mercoledì 26 luglio 2017

BRASILE. IL GIOCATTOLO SI E' ROTTO



             L'afflusso di aiuti per realizzare opere da parte della fondazione Marcello Candia in Brasile in tutti questi anni è stato e continua ad essere generoso, confortante. Nonostante questo capita sempre più spesso di sentirsi chiedere: ancora il Brasile? Ma non è una delle locomotive del mondo? E il Pil arrembante dei Brics dove lo mettiamo?


            E le conquiste sociali del governo Lula ve le siete dimenticate? Si rischiava di fare la parte dei pedanti a ricordare che la crescita economica del grande Paese sudamericano non era omogenea, che le sacche di povertà erano ancora vaste diffuse, che dai missionari di frontiera continuavano a giungerci appelli pressanti, a volte drammatici.

            Ora che - dopo le Olimpiadi di Rio - la stella politica del paese s'è appannata, ora che i numeri dell'economia non sono più così brillanti, ora che la locomotiva ha rallentato la sua corsa, nessuno più solleva i dubbi sulla necessità di dare ancora una mano. Ma è proprio ora che occorre segnalare con forza la nuova drammatica piaga che sta colpendo il Brasile e in particolare i più poveri ed emarginati.

            Dalle lettere dei "nostri" missionari ricorre sempre più spesso la parola "desvio". In brasiliano significa corruzione. Ovvero, esattamente, la "deviazione" per cui il denaro destinato a qualcuno prende altre vie e altre destinazioni sotto forma di mazzette, tangenti, elargizioni indebite.

            Una piaga che disperde i fondi pubblici in rivoli infruttuosi (se non per chi li intasca) anziché sostenere opere sociali a favore delle bambine di strada e dei tossicodipendenti, dei disabili e delle ragazze madri, dei lebbrosi e degli ammalati. Una forma di illegalità che porta spesso gli enti brasiliani (governo federale, governo statale o municipio) a disattendere impegni presi nei confronti di opere sociali, sanitarie, scolastiche promosse dal basso. Questo fenomeno è endemico ma, stando all'allarme che ci giunge da diversi missionari, sta diventando più pervasivo, pesante, aggressivo. Questo fatto rende sempre più faticoso il lavoro dei missionari e sempre più preziosi gli aiuti che la Fondazione Candia porta senza sottostare a imposizioni o tangenti di sorta.

            Le offerte dei nostri benefattori arrivano direttamente nei luoghi del bisogno, ai destinatari finali, grazie alla preziosa opera dei missionari con cui la Fondazione Candia ha rapporti stretti, fecondi, costruttivi. Quando l'aiuto della Fondazione arriva è visto spesso come un segno della provvidenza: per l'efficacia immediata che ha, per l'affetto e le relazioni amichevoli che lo accompagnano. Certo, ci si chiede dove un livello tale di corruzione possa portare in futuro questo grande paese, e che destino riservi alle sue immense riserve di popolazione giovanile. Quello però è un problema che solo il popolo brasiliano può affrontare e risolvere. A noi il compito, consegnatoci da Marcello, di aiutare i più poveri fra i poveri. Concretamente. Immediatamente. Direttamente.

FONTE: Lettera agli amici di Marcello Candia del primo semestre 2017; Autore: Massimo Tedeschi.

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