sabato 10 dicembre 2011

CONOSCERE PER ACCOGLIERE (Gv 1,19-28)

In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete” (Gv 1,19-28). Così il Battista a quanti chiedevano il suo battesimo. Vale anche per noi oggi questo ammonimento? Sembrerebbe di no, in quanto noi conosciamo già il Cristo da quando siamo nati; di lui sappiamo tutto, vita morte, miracoli. Nessuno, insomma, ci può rimproverare di non conoscerlo.
Eppure, questa parola, a pensarci bene, vale anche per noi, anche se battezzati e, forse, praticanti dalla nascita. Per alcuni di noi si tratta di una “ignoranza intellettuale”, di non conoscere di fatto il vangelo di Gesù. Questo succede quando ci si ferma al catechismo dell’iniziazione cristiana, adatto certamente per quella età, ma non più per le domande di vita di noi adulti. Il risultato è quello di un vangelo ritenuto inutile e di un Cristo pensato a modo dei personaggi da fiaba.
All’opposto, per altri si tratta di una “conoscenza intellettuale” del vangelo, come si conosce una disciplina scolastica. Ma anche in questo modo non si arriva a conoscere Gesù, sia perché il vangelo è per la vita e lo si comprende solo se lo si vive, sia perchè Gesù non è un eroe del passato, ma è vivo, presente tra noi, e non aspetta altro che lo accogliamo nella nostra vita.
Perché dovrei accoglierlo? Perché desiderare di incontrarlo? Perché l’umanità - di cui noi facciamo parte - ha delle attese di pace e di giustizia, che sono smentite nei fatti da qualsiasi uomo e donna che hanno esercitato ed esercitano il potere su questa terra. Possibile allora che non esista nessuno su cui contare per aver un mondo più giusto?
Esiste, dice Isaia: “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse. Su di lui si poserà lo spirito del Signore” (I lettura). Lui riesce a cambiare il mondo perché ha “lo spirito del Signore”, lo stesso Spirito che ha creato il mondo e lo può ricreare.
Esiste dice la lettera agli Ebrei: “Gesù può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore” (II lettura). Lui riesce a cambiare il mondo perché con la sua morte si è preso tutti i peccati dell’umanità e ciò è risultato a nostro favore. Grazie a lui, infatti, abbiamo conquistato la libertà.
Se è così: vieni, Signore Gesù!

Don Marcello

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari