. Occorre quindi fare tutti gli
sforzi in vista di una generosa evangelizzazione della cultura, più esattamente
delle culture. Esse devono essere rigenerate mediante l'incontro con la Buona
Novella. Ma questo incontro non si produrrà, se la Buona Novella non è
proclamata.
FONTE: Titolo: Evangelii
Nuntiandi; Autore: Paolo VI; Editore: ELLEDICI
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