lunedì 3 luglio 2017

MARTIN LUTHER KING PARTE 3




            In un momento storico come il nostro, dove la violenza impera abbiamo questo esempio di Martin Luther King, che propongo come modello di pace da seguire da copiare e da cui dobbiamo imparare. Egli è stato pacifico fino alla morte ucciso da un bianco americano.






Arrestato e incarcerato.

            Martin venne condotto al carcere municipale di MONTGOMERY. Ogni giorno la famiglia King riceveva lettere minatorie
            Intanto la rabbia della comunità bianca montò sempre di più, fino a sfociare nella violenza (in buona parte dal Ku Klux Klan). Alle 21 e 30 venne scagliata una bomba nella casa di King.
            La notizia della protesta cominciò a riscuotere consensi anche fuori dall'Alabama, e il movimento afroamericano ricevette fondi e sostegno morale anche da paesi lontani come il Giappone e la Svizzera.

            King Si trovava a Nashville dove venne nuovamente arrestato ma la cauzione venne pagata e King tornò a casa. La decisione dei tribunali, accolta con entusiasmo dalla comunità nera, provocò rabbia e sgomento in parte degli attivisti bianchi più estremisti, tanto che si verificano molte violenze, tra le quali i lanci di bombe nella chiesa e nella casa dell'amico di Lutero King Ralph Abernathy.

            Martin Luther King fondò il Congresso dei leader cristiani negli Stati del sud.
Prima della fondazione di questo Congresso i gruppi di neri avevano come unico riferimento le singole parrocchie della città.
            Il 14 febbraio 1957 a New Orleans, King venne eletto capo del SCLC che guiderà fino al suo assassinio, 11 anni più tardi. Nello stesso mese il suo volto comparve sulla copertina della rivista Time.
            Le prime campagne di King erano incentrate sull'abolizione di quel sistema di norme segregazioniste vigenti in particolare negli Stati del sud (in primis l'Alabama) degli USA, note informalmente come leggi Jim Crow.
Il 3 settembre 1958 Martin Luther King si recò in compagnia di sua moglie al tribunale di             MONTGOMERY. Avevano accompagnato il loro amico Ralph Abernathy: King avrebbe dovuto testimoniare in favore di Abernathy ma un sergente di polizia non lo fece entrare nella sala.

            Il reverendo disse che l'aspettava l'avvocato Fred Gray, tentennò e venne arrestato, maltrattato e condotto in prigione. Rilasciato pagando la cauzione venne condannato il giorno dopo al pagamento di $ 14 o alla prigionia per 14 giorni. Udendo la sentenza King rifiutò di pagare, le sue parole convinsero lo stesso commissario di polizia a pagare di tasca propria la multa e lasciarlo libero. Il 20 settembre 1958, mentre King firmava alcune copie del suo libro Stride toward freedom (marcia verso la libertà) in un negozio di Harlem, venne pugnalato al petto, con un tagliacarte, dalla domestica quarantaduenne Izola Ware Curry, una donna di colore disturbata mentalmente. Riportò una ferita profonda. Fu portato all'Harlem hospital dove rimase per ore ad attendere che gli estrassero la lama dal corpo e venne operato. King chiese spiegazioni circa la lungo attesa al chirurgo Aubrey Maynard, gli venne risposto che la lama si era conficcata in profondità per cui l'operazione era più complicata del previsto.

Viaggio in India

            Il primo ministro indiano, Jawaharlal Nehru, era in visita negli USA e desiderava conoscere King.
            Oltre alla consorte fece parte del gruppo, in partenza per l'India, anche il suo biografo, Lawrence Reddick, che partì con loro il 3 febbraio 1959, raggiungendo il paese dopo una piccola sosta a Parigi. Atterrarono a Bombay il 10 febbraio, ripartirono il 10 marzo.
            Il 31 gennaio 1960 iniziò il movimento studentesco. Il movimento si diffuse fra tutti gli studenti dei paesi del sud, in tre mesi in più di 50 città.
            Esortò questi giovani a riempire le carceri se necessario, e di continuare a cercare di convincere l'avversario, non di annientarlo.

King incontrò John F. Kennedy il 23 giugno del 1960.

Diritti civili

            King partecipò al sit-in tenutosi nel grande magazzino Rich, Atlanta, il 19 ottobre 1960 venne arrestato insieme a 51 studenti. King non sapeva di essere recidivo, per questo venne condannato a quattro mesi di lavori forzati, da scontare al penitenziario di Reidsville. Alle pressioni di John e Robert Kennedy, King venne liberato il giorno dopo il trasferimento.
            Alle elezioni presidenziali Kennedy ebbe circa il 70% dei voti della comunità nera: nell'agenda del nuovo presidente degli Stati Uniti entrano così di prepotenza i temi dei diritti civili (voto, lavoro, elezione,…) per i neri. Grazie anche all'appoggio della Casa Bianca, King e gli altri leader della SCLC, proseguono le loro campagne nel sud degli Stati Uniti, soprattutto nel Mississippi e nella Georgia.

FONTE: Titolo: Martin Luther King. I Have a Dream; Editore: Touba Culturale Italy

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