mercoledì 28 dicembre 2011

SALUTI DA...

 


"Ecco come avvenne la nascita di Gesù:

sua madre Maria essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo sposo, che era giusto non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto" (Mt 1,18-19).
Come "giusto" lui che non volle discutere il concepimento della sposa? Le virtù, se noi le separiamo l'una dall'altra, cessano di essere virtù: se si ha l'equità senza la bontà, si diventa spietati e la giustizia, senza pietà diventa crudeltà. Veramente giusto fu Giuseppe, perché fu anche buono, e buono perché giusto. Volle essere buono, e perciò non fu crudele; giudicò con benignità e perciò osservò la giustizia; non volle farsi giudice e perciò si astenne dal giudizio.
L'animo del giusto Giuseppe bruciava sotto i colpi della novità dell'evento: davanti a sé contemplava Maria la sposa, incinta ma vergine; piena sì del dono ma anche del pudore; trepida per il frutto ma certa della sua integrità, rivestita di maternità e di decoro verginale.
Di fronte a questa situazione, cosa mai poteva fare lo sposo?
Accusarla di infedeltà? Ma proprio lui che era il testimone della sua innocenza.

Proclamare la sua colpa? Ma proprio lui era il custode del suo pudore.
Ripudiarla per adulterio? Ma egli stesso era l'assertore della sua verginità.
Che fare di fronte a tutto ciò? Pensa di allontanarla, e ne parla solo a Dio, poiché con nessun uomo poteva confidarsi.
"Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo: Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: Egli salverà il suo popolo dai suoi peccati" (Mt 1,20-21).
(Discorso 145 di S. Pier Crisologo, vescovo)

 
Gedeone



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